Il commento

Scuole in regola, ma chiuse: quel tempo perduto che nessuno ci restituirà

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
Banchi monoposto nelle aule
Lo stop alla didattica in presenza rappresenta la bandiera bianca alzata dai nostri amministratori. La scelta più amara possibile, determinata da ciò che nei mesi scorsi si doveva fare e non si è fatto
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L’ultimo argine è caduto. La porta verso il futuro è stata socchiusa. Se temporaneamente, come dicono, o definitivamente, lo vedremo nei prossimi mesi. Intanto, lo stop alle scuole e alla didattica in presenza rappresenta senza dubbio la bandiera bianca alzata dai nostri amministratori. La resa, la sconfitta. La scelta più amara possibile, determinata da ciò che nei mesi scorsi si doveva fare e non si è fatto. Praticamente, un’ammissione di colpa.

Sì, perché la chiusura delle scuole stabilita oggi è figlia delle mancate decisioni di ieri. Del trasporto scolastico non potenziato, del contact tracing saltato, dei controlli non fatti. Perché le scuole, all’interno, sono tra i luoghi più sicuri nei quali stare. Si dica con chiarezza.

Li abbiamo visti i dirigenti e i docenti mentre nei mesi estivi si affannavano per rendere gli istituti scolastici accoglienti e rispettosi delle norme (dettate dalle stesse persone che oggi decretano la chiusura) e delle distanze, nonostante i protocolli cambiassero dalla sera alla mattina. O mentre, a tavolino, pianificavano gli ingressi e le uscite scaglionate. Hanno fatto di tutto, ma non è bastato.

Poi è iniziata la scuola e abbiamo visto i bambini della primaria e i ragazzi delle medie: ogni giorno ore e ore con la mascherina senza lamentarsi. Anzi, con il sorriso e la voglia di recuperare il tempo perduto. E adesso abbiamo insegnato loro che rispettare le regole non paga.

Alla luce del non elevato numero di contagi nelle scuole, si poteva e si doveva andare avanti, se solo si fosse intervenuto prima sugli anelli deboli della catena. Su ciò che avviene prima e dopo le lezioni, inclusi i comportamenti di molti adulti. O su come ripensare meglio la scuola, alla luce della pandemia. Non si generi un equivoco: il virus circola in maniera diffusa e va combattuto con rigore estremo. Ma, nella corsa ai difficili provvedimenti da adottare, l’impressione è che stavolta si sia mirato al bersaglio sbagliato. Perché, se davvero la scuola svolge un ruolo così determinante nella trasmissione del virus, allora per logica andava del tutto evitata l’illusione di riaprirla.

Ma poi: ci si è chiesti dove staranno la maggior parte dei bambini che non andranno più a scuola, qualora lavorino entrambi i genitori? Inevitabilmente dai nonni, il cuore di quella categoria di persone che invece le istituzioni ci chiedono di proteggere.

L’ordinanza regionale, inoltre, conferma la didattica in presenza per i bambini con bisogni educativi speciali. Giustissimo, ma si dimentica che uno dei principali obiettivi del sostegno è l’inclusione: decisamente difficile da realizzare se in classe non c’è alcun compagno.

La chiusura delle scuole, paradossalmente, ha un sapore forse ancora più amaro di una chiusura generalizzata. Perché dà l’idea una scala di priorità che non mette in cima l’istruzione e il futuro. In Francia, per dirne una, hanno chiuso quasi tutto, ma non gli istituti scolastici.

Troppi controsensi. E capiremo tra un mese se sarà servito. Intanto, fa un po’ sorridere chi dice che, dopo questa decisione, la scuola non chiude e non si ferma, ma si svolgerà “semplicemente” non in presenza. Tutti continueranno a fare la propria parte, certo, ma sarà davvero un’altra cosa. Chissà per quanto.

giovedì 29 Ottobre 2020

(modifica il 20 Luglio 2022, 19:10)

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Aldo
Aldo
3 anni fa

Arriverà la seconda ondata, arriverà la seconda ondata… Questo era il tam-tam che echeggiava da giugno. E invece no… Anziché additare noi figliol prodighi Voi politici cosa avete fatto?! I banchi con le rotelle, i ripristini dell'ultima ora per gli edifici decadenti adibiti a scuola… Noi saremo figli della nostra stessa incapacità, ma voi siete i maestri che insegnate ad approfondire l'incapacità e il dolo. Se fosse per me annullerei l'esito delle urne e vi manderei a casa di fretta in barba a tutti quei caproni che vi hanno votato.

GINO
GINO
3 anni fa

Come letto nell'altro articolo , queste chiusure è una sconfitta per tutti. Certo sì poteva fare di più, ma nessuno l'ha fatto. Non è solo colpa di chi ci governa.LA VERA COLPA È DELL'UOMO.

carlo mazzilli
carlo mazzilli
3 anni fa

articolo apodidittico. non condivisibile. nessuno ricorda che siamo in una situazione MAI sperimentata prima a memoria di vivente. di dimensioni mondiali. che pare nessuno, nemmeno i primi della classe come Germania e Francia e Austria ecc.ecc. riescono ad arginare efficacemente. a meno che non ci vogliamo riferire ai dati (sinceri? attendibili? bho?) della cina e della corea. e quelli che pretendono di avere in mano la soluzione, la ricetta giusta, poi vai a vedere che sono dei pazzi incompetenti totali … è un momento difficile. farsi prendere dagli isterismi non serve. farsi impifferare da falsi profeti, ancor meno. bisogna stare attenti ed avere fiducia nella ricerca e nella scienza. ma i comportamenti corretti devono essere praticati da tutti.

Libero pensatore
Libero pensatore
3 anni fa

Pagliacci riaprite subito le scuole, e noi genitori non corriamo subito a comprare tablet e compagnia bella. Ma la nostra voce conta ancora qualcosa o no? È ora di dire basta, un po'di sana disobbedienza civile non guasterebbe

SPAGHETTO
SPAGHETTO
3 anni fa

Bella notizia Francia -Germania tutto chiuso ma scuole aperte anche in Lombardia dove il picco e' alto il problena e' come gestire i figli tutte per le strade in mancanza anche dei genitori che lavorano a questo punto dessero a tutti il reddito di cittadinanza che ci stiamo tutti rinchiusi………………………………….

Anna Zucaro
Anna Zucaro
3 anni fa

Con tutti i casi positivi tra docenti e alunni,classi in quarantena della nostra città e della ns regione,era scontata una decisione del genere…tamponi rapidi,servono i tamponi rapidi,nelle scuole,c/o gli studi medici da qualsiasi parte. Solo così si potrà fare fronte a questa pandemia…qui per avere un tampone puoi pure morire…la ASL è in tilt… questo ti dicono….vergogna!

Antonella leone
Antonella leone
3 anni fa

Condivido pienamente complementi per l'articolo

Maria P.
Maria P.
3 anni fa

Tutto il caos per appena 416 studenti in tutta la Puglia, perlopiù asintomatici. E senza nessuno studio epidemiologico (Looalco dov'era?) a confermare la “pericolosità” delle scuole. Scaricabarile e basta.