La delusione dopo la mancata ammissione in D del Corato per 7 millesimi di punto è ancora forte. Tutta la società, che credeva fermamente nel passaggio di categoria, ha preferito non commentare nei giorni immediatamente successivi alla decisione della Lega Nazionale Dilettanti ma oggi Giuseppe Maldera è tornato a parlare.
«Siamo dispiaciuti, arrabbiati e amareggiati – racconta il presidente del Corato – per l’esito della Lnd sulle ammissioni in D e non condividiamo assolutamente il metodo utilizzato dalla federazione che ci penalizza fortemente nonostante fossimo in corsa su tre fronti. Retrocedono in 36 e ne salgono 35, cancellando di fatto la casella della Coppa Italia».
Quali saranno le prossime mosse del Corato? «Nei prossimi due giorni faremo ricorso al Collegio di Garanzia, successivamente al Tar ed eventualmente al Consiglio di Stato – preannuncia Maldera – e se l’esito sarà negativo la società è pronta a dimettersi in blocco. Non ci iscriveremo al campionato di Eccellenza per protesta e non so che fine farà il calcio a Corato».
«È stata una grande mancanza di rispetto per la città prima e la società poi. Una società che si è sempre contraddistinta per etica e buon senso, una società che per meriti sportivi avrebbe meritato il traguardo della D. Il presidente Tisci, nelle interviste rilasciate su web, tv e giornali, presagiva ottime possibilità di promozione facendo presupporre che sarebbe stato valutato soprattutto il merito sportivo».
Il Corato non presenterà domanda di ripescaggio. «Sarebbe inutile, paghiamo diverse lacune che spesso non dipendono da noi come la problematica legata allo stadio e l’assenza di un settore giovanile che non abbiamo potuto creare proprio per la carenza di strutture. Il nostro punteggio è molto basso, per questo speriamo nel ricorso e nel buon senso».