Un coratino nel cast di Top Chef Italia 2017. Si chiama Giuseppe Cannillo e farà parte dei concorrenti che dal prossimo 7 settembre alle 21.15, per dieci settimane, si sfiderano in prima serata sul canale Nove.
Dopo il successo dello scorso anno, in questa seconda edizione a contendersi la vittoria saranno 16 cuochi professionisti: in palio ci sono 50mila euro in gettoni d’oro.
«Avevo un ristorante che purtroppo per una serie di vicissitudini e sfortune ho dovuto chiudere» racconta Giuseppe nella clip di anteprima del programma. «Questa chiusura mi ha lasciato sulle spalle un sacco di debiti. Per far fronte ai debiti, attualmente lavoro la mattina in un ristorante a Milano e la sera un altro ad Arese ed è veramente difficile. Il mio sogno è vincere per pagare i debiti e poter ricominciare a vivere. Non è uno scherzo».
A giudicare i concorrenti saranno gli “stellati” Annie Feolde, madrina del gruppo e padrona di casa dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze; Giuliano Baldessari, chef del ristorante Aqua Crua; Mauro Colagreco, chef italo-argentino del ristorante Mirazur di Mentone (Francia).
Auguri a Giuseppe, a patto che non si presenti con quel cipiglio e quella grinta, che non si addicono al suo viso pulito. Come ho avuto modo di sottolineare altre volte, terminato, con “Studio Uno” il periodo del puro spettacolo fine a se stesso (l'Italia, figlia del '68, stava diventando più “cattiva”), il pubblico nostrano è stato abituato, retaggio di quello che frequentava il Colosseo e quindi assai incline ad accettarle, a competizioni di qualunque genere, dove il pollice all'insù (non esiste qui quello “verso”) viene sostituito dagli inopportuni applausi che gli astanti “scimpanzè” elargiscono continuamente ai concorrenti o ai “duellanti”, su comando implicito o battuta stupida del gongolante presentatore di turno. E' indice, tutto questo, di profonda e pericolosa immaturità sociale.
In bocca al lupo Giuseppe!