Applausi a scena aperta

La PFM canta De Andrè ed elettrizza il teatro comunale

Francesco De Marinis
Francesco De Marinis
La PFM canta De Andrè ed elettrizza il teatro comunale
La band di Franz Di Cioccio celebra i quarant'anni dallo storico concerto del '79 in due ore di grande musica
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Quarant’anni fa Fabrizio De Andrè decise di dare una scossa al suo percorso musicale, riarrangiando il suo repertorio cantautorale in chiave rock. «Ero spaventato – dichiarò Faber in un’intervista – forse in una vita precedente ero un pirata, e così una parte di me mi diceva di accettare». Scelse la Premiata Forneria Marconi, all’epoca l’unico gruppo rock a uscire con successo dai confini nazionali, tanto da conquistare gli Stati Uniti. Il cantautore genovese e la band di Franz Di Cioccio si esibirono in tutta Italia a cavallo tra il 1978 e il 1979 e registrarono due album live.

Da quegli storici concerti è partito il viaggio musicale della PFM al teatro comunale. Due ore di poesia rock e di ricordi. Un tuffo nelle liriche del poeta di Pegli, scomparso vent’anni fa, cantate da Di Cioccio e spinte dal progressive rock della Premiata Forneria Marconi. Come allora c’era il basso di Patrick Djivas, il violino di Lucio Fabbri e le tastiere di Flavio Premoli, riunitosi agli ex compagni per questo anniversario. Al posto di Franco Mussida, il talentuoso Marco Sfogli. Guest il chitarrista Michele Ascolese, per dieci anni a fianco di De Andrè.

Da “Bocca di rosa” a “Un giudice”, fino “Alla guerra di Piero”. La scaletta è l’originale del ’79, quella registrata al Teatro Tenda di Firenze e al Palasport di Bologna. Di Cioccio agita il tamburello, Premoli imbraccia la fisarmonica e trascinano il pubblico fino alla seconda parte del concerto, quella dedicata al primo vero incontro tra la band e Faber nel 1970.

La PFM non esisteva ancora e Mussida, Di Cioccio e Premoli si facevano chiamare I Quelli. «Eravamo giovani ribelli – racconta il batterista – Gian Piero Reverberi ci chiamò per un progetto interessante e lì conoscemmo Fabrizio che stava lavorando su qualcosa a cui teneva tantissimo, “La buona novella”. Oggi vogliamo regalargli una nuova versione». Così “L’infanzia di Maria”, “Il sogno di Maria” e “Il testamento di Tito”, magnificamente reinterpretati, raccontano uno dei dischi più belli, album al quale Di Cioccio e Premoli presero parte.

Tra un brano e l’altro, Franz Di Cioccio si accomoda dietro la batteria. Un fascio di luce bianco scende sul palco illuminando il microfono rimasto solo mentre la voce registrata di Fabrizio De Andrè canta “La canzone di Marinella” e riempie il vuoto lasciato sul proscenio, come se Faber fosse lì, come quarant’anni fa.

È uno dei momenti più belli del concerto, come la trascinante interpretazione de “Il pescatore”, preambolo a due grandi classici della Premiata Forneria Marconi, “È festa” e “Impressioni di Settembre” che chiudono il “viaggio” lasciando spazio agli scroscianti applausi del pubblico.

giovedì 4 Aprile 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 22:19)

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Enrico Baldassarre
Enrico Baldassarre
5 anni fa

Li ho visti ad Avezzano sabato sera, Fantastico Concerto. Avrei voluto un altro bis : chockotate kings , però è stato stupefacente lo stesso. Sono al tempo stesso fans Pfm (da ragazzo) e di Faber dopo. Saluti