Il menu delle feste

Le tradizioni a Natale. Il baccalà protagonista delle “Recchitelle del finto ricco”

La Redazione
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Le tradizioni a Natale. Il baccalà protagonista delle "Recchitelle del finto ricco"
CoratoLive.it dedica le domeniche di dicembre al format "Le tradizioni a Natale", nel quale ogni volta un esperto del settore ci guiderà alla scoperta dei segreti più autentici nascosti dietro "il menù delle feste"
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Secondo appuntamento con le ricette della tradizione natalizia coratina. CoratoLive.it continua a dedicare le domeniche di dicembre al format video intitolato “Le tradizioni a Natale”, nel quale ogni volta un esperto del settore ci guiderà alla scoperta dei segreti più autentici nascosti dietro “il menù delle feste”.n

Dopo aver scoperto il segreto del vero calzone coratino, oggi in tavola viene virtualmente servito un primo piatto che “celebra” uno dei principali protagonisti di questo periodo, ovvero il baccalà.n

La seconda puntata: le “Recchitelle del finto ricco”.
Grazie alla disponibilità di Mariano Como e di tutto lo staff de “La pace dei sensi”, ecco le “Recchitelle del finto ricco”, «un piatto che riesce a mettere insieme i tratti più tipici del nostro territorio» come spiega Como. «Si tratta di un primo molto semplice da preparare, saporito e gustoso. L’ingrediente fondamentale è la qualità dei singoli ingredienti: le orecchiette vengono preparate con baccalà, battuto di olive e pomodori secchi adagiate su un letto di purè di fave.n

La chiave è la mantecatura. Come sempre accade in cucina, «amore, gusto e fantasia di chi prepara saranno sufficienti per rendere speciale questo primo».n

Gli ingredienti per quattro persone. 300 grammi di orecchiette baresi, 300 grammi di baccalà a tocchetti, olive nere denocciolate, un pugno di pomodori secchi, purè di fave, odori vari, olio extravergine di oliva, vino bianco quanto basta, pepe a piacere.n

domenica 16 Dicembre 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 3:32)

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Saverio Vangi
Saverio Vangi
5 anni fa

Complimenti Mariano. Buon Natale a tutti Voi

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Tradizione? Certo, nelle cucine. Ma nelle sale, (e purtroppo anche nei bar) cosa c'entrano con la tradizione, il televisore sempre acceso o la musica ad alto volume? La gente non reagisce, armata delle armi più micidiali che possiede un certo tipo di popolo italiano: la rassegnazione e l'assuefazione. Ma una persona “normale”, che quindi al ristorante va anche per fare quattro chiacchiere con parenti o amici, perché da anni deve ormai rinunciare al piacere di pranzare o cenare fuori? Mi dicono gli esercenti: “basta chiedere di abbassare”. Ma non lo capiscono da soli? Evidentemente,no. Ah, quel maledetto 1976, quando iniziò il tg all'ora di pranzo! E' ormai una droga collettiva, che ha preso la gente con la forchetta a mezz'aria, ascoltando con infìdo masochismo, l'ennesima lugubre notizia.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Luisella, se “essere pesanti” significa far notare delle “stranezze”… Occorrerebbe che tutti reagissero a quelle cose che si sopportano per passiva abitudine, o che si fanno solo per spirito di emulazione. Comunque, il livello di educazione, di classe, di eleganza, di tratto, di cultura di una persona è inversamente proporzionale a quello del rumore che, senza un motivo plausibile, essa produce.