Amarcord

Collina, il rigore al 90′ e l’assedio del Comunale: la storica Trani-Corato del 1988

Francesco De Marinis
Francesco De Marinis
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Il gol di Donnazita
Una delle partite più importanti della storia del calcio neroverde raccontata da chi, quel giorno, era proprio lì
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Questo pomeriggio Corato e Trani si affronteranno di nuovo. Una sfida al vertice, come quella del 31 gennaio 1988, entrata ormai nel mito. Neroverdi e biancazzurri sgomitavano al primo posto, con gli stessi punti, per conquistare la C2. Il clima tra le due tifoserie, complice la classifica, era molto teso. «In settimana – racconta Salvatore Vernice – condussi con Franco Caffarella la trasmissione di Tele Radio Nord Barese di Trani. Sotto il portone della tv si accalcarono diversi tifosi del Trani che iniziarono a inveire contro di me. Per tornare a Corato fui scortato dai Carabinieri per la prima e unica volta della mia vita».

Era il Corato del presidente Rutigliano, del tecnico tranese Lamia Caputo, del bomber Mario Petilli, di capitan Piccolo e di diversi coratini di spessore come Rozzo, Frualdo e Vittorio Donnazita che, in quella partita, fu protagonista. Dall’altra parte la Polisportiva di Abruzzese e del tecnico brindisino Rodolfo Conte. «Amarcord di un calcio che non c’e più – ricorda Franco Caffarella, allora inviato da Trani – Capace di portare 5000 spettatori al Comunale di Trani. Campo in terra battuta. Una gara attesa da entrambe le tifoserie con grande partecipazione emotiva.R icordo bene quel pomeriggio con il Sindaco di Trani dell’epoca Baldassarre che ospitò il collega ed amico Sciscioli di Corato per dare un calcio a polemiche e al clima poco amichevole tra le tifoserie».

E i coratini? Pochi sulla tribuna in tubi Innocenti che prima sorgeva al posto della grande struttura coperta in cemento che c’è adesso. Molti si assieparono lungo la statale 16 bis, all’epoca in costruzione, che si affaccia sul Comunale. L’arbitro era Pierluigi Collina, all’epoca 27enne della sezione di Bologna. «Arrivai allo stadio molto presto con l’operatore di Teleregione Nicola Corraro – dice Caffarella – e mi colpì vedere Collina fare una meticolosa preparazione della gara sotto gli occhi incuriositi del custode dello stadio Ricuccio Decimo che pure di partite ed arbitri famosi ne aveva visti nel “suo” Comunale, come Concetto Lobello. Collina fu gentile con la troupe e ci concesse anche la presenza in campo».

Dino Squeo era il segretario di quel Corato. «Non era la prima volta che arbitrava il Corato. Conobbi Collina l’anno prima, a Tortoreto Lido (la gara finì 0 a 0 ndr). Era molto umano ma aveva uno sguardo che incuteva paura e rispetto. Ti fissava, con gli occhi infossati. A differenza degli altri arbitri non chiamava i giocatori per numero ma per nome. Studiava la distinta e ricordava tutti. Una memoria di ferro».

Nel primo tempo il Trani domina la partita e va in rete con Mimmo Netti. Al 90′ Francavilla colpisce con la mano e Collina fischia il penalty per il Corato. «Collina dimostrò di avere polso – commenta Franco Caffarella – Non era facile concedere quel rigore». Sul dischetto va il coratino Vittorio Donnazita. Scelta inusuale perché di solito li battevano Petitti o Di Gennaro ma coraggiosa. Donnazita, glaciale, spiazza Nicola Di Bitonto, futuro portiere di serie A con il Cagliari.

Salvatore Vernice seguiva la gara per Radio Corato 1 da una postazione “particolare”. «Grazie a Franco Caputo di Canale 93 andai a fare la radiocronaca su un palazzo che si affaccia sullo stadio dove abitava sua zia. Utilizzai un cordless ma avevo una visione parziale. In pratica non vedevo l’area di rigore più importante, quella dei gol. Il gol del Corato lo commentai seguendo l’entusiasmo dei pochi tifosi coratini che erano allo stadio e ascoltando la radiocronaca di Caputo con un auricolare. Dopo pochi secondi Franco Caputo avvisò la zia perchè i tifosi del Trani mi stavano cercand

Il dopo gara fu bollente. «Cominciò una sassaiola contro gli spogliatoi del Corato – ricorda Squeo – ruppero le vetrate e Pasquale Auricchio fu colpito da qualche scheggia. Trani ebbe due giornate di squalifiche di campo». «Ricordo la sassaiola, lo spogliatoio assediato – riporta alla memoria Franco Caffarella – Io e la troupe rimanemmo per ore senza poter uscire. Collina alla fine venne fatto andar via da un’uscita secondaria e potette allontanarsi nel mezzo del reparto celere della Polizia. Noi fummo graziati dai facinorosi. Ho ritrovato molti anni dopo Pierluigi Collina in gare Figc del settore femminile ed entrambi abbiamo ricordato quel famoso derby e quel rigore che a distanza di 30 anni posso dire che c’era».

Il ritorno a casa fu trionfale. «Quando superammo il passaggio a livello di via Trani – spiega Salvatore Vernice – un centinaio di tifosi che aspettavano il Corato ci accolsero con un’ovazione». La settimana seguente il Corato comprò Lorenzo Battaglia dall’Avellino. Un prestito militare chiuso dal segretario Dino Squeo per il rotto della cuffia, dopo mille peripezie. Corato e Trani rimasero appaiate in vetta fino alla famosissima trasferta di Osimo ma… questa è un’altra storia.

domenica 17 Novembre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 10:36)

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Franco C.
Franco C.
4 anni fa

Come sempre impeccabile il Grande Salvatore Vernice nel raccontare quei momenti a distanza di numerosi anni. Un particolare pero’ e’ sfuggito: si scendeva negli spogliatoi del Comunale prima di ogni partita e gentilmente ci si recava in fondo al corridoio dalla terna arbitrale per raccogliere ufficialmente le formazioni. Al termine una stretta di mano ed il classico “buona partita”. Quel giorno Collina vieto’ l’ingresso a TUTTI.

Francesco Diasparra
Francesco Diasparra
4 anni fa

Volevo solo aggiungere che noi coratini quel giorno eravamo tantissimi sparsi sulla gradinata con i nostri amici tranesi in quei anni non c'era un settore per gli ospiti e al goal si è sentito il nostro boato. Non eravamo pochi

Pier Luigi
Pier Luigi
4 anni fa

Adesso c'è la voglia di sapere cosa sia successo a Osimo! 😀