Musica

La rinascita di Silvia Rita. «Con “Non lo so dire” ho trovato le parole»

Francesco De Marinis
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Non lo so dire
Da qualche giorno è online il primo singolo della giovane cantante coratina. «La musica? Una valvola di sfogo»
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«”Non lo so dire” sono io e la difficoltà di far capire quello che sento». Parole (e musica) di Silvia Rita, ovvero Silvia Rita Iannone. 19 anni, dodici dedicati al canto, da quando i genitori le comprarono un piccolo karaoke. «Mamma dice che piuttosto di leggere le parole sullo schermo – racconta – scrivevo le canzoni su un foglio e le imparavo a memoria». Un rapporto con la musica mai mutato. «Quando ero a Forlì avevo con me la tastiera. Per me la musica è una valvola di sfogo, tiro fuori tutte le mie emozioni. Sto pensando di farmela spedire qui in Spagna».

“Non lo so dire” è il suo primo singolo, fuori da qualche giorno e registrato con l’etichetta coratina Angapp. Per promuoverlo la giovane cantante ha pensato di raccontarne la genesi attraverso delle foto e dei racconti su Instagram, Una storia lontana e vicina nel tempo che passa attraverso la partecipazione ad “Io Canto”, il programma condotto da Gerry Scotti e la voglia di rinascere con un’altra veste e qualcosa di proprio da dire.

«Ho scritto “Non lo so dire” il 31 agosto 2017, dopo un’estate passata a scrivere e comporre. Venne giù da sola in un giorno solo, di getto. Tutte le idee raccolte nei mesi precedenti deflagrarono spontaneamente. Anche la composizione, costruita attorno al mio accordo preferito, è venuta fuori da sola. Piangevo mentre la cantavo. L’ho fatta ascoltare ai miei genitori e si sono emozionati. L’ho tenuta in un cassetto fino a quando il mio ragazzo mi chiese: “E ora? Cosa vuoi farne”». L’estate scorsa l’ha registrata con i ragazzi di Angapp. «Avevo ancora i punti di un’operazione. Mi dissi: “Devi registrarla. Ora!”».

Silvia Rita adesso è a Granada, in Erasmus. Studia lingue straniere, altro suo grande amore. Si descrive come una ragazza molto precisa e attenta ai dettagli ma la musica spesso va fatta fluire liberamente come le ha insegnato Gabriella, la sua maestra di canto. «”Non lo so dire” mi ha sbloccato ed è stato come rinascere. Ora ho voglia di scrivere e comporre, di trovare le parole attraverso testi e accordi. Magari di esibirmi live, cosa che mi è sempre piaciuta».

Perché Silvia Rita? «Rita è il mio secondo nome ma anche la personificazione del mio lato più estroso e spontaneo. Quando Rita si sveglia…»

giovedì 21 Febbraio 2019

(modifica il 22 Luglio 2022, 0:34)

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