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Assessore Buonsante, duro sfogo social. Ma precisa: «Non mi sono dimessa»

La Redazione
Federica Buonsante
Lungo post pubblicato su Facebook dall'assessore alla città internazionale e cultura giovanile Federica Buonsante, finita nell'occhio del ciclone una decina di giorni fa
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«Quindi a chi mi vuole morta: vi ringrazio perché oggi rinasco, nel mio ruolo civile, insieme alla ragione sociale del mio progetto». Si conclude così un lungo post pubblicato ieri su Facebook dall'assessore alla città internazionale e cultura giovanile, Federica Buonsante.

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Parole che, sulle prime, sembravano preludere a un suo passo indietro. Fino a quando la stessa Buonsante – interpellata dalla redazione di CoratoLive.it – ha precisato di non essersi dimessa. Circostanza confermata anche da fonti di Palazzo di città, nonostante diverse indiscrezioni parlassero addirittura di presunte dimissioni consegnate dall'assessore al sindaco già all'inizio della scorsa settimana.

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Federica Buonsante era finita nell'occhio del ciclone una decina di giorni fa in seguito alle accuse di mancata partecipazione e condivisione nell'organizzazione del concorso "Futuro prossimo". Per questo motivo diverse forze politiche di opposizione avevano pubblicamente chiesto le sue dimissioni, richieste che il primo cittadino ha poi bollato come infondate. Ad elevare il livello della polemica è poi arrivato anche il bando della Regione Puglia per i giovani creativi che l'assessore si è aggiudicata per un proprio progetto personale nato mesi prima. Nel post, Federica Buonsante fornisce una propria valutazione dei fatti, partendo dal suo ingresso nella giunta comunale.

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«A novembre 2020 – scrive – la mia carriera professionale vede uno stravolgimento di priorità a causa dell’ impegno con l’assessorato alle politiche giovanili, arrivato senza che avessi mai chiesto di farlo. Non avevo mai fatto politica di governo. Ma ho accolto con gioia l’opportunità di dare alla mia città d’origine. È partito con un entusiasmo enorme, nonostante abbia dovuto farmi carico di dinamiche e approcci spesso per me incomprensibili. Ho cercato di mantenere una certa integrità pur sentendomi un burattino alla mercé dei giochi di potere. La mia vita è diventata di interesse pubblico ed i miei livelli di entusiasmo sono scesi notevolmente. Lentamente mi accorgo di aver smesso di fare ciò che amo: creare e insegnare. Rongplace si ferma, lo spazio non si riesce più a riempire».

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«Fortunatamente però l’impegno nei mesi precedenti ha dato i suoi frutti» prosegue. «Tre mesi fa Rongplace vince un bando della Regione Puglia per l’innovazione sociale, PIN, settore politiche giovanili. Avevo iniziato a lavorare alla pratica PIN nel marzo 2020, appena tornata in Italia. Grazie ai dati raccolti durante le sperimentazioni nei mesi successivi, insieme alle competenze acquisite in campo amministrativo, nel dicembre scorso ero finalmente riuscita a completare ed inoltrare la pratica. Inutile, ma doveroso specificare che l’adesione a questo bando regionale non fosse incompatibile con la carica amministrativa. Il tutto è stato fatto nel rispetto della legalità e della trasparenza. Ma ogni cosa attira il suo opposto con la stessa intensità: il successo personale attira l’invidia dei mediocri, diversi mesi dopo la notizia, a causa di un commento sulla pagina ufficiale del comune di Corato, su di un‘iniziativa delle politiche giovanili su cui stavo lavorando da mesi: Futuro Prossimo. Così io e Rongplace siamo presi d’assalto e tutta la mia vita finisce nel tritacarne. Inevitabile il dolore, inutile la sofferenza. Ci tengo a precisare quanto la pratica fosse in linea con criteri di partecipazione al bando PIN ed il fatto che il progetto sia risultato vincitore ne è una prova schiacciante».

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Evidente il disagio manifestato da Buonsante dinanzi a questa situazione.

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«Quando ho accettato l’incarico di assessore, pensavo fosse una causa “nobile”. L’unica causa nobile per cui sto lottando adesso però è il coraggio di andare avanti, di credere in me stessa e non nella capacità distruttiva di questo ruolo. […] Potrei citare per danni morali qualcuno ma non lo faccio perché non saprei chi incolpare se non me stessa. […] Rongplace ha vinto il giorno in cui è stato concepito: il bando, l’assessorato ne sono stati la conseguenza e non la causa. Qualcuno dovrà pur farsene una ragione. Anche se scomodo. Quindi a chi mi vuole morta: vi ringrazio perché oggi rinasco, nel mio ruolo civile, insieme alla ragione sociale del mio progetto».

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Il post integrale di Federica Buonsante

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Rongplace è il motivo per cui sono tornata a Corato. Lo studio, in cui è nato il mio progetto, è stato aperto al pubblico un anno e mezzo fa, ed è stato messo gratuitamente a servizio della comunità sin da subito, in forma sperimentale. Da quando ha aperto, Rongplace ha sempre funzionato su donazione. Ha uno scopo sociale ed umano ben preciso: creare consapevolezza rispetto a ciò che consumiamo: azioni, parole, pensieri. 
nLa missione è quella di unire, armonizzare il conflitto attraverso l’arte e la creatività. Lo facciamo attraverso l’esperienza sensoriale del vuoto. Da quando abbiamo iniziato a sperimentare circa un centinaio di persone sono passate di qui. Persone, gruppi che sentono il desiderio di esprimere, di lasciarsi andare. 

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A novembre 2020 la mia carriera professionale vede uno stravolgimento di priorità a causa dell’ impegno con l’assessorato alle politiche giovanili, arrivato senza che avessi mai chiesto di farlo. Non avevo mai fatto politica di governo. Ma ho accolto con gioia l’opportunità di dare alla mia città d’origine. È partito con un entusiasmo enorme, nonostante abbia dovuto farmi carico di dinamiche e approcci spesso per me incomprensibili.  Ho cercato di mantenere una certa integrità pur sentendomi un burattino alla mercé dei giochi di potere. La mia vita è diventata di interesse pubblico ed i miei livelli di entusiasmo sono scesi notevolmente. Lentamente mi accorgo di aver smesso di fare ciò che amo: creare e insegnare. Rongplace si ferma, lo spazio non si riesce più a riempire.

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Fortunatamente però l’impegno nei mesi precedenti ha dato i suoi frutti. Tre mesi fa Rongplace vince un bando della Regione Puglia per l’innovazione sociale, PIN, settore politiche giovanili.  Avevo iniziato a lavorare alla pratica PIN nel marzo 2020, appena tornata in Italia. Grazie ai dati raccolti durante le sperimentazioni nei mesi successivi, insieme alle competenze acquisite in campo amministrativo, nel dicembre scorso ero finalmente riuscita a completare ed inoltrare la pratica. Inutile, ma doveroso specificare che l’adesione a questo bando regionale non fosse incompatibile con la carica amministrativa. Il tutto è stato fatto nel rispetto della legalità e della trasparenza. 
nQuando la notizia dell’ammissione è arrivata, l’ho condivisa apertamente con il pubblico, senza riserve. 

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Ma ogni cosa attira il suo opposto con la stessa intensità: il successo personale attira l’invidia dei mediocri, diversi mesi dopo la notizia, a causa di un commento sulla pagina ufficiale del comune di Corato, su di un‘iniziativa delle politiche giovanili su cui stavo lavorando da mesi: Futuro Prossimo. Così io e Rongplace siamo presi d’assalto e tutta la mia vita finisce nel tritacarne. Inevitabile il dolore, inutile la sofferenza. Ci tengo a precisare quanto la pratica fosse in linea con criteri di partecipazione al bando PIN ed il fatto che il progetto sia risultato vincitore ne è una prova schiacciante. Comprendo però che il rapporto causa-effetto non sia chiaro a tutti. Perciò chiunque volesse mettere in discussione la legittimità di tale pratica, anziché diffamare con accuse prive di logica, lo invito a provare il contrario con carte alla mano. Che della mala politica è annoiato pure mio cugino di 3 anni. Tra l’altro per quanto io possa essere brava nelle relazioni vedo difficile che, ad un mese di distanza dalla mia nomina, (Novembre 2020 nomina, Dicembre 2020 ho presentato la pratica) io possa essere riuscita a tessere tele così profonde da giungere fino alla commissione regionale che ha selezionato i progetti PIN, per ammaliarli con la mia demagogia in qualità di “assessore alle politiche giovanili del comune di Corato.”

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Buffe queste logiche di paese, anziché celebrare il talento di chi lavora con e per loro, lo si prende a calci in faccia e lo si demonizza appena capita l’occasione. Vietato pensare al tuo futuro individuale, dobbiamo tutti affogare nella mediocrità collettiva! Ironico pensare che la battaglia di Rongplace sia proprio quella da cui sono stata risucchiata: le bugie, le divisioni, i pettegolezzi di quartiere. Adesso non mi stupisce che, nel periodo in cui sono ostaggio di un ambiente cui scopo è quello di dividere, Rongplace sia rimasto vuoto. In fondo il progetto aveva lo scopo di unire. 

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Quando ho accettato l’incarico di assessore, pensavo fosse una causa “nobile”. L’unica causa nobile per cui sto lottando adesso però è il coraggio di andare avanti, di credere in me stessa e non nella capacità distruttiva di questo ruolo. Questa non è la mia battaglia, come alcuni hanno tenuto a precisare. Infatti la mancata identificazione a questo contesto mi ha causato un livello di stress psicologico senza precedenti, “entropia psichica” si chiama. Mi dispiace, ma non credo in questo stigma culturale anti-progressista della resistenza, utilizzato per mettere a tacere le pulsioni innate degli individui, ed i sogni di chi immagina una vita migliore. Potrei citare per danni morali qualcuno ma non lo faccio perché non saprei chi incolpare se non me stessa. Perciò mentre provo a perdonare, decido di guarire da sola. Che mentre si spende tempo a trovare l’ennesimo capro espiatorio da immolare, i cervelli sani se ne vanno via inorriditi, per poi guardare da lontano divertiti : andare oltre richiede un distacco notevole. 

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“Che è venuta a fare questa?” La disponibilità e il silenzio di una straniera sono sospette agli occhi  degli affamati. Perciò faccio volentieri da ostaggio alla frustrazione delle classi di potere. Metto pure la maschera dell’agnellino sacrificale, che questo sacrificio mi intriga. Le notizie sono all’altezza di chi le legge, per servire informazioni tritate a sangue, come la carne al supermercato. Che l’importante è blaterare, mica emancipare. La sorpresa per chi torna nel proprio paese è questa. Trovo davvero squallido dover comunicare via Facebook, ma a quanto pare questa è l’arena più frequentata dalla città. Credo nella libertà e nell’autorità individuale. Nel diritto che ognuno di noi ha di portare avanti la propria missione senza dover dimostrare niente a nessuno, se non a se stessi, di essere in grado di dare. Grazie a tutti per i messaggi di solidarietà in questi giorni. Ho la pancia che mi brucia ancora e il cuore che di stare zitto non ne vuole più sapere. Il marcio, come la bellezza, è negli occhi di chi lo vede. Solo che spesso avvelena anche i nobili di spirito. Ma ho fiducia nella giustizia divina, non quella sulla terra. 

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Rongplace ha vinto il giorno in cui è stato concepito: il bando, l’assessorato ne sono stati la conseguenza e non la causa. Qualcuno dovrà pur farsene una ragione. Anche se scomodo. La missione culturale del progetto può essere solo rafforzata da queste vicende: di un luogo così a Corato ce n’è davvero bisogno. Quindi a chi mi vuole morta: vi ringrazio perché oggi rinasco, nel mio ruolo civile, insieme alla ragione sociale del mio progetto. O come direbbe il poeta greco Chrstianopoulos: “quello che dimenticavi quando mi hai seppellito è che ero un seme.”

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domenica 15 Agosto 2021

(modifica il 3 Agosto 2022, 4:33)

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Umberto Galassi
Umberto Galassi
2 anni fa

L'invidia e' cattiveria. Buona vita.

Pluto
Pluto
2 anni fa

Ma chi è questa qua?

Ctarricone
Ctarricone
2 anni fa

Caro assessore Buonsante, un vecchio ministro della repubblica, giustamente diceva: la politica è sangue e merda!
Purtroppo!

Maria P.
Maria P.
2 anni fa

Noiosissimo post autoreferenziale.

Michele Strippoli
Michele Strippoli
2 anni fa

Ma chi è?

Felice Gataleta
Felice Gataleta
2 anni fa

La mediocrità la si evince persino nei commenti non firmati sotto l'articolo. Il problema fondamentale l'assessore l'ha centrato in pieno: i mediocri non concepiscono la possibilità che il merito possa giungere da lavoro e determinazione, serve la “spintarella”. Auguri Corato, di anno in anno peggiori sempre di più.

Sconsolata
Sconsolata
2 anni fa

Solo chiacchiere e distintivo…

Franco
Franco
2 anni fa

Buonsante chiiii?

nerdrum
nerdrum
2 anni fa

l'unico commento che mi viene è che nn c'è trafila, nn c'è noviziato, nn c'è gavetta e questi sono i risultati. l'assessore in fondo è un piccolo ministro e purtroppo o hai l'esperienza e la corazza x affrontare il mondo che ti viene addosso oppure…..

Lucio nichilo
Lucio nichilo
2 anni fa

Per chi chiede chi è basterebbe interessarsi di più delle cose comuni ( inteso come di interesse pubblico) e non ” demandare” sempre.
Non ti conosco personalmente ma mi dicono che sei in gamba, intelligente e onesta. Non demordere e grazie per quello che farai.

Franco
Franco
2 anni fa

Il problema è non essere capiti, specie quando si racconta qualcosa di incomprensibile.

Gigi Gusto
Gigi Gusto
2 anni fa

Scommetto che chi scrive “chi è?” non è stato in grado di leggere o di comprendere tutto il testo scritto

Antonio.m
Antonio.m
2 anni fa

Conflitto di interessi, questo sconosciuto…

Marco
Marco
2 anni fa

Ha troppa considerazione di sé e di quello che dice, in politica è un problema ma non solo lì.

Maria P.
Maria P.
2 anni fa

Del resto il termine “dimessa” comunque lo si intenda non si addice alla persona.