Il ritratto

Il Toro, Guardiola e quel gol al Napoli. Ecco Vito Falconieri, nuovo bomber neroverde

La Redazione
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Il gol di Falconieri al Napoli
Un sali e scendi di emozioni, il lungo percorso che dalla Primavera granata ha portato il ragazzo brindisino a Corato
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Alla fine il matrimonio si è fatto. Vito Falconieri è il bomber che guiderà l’attacco del Corato nel prossimo campionato di Eccellenza. «La società Usd Corato Calcio – si legge nella nota – è lieta di comunicare che il calciatore Vito Falconieri, vestirà la maglia neroverde per la stagione 2019/20».

Il corteggiamento. Il lungo tira e molla è cominciato un mese fa. Diversi organi d’informazione riportavano un concreto interesse del Corato per l’attaccante brindisino, complice il rientro in Puglia di Falconieri per stare vicino alla famiglia a causa dei problemi di salute del papà. A maggio l’ex Catania si era promesso alla Trestina (squadra umbra di Serie D) e quindi ha dovuto scegliere se rimanere in Umbria dove ormai si è stabilito con moglie e figli o tornare in Puglia per dare una mano ai suoi. «Mi è dispiaciuto davvero – ha detto ad EccellenzaCalcioUmbria – dover rinunciare a giocare in serie D in una società seria come il Trestina ma ho delle questioni familiari che mi costringono a stare vicino casa. Ringrazio il Corato per l’opportunità e non vedo l’ora di iniziare».

È nata una stella. Nato a Brindisi nel 1986, juventino ma cresciuto nel Toro assieme ad Angelo Ogbonna, ha cominciato da Casale e Montichiari, prima di approdare nella sua Brindisi in D dove mette a segno 11 reti assieme a bomber Verolino. Se ne accorge il Catania. Due anni in prestito a Gela, Catanzaro e Reggio Emilia (nell’operazione Catellani) e rientra alla base nel gennaio 2009. Walter Zenga lo fa giocare tre volte. Con il Napoli, alla penultima, subentra a Llama e chiude la partita al 91′. Stop di sinistro e mancino terrificante che lascia di sasso Navarro. È nata una stella.

Tutti muti – Lo prende l’Ascoli in comproprietà, cedendo Bellusci agli etnei ma in bianconero ci rimane giusto il tempo di giocare in Coppa Italia. Va a Taranto e, anche a causa di alcuni problemi fisici, gioca poco. Storia tormentata quella con il popolo dello Iacovone. L’arrivo di Passiatore sulla panca rossoblu lo rivitalizza, diventa titolare e segna il gol decisivo per la salvezza contro l’Andria. Al rientro degli spogliatoi zittisce il pubblico provocando la reazione dei tifosi che chiedono a gran voce la sostituzione dell’attaccante. Falconieri si scusa ma non basta.

Sotto gli occhi di Guardiola – Passa a L’Aquila e poi ancora Ascoli, in B. Nelle Marche questa volta rimane ai margini, prima dell’avvento di un altro ex Brindisi, Massimo Silva che lo fa esordire in B contro il Pescara. Altro capolavoro a Brescia, sotto gli occhi di Pep Guardiola, invitato speciale. Missile terra aria su punizione che vale i tre punti al Rigamonti. È uno dei due gol in B, l’altro lo mette a segno incornando il Gubbio, sua futura squadra. Nel 2012 finisce al Crotone in prestito, sempre in cadetteria. 9 presenze in tutto ma una partita speciale, quella allo Scida contro la Juve Stabia. Entra a 30 dalla fine e con una doppietta riacciuffa le vespe.

Dirty soccer – L’Ascoli lo mette in vendita, il diesse Fabiani lo propone al collega del Gubbio, Giammarioli che telefona a Leonardi, direttore sportivo del Parma e chiude l’affare. Falconieri è biancocrociato ma va in prestito proprio al Gubbio. Con Bucchi c’è feeling. Segna un paio di gol decisivi e chiude la stagione con cinque centri. Da Gubbio a Pavia fino a Santarcangelo, sempre in prestito. È qui che nasce lo scandalo che lo vede indagato nell’operazione Dirty Soccer. È accusato di aver partecipato alle combine di Santarcangelo-Ascoli e Gubbio-Santarcangelo. Falconieri si dichiara estraneo ai fatti. A marzo 2017 viene condannato a 4 anni di squalifica e in secondo grado, accolto il ricorso, prende solo 6 mesi per omessa denuncia.

Vecchi amici – Intanto Vito Falconieri va in D all’Altovicentino dove realizza 12 reti in 22 presenze coronando una stagione meravigliosa, chiusa al secondo posto davanti al “suo” Parma che di lì cominciava la sua ascesa alla A. Dal Valdagno a Grosseto e di lì, giù, torna nella sua Puglia al San Severo, alla disperata ricerca di punti salvezza. È qui che conosce Fabio Di Domenico, anche lui arrivato in corsa. In quella rosa c’erano anche Di Federico e De Vivo che ritroverà a Corato. I giallogranata porteranno a casa la salvezza.

Cerca di avvicinarsi sempre di più alla sua nuova casa, Gubbio. Sceglie Lentigione, in Emilia. A dicembre 2017 si parla di un suo ritorno a Brindisi ma l’amore di casa e la proposta della Voluntas Spoleto convincono il “Falco” a rimanere in Umbria. Saggia per la prima volta l’Eccellenza con l’ex compagno al Brindisi, Benedetto Mangiapane, in panca. Firma con una doppietta la permanenza degli umbri nella categoria. Alla fine la Puglia torna sulla sua strada, per stare vicino ai genitori e per regalare al Corato un po’ del suo estro.

venerdì 19 Luglio 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 16:27)

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