Politica

No all’autonomia regionale differenziata: ​Granoro aderisce al Comitato per l’unità della Repubblica

La Redazione
​Il Comitato per l'unità della Repubblica in piazza per protestare contro l'autonomia differenziata
«Quale equità, giustizia, civiltà può mai essere contenuto in un simile disegno di legge? Il nostro dissenso è totale»
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«Dissenso totale nei confronti dell’autonomia regionale differenziata». È la posizione espressa da Granoro che aderisce al comitato per l’unità della Repubblica, nei giorni scorsi sceso nuovamente in piazza per protestare con il disegno di legge.

«La Puglia è la Regione in cui Granoro è nata e si è sviluppata. Non può non essere forte il nostro sentimento di appartenenza a un Sud che troppo spesso è trascurato. Siamo contrari a qualsiasi legge che apra la strada all’autonomia regionale differenziata. Crediamo che questo disegno di legge sia un provvedimento che aumenterà ulteriormente il divario tra le regioni, penalizzando quelle meridionali, accentuando le discrepanze di trattamento già esistenti nell’assistenza e cura in ambito sanitario, formativo, scolastico, culturale in senso ampio, nell’ambito degli investimenti in edilizia scolastica, in infrastrutture come le strade e le ferrovie.

Il principio di perequazione che i padri costituenti hanno posto a fondamento della Costituzione Italiana, la nostra, che risponde allo scopo e al principio di eliminare o sanare eventuali svantaggi di alcuni, persone o territori, a scapito di altri distribuendo equamente, ricchezze e opportunità, con la proposta dell’autonomia regionale differenziata viene annullato.

Chi nascerà nel Sud Italia, solo per un accidente di luogo, sarà penalizzato, perché non avrà in quegli ambiti sopra elencati le stesse opportunità, diritti, servizi, dei suoi coetanei più fortunati, nati nelle regioni settentrionali, indipendentemente da meriti o capacità. Quale equità, giustizia, civiltà può mai essere contenuto in un simile disegno di legge? Il nostro dissenso è totale».

Cos’è la autonomia differenziata. «Dietro questo nome si nasconde la divisione del Paese» spiega il comitato per l’unità della Repubblica. «L’autonomia differenziata liquida definitivamente (attraverso le 23 materie che saranno devolute alle regioni, materie nevralgiche per la nostra vita quotidiana) tutto ciò che è “pubblico”, cioè finalizzato all’interesse generale, destinato a diminuire le differenze tra ricchi e poveri: istruzione, sanità, ambiente, infrastrutture. Principi e diritti sociali previsti nella prima parte della Costituzione di fatto vengono annullati. Ogni Regione farebbe da sé, con i propri fondi, trattenendo la maggior parte del proprio gettito fiscale».

martedì 28 Gennaio 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 7:50)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

La Costituzione, tanto decantata, quanto mai letta dai più che la esaltano, ha creato, in Italia il male peggiore che sia potuto mai sorgere: la partitocrazia, cioè la sudditanza del popolo nei confronti di pochi. Facile, per costoro, avere il sopravvento su un gregge di pecore, mai use, nella loro lunga storia, all'autogestione e pronte quindi, con l'illusione di contare qualcosa, a farsi prendere in giro. Specie nel Sud. Dovrebbe odiare Garibaldi: dovendo scegliere a quale re offrire un'Italia unita, ha preferito donarla ad uno del nord, senza che ci fossero presupposti o motivi validi. Per lui i “terroni”, potevano solo essere colonizzati. Ed ora il Sud, incapace di riscattarsi da solo, lancia il “grido di dolore”, con la paura di essere abbandonato, emarginato. Ma dov'è la dignità..?

nerdrum
nerdrum
4 anni fa

e la riscossa… la riscossa che dice? la divella non ha aderito. forse la barilla.

Fatemi Capire
Fatemi Capire
4 anni fa

Autonomia, temiamo qualcosa? Molte aziende nei decenni hanno ricevuto enormi incentivi e lasciar fare dallo Stato o Regioni e cio' ha permesso loro un enorme sviluppo e guadagni . L'autonomia regionale metterebbe un freno a questo ? .

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

Mi permetterei aggiungere una cosa: se si vuole la vera equità con la certezza della governabilità, occorre creare un'unica Camera formata da sessanta elementi, tre per ogni regione; permettere, alle votazioni, il ballottaggio dei due partiti più votati alla prima tornata; dare la possibilità all'opposizione, che non siederà in Parlamento data l'inutilità della stessa, di confrontarsi settimanalmente, tramite tre suoi esponenti ed in diretta televisiva, con tre rappresentanti del governo, non certo pletorico come lo è ora. Riguardo ancora al Sud, se l'Italia fosse stata affidata ai Borbone, il pauroso divario con il Nord penso non ci sarebbe stato. Utopia la mia? Sempre meglio della realtà che stiamo vivendo anche se, chi non ha sensibilità, penserà ora di vivere in un Paese stupendo.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

…dimenticavo: è chiaro che, in questa situazione di totale equità, le regioni a statuto speciale, altra vergogna, assieme al famigerato art. 67, della nostra Costituzione, andrebbero abolite, e diventerebbero regioni a statuto ordinario.