Nonostante tutto, la festa è riuscita. Il Giro d’Italia Ciclocross ha affrontato l’appuntamento di Ladispoli senza lasciare nulla al caso, sia sotto l’aspetto sportivo, ma anche e soprattutto sotto quello della gestione del complesso protocollo anti contagio. La gara era valida anche come tappa del Lazio Cross, Trofeo Romano Scotti Gruppo Forte.
Dal punto di vista agonistico tanti i valori tecnici emersi dal percorso ricavato nel Bosco Quarto di Palo, reso impegnativo e col fondo viscido dopo le abbondanti piogge delle scorse notti.
Ricca di colpi di scena e di diverse chiavi di lettura la gara dedicata ai nati negli anni 2003 e 2004, ovvero gli Juniores. Dopo un lungo forcing a cinque (Olivo, Solenne, Carrer, Cancedda e Barazzuol, più Loconsolo nella prima fase), ha vinto Bryan Olivo, portacolori della DP 66 su Eros Cancedda.
Ma è il terzo posto di Vittorio Carrer (Team Bike Terenzi) a segnare il cambio di titolare di maglia: il coratino, al terzo bronzo di fila su tre percorsi diversissimi, veste il simbolo del primato e lo riporta in Puglia a due anni di distanza dall’ultimo successo del conterraneo Loconsolo.
«Inseguita a lungo, tre podi, tre terzi posti. Ora vestire la maglia rosa è un’emozione unica, è la prima volta che la indosso ed è sempre bello mostrare qualcosa in più quando si gioca “in casa”» spiega Vittorio Carrer, tesserato proprio per il Team Bike Terenzi. «Io puntavo alla vittoria, ma per un problema tecnico ho perso quei cinque secondi che mi hanno compromesso il successo di tappa. Nel tratto di bosco bisognava stare attenti perché un minimo errore poteva essere fatale, io preferivo tenere la ruota per stare più tranquillo. Me la cavo un po’ su tutti i percorsi, anche se prediligo la corsa a piedi. Questa prima maglia rosa va a mio nonno Vittorio, a mio padre e tutti quelli che mi hanno sostenuto fino ad adesso».
Bravo Carrer dopo di Tano e difficile avere un campione D'Italia e del mondo in puglia comunque auguri dalla ex S.c. Fumarola di Terlizzi–Ba.