Lo studio

“Vulnerabilità socio-economica”: Corato tra le città meno fragili pre Covid. Ma dopo la pandemia?

La Redazione
Corato vista dall’alto
Preoccupa l'alta percentuale di ragazzi che non studiano e non lavorano
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Corato è tra i Comuni pugliesi meno fragili dal punto di vista sociale ed economico, anche se preoccupa l’alta percentuale di ragazzi che non studiano e non lavorano. Le considerazioni emergono da un interessante studio sulla vulnerabilità socio-economica dei Comuni pugliesi pubblicato dall’Arti – l’agenzia regionale per la tecnologia e innovazione – e curato dalla coratina Annamaria Fiore che per l’agenzia si occupa dell’area ricerca economica e informazione statistica.

La ricerca si basa su quattro indici: la vecchiaia della popolazione, la fragilità familiare, la povertà educativa e la vulnerabilità economica. L’insieme di questi dati restituisce un quadro della vulnerabilità socio-economica di ogni Comune, Corato ricade nella prima fascia, quella a basso rischio. Dato positivo nel contesto regionale ma che, ampliando la ricerca al territorio nazionale ed europeo, rimane comunque al di sotto della media.

«Abbiamo utilizzato dati forniti dall’Istat e dal Ministero delle Finanze. – spiega Annamaria Fiore – I più recenti a nostra disposizione, sebbene risalgano al 2015, al 2018 e al 2019».

Analizzando singolarmente i quattro indici, Corato risulta essere una città relativamente giovane con l’8.7% di over 75, al di sotto della media regionale del 12%. L’indice è valido per contestualizzare l’impatto dei più anziani sul mercato del lavoro, sul sistema pensionistico e sul sistema sanitario.

Prima fascia anche per quanto riguarda la fragilità familiare. Nell’elevato numero di situazioni che possono mettere a rischio la stabilità di una famiglia, sono stati presi in considerazione nuclei monoparentali con figli a carico e anziani che vivono soli. Corato si attesta sul 11.5%, anche qui al di sotto della media regionale e di quella provinciale.

Il 36% dei coratini residenti tra i 15 e i 29 anni non studiano e non lavorano. Il dato non prende in considerazione i lavoratori a nero ma è di sicuro allarmante perché tratteggia un territorio con poche prospettive per i più giovani. Su quest’indice Corato è in terza fascia su quattro disponibili.

Infine la vulnerabilità economica. Corato è in seconda fascia: il 40.3% dei contribuenti coratini ha un reddito inferiore ai 10.000 euro annui lordi. Anche qui il numero potrebbe risultare viziato da evasione e lavoro sommerso, ma ci permette di avere una precisa collocazione del nostro comune nel territorio. Questo dato, forse più degli altri, sarà interessante confrontarlo con quello post Covid. Riuscirà il nostro tipo di economia a essere più resiliente rispetto a quello di altri comuni e a superare indenne la pandemia?

A tal proposito, nel numero di giugno-luglio de Lo Stradone, ci eravamo occupati dei nuovi poveri attraverso i dati della Caritas. Emergeva un aumento sensibile di persone sconosciute all’associazione che si affacciavano per poter essere aiutate a fare la spesa. «Quel numero si è contratto nuovamente una volta finito il primo lockdown. – spiega il coordinatore cittadino don Gianni Cafagna – Abbiamo il sentore che questa seconda ondata potrebbe riportarci ad avere un elevato numero di richieste. Ci stiamo attrezzando». Dal Comune, intanto, sono pronti 450mila euro di ammortizzatori sociali tra quelli annualmente elargiti come il sostegno dei canoni di locazione e altri due correlati all’emergenza sanitaria.

«Il senso di questo tipo di analisi – dice Annamaria Fiore – è poter fornire alle istituzioni validi strumenti per poter intervenire con provvedimenti mirati a seconda delle diverse esigenze che ha ogni territorio, soprattutto dopo un evento così impattante come quello della pandemia».

martedì 17 Novembre 2020

(modifica il 20 Luglio 2022, 17:52)

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franco
franco
3 anni fa

e come dubitare che LA POVERTA' non aumenti? sarebbe un miracolo