Spettacolo

“L’universo è il mio paese”, una rassegna teatrale per piccoli e grandi viaggiatori

La Redazione
L'universo è un materasso e le stelle un lenzuolo
Il primo spettacolo della «rassegna teatrale per piccoli e grandi viaggiatori» sarà "L'universo è un materasso e le stelle un lenzuolo", messo in scena da La Compagnia del Sole
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Inizierà domenica prossima (2 dicembre) alle 18 “L’universo è il mio paese”, la rassegna organizzata da Teatro dei Borgia in collaborazione Comune di Corato, Fondazione Vincenzo Casillo, Teatrificio 22 e con il sostegno dell’Unione Europea, del Fondo di sviluppo e coesione, della Regione Puglia e dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale, Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali.

Il primo spettacolo della «rassegna teatrale per piccoli e grandi viaggiatori» sarà “L’universo è un materasso e le stelle un lenzuolo”, messo in scena da La Compagnia del Sole. In programma la replica il 3 dicembre in matinèe per le scuole primarie e secondarie

Lo spettacolo. Diretto e interpretato da Flavio Albanese, scritto da Francesco Niccolini con la collaborazione artistica; luci di Marinella Anaclerio, scena da un’idea di Marco Rossi e Paolo Di Benedetto; assistente alla regia Vincenzo Lesci; foto e video Diane Ilaria Scarpa Luca Telleschi; consulenza artistiva prof. Marco Giliberti; consulenza musicale Roberto Salah-addin ReDavid.

Questo è il grande racconto del Tempo, diviso in quattro Capitoli. Il primo racconta il tempo in cui il Tempo non esisteva ancora: l’origine del tutto attraverso il mito, in particolare la teogonia di Esiodo. Il secondo capitolo descrive il tempo in cui la realtà era ciò che il buon senso e l’occhio umano potevano cogliere e comprendere: al mattino il Sole nasce a est, la sera tramonta a ovest, dunque il Sole gira intorno alla Terra. Il tempo di Aristotele e Tolomeo. Il terzo capitolo è la rivoluzione copernicana, in cui l’uomo scopre che la realtà non è quella che sembra. Ovvero: il Sole è il centro del mondo e la Terra immobile non è. L’ultimo capitolo è il più ambizioso e difficile: riguarda il Novecento, da Einstein ai Quanti, l’epoca in cui l’uomo ha cominciato a comprendere che non solo le cose non sono come sembrano, ma probabilmente tutto – come in teatro – è solo illusione: il tempo prima si è fatto una variabile relativa e poi è scomparso dalle leggi della fisica, lo spazio vuoto non esiste, le particelle di materia sono imprevedibili e non sono mai dove dovrebbero essere.

Noi compresi, ovviamente. Tutto questo raccontato con occhi pieni di meraviglia (e anche un po’ di spavento) da un protagonista diretto di tutta la storia: il Tempo in persona, Crono, prima imperatore dell’Universo e poi, dopo essere stato sconfitto dal figlio Zeus, sempre più in disparte. Fino a sparire. (Francesco Niccolini). Raccontare ad un giovane pubblico la storia del Tempo, dal Mito alla Meccanica Quantistica è divertente e utile.

È un modo per divertirsi studiando, per imparare ridendo, e farsi le stesse domande che i più grandi Filosofi e Scienziati si sono posti nei secoli. Domande semplici ma importantissime. Il Tempo forse non esiste, come forse non esistono gli Dei, ma è altrettanto vero che esistono tutte le cose in cui crediamo. “Le cose esistono se tu le fai esistere” quelle Belle e quelle Brutte. Dedicato a chi crede e non smette mai di crederci (Flavio Albanese).

Costo biglietti: adulto 8 euro, bambino sino a 14 anni 6 euro, ridotto (over 65 e gruppi da 10) 6 euro; adulto con bambino 12 euro. Info e acquisto biglietti: Teatro Comunale, dal mercoledì alla domenica dalle 17.30 alle 20.30, tel. 0809592281; online www.vivaticket.it.

martedì 27 Novembre 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 4:28)

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