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​Il destino del Rugby Corato nelle mani del Commissario prefettizio

La Redazione
Rugby Corato
Il presidente Giuseppe Caldarola e gli altri dieci membri del consiglio direttivo della ASD coratina attendono segnali dal Comune di Corato
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A metà del mese di settembre, con l’estate che volge al termine, un po’ tutte le formazioni sportive cittadine scaldano i motori, chi preparandosi per la prima gara ufficiale della stagione sportiva, chi avendo giocato le prime gare. Tutto quello che accomuna le varie squadre e le varie discipline è una programmazione della stagione ed una organizzazione.

Certo, all’interno di qualsiasi programmazione non si può prescindere dal ‘dove giocare’ e ‘dove allenarsi’, qualsiasi programma o considerazione appaiono campate in aria se prima non vengono definiti questi due punti.

«Paradossalmente il Rugby Corato ASD è in attesa» scrive la società. «Ci sono ben due squadre iscritte ai rispettivi campionati federali ufficiali, la under 18 e la seniores, più una terza, la under 14 in preparazione, ci sono 80 tesserati tra giocatori seniores e under, ci sono gli allenatori, i dirigenti accompagnatori, ci sono gli sponsor, ci sono le divise e il materiale sportivo, su cui c’è scritto con fierezza il nome della Città di Corato, ma non è definito dove si giocherà. Si è in attesa.

Il presidente Giuseppe Caldarola e gli altri dieci membri del consiglio direttivo della ASD coratina attendono segnali dal Comune di Corato. Come in qualsiasi città civile è stata protocollata una regolare richiesta per l’utilizzo di una struttura pubblica quale è il campo sportivo comunale in manto erboso, per la precisione, ne sono state protocollate due di richieste: la prima a luglio indirizzata al Sindaco di Corato, la seconda indirizzata al Commissario prefettizio. Insomma, tutto secondo il buon senso. Il buon senso che ha indicato a tutte le componenti della associazione sportiva dilettantistica fondata nel 2014 di restare in silenzio per molto tempo.

Durante la competizione elettorale: quando il rugby era indicato da più di un candidato sindaco come una disciplina cui dare uno spazio, durante la dialettica elettorale e addirittura su un post su facebook. Quando ci sono arrivate manifestazioni di solidarietà da una organizzazione di tifosi, come noi anche loro interessati al fatto che una città come Corato avesse un impianto sportivo degno. Lo scorso inverno, quando tristemente, anche basket e calcio hanno sperimentato quello che noi abbiamo provato e tuttora proviamo: la improvvisa incertezza della disponibilità di una struttura sportiva.

Esattamente un anno fa, quando si favoleggiava del rifacimento del campo in terra battuta. Una bella favola quando si immaginava che in 58 metri di larghezza tra il traliccio della corrente di via Prenestina e la pista di atletica ci possa entrare un campo regolamentare da rugby di 66 metri (60 metri la larghezza minima di un campo da rugby, 3 metri di distanza minima tra il fallo laterale e le recinzioni).

Adesso, a cinque settimane dalla prima giornata del campionato di rugby 2019/2020, la preoccupazione tra i rugbisti coratini potrebbe nascere. Al Commissario prefettizio appena insidiatosi noi rugbisti coratini diamo il benvenuto e auguriamo buon lavoro.

Come detto restiamo in attesa: di essere ricevuti ed ascoltati e, forse, di ricevere una risposta positiva e che metta fine ad un esilio che dura ormai da 28 mesi, dall’ultima gara ufficiale di rugby disputata sul campo in manto erboso del campo sportivo Comunale di Corato.

È sempre utile ricordare che tra l’ottobre 2015 e il maggio 2017 su quel campo si sono giocate circa 25 gare di rugby ufficiali disputate dalla under 18 e under 14».

venerdì 13 Settembre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 13:46)

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Marilisa Miscioscia
Marilisa Miscioscia
4 anni fa

Si bella iniziativa, diamo spazio ad uno sport nobile come il rugby!