Spalla

La dottoressa Caterina Santacroce tra le eccellenze italiane della chirurgia

Elena Albanese
La dottoressa Caterina Santacroce
​Classe 1972, laureata all'Università di Bari​, lavora negli Ospedali riuniti​ di Foggia, A inizio ottobre è stata tra i 35 medici scelti per partecipare all'anteprima nazionale dell'intervento di chirurgia pancreatica in 3D
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La dottoressa Caterina Santacroce è originaria di Volturino, piccolo borgo dei monti Dauni. Nata a Foggia nel 1972, si è laureata all’Università di Bari e specializzata in chirurgia generale all’università di Foggia. Dal 2009 lavora negli Ospedali riuniti, dopo una breve esperienza di tre anni in Chirurgia generale e toracica al Santissima Annunziata di Taranto. Una pugliese doc, insomma.

A inizio ottobre è stata uno dei 35 medici scelti per partecipare all’anteprima nazionale dell’intervento di chirurgia pancreatica in visione 3D, che si è svolto all’interno di un corso avanzato tenutosi a Peschiera del Garda nell’ospedale del professor Paolo Pederzoli. È stata proprio l’intuizione del professore a dare vita a un modello di approccio multidisciplinare al trattamento dei tumori e delle malattie croniche del pancreas. «Si tratta di una patologia che non può essere affidata a una sola figura professionale – ha commentato il luminare -. Per questo ho ritenuto importante che fossero coinvolti più specialisti per discutere i casi clinici complessi. L’obiettivo è quello di individuare una strategia condivisa per affrontare al meglio la malattia».

Abbiamo chiesto alla dottoressa Santacroce quali temi ha affrontato l’intervento e perché segna un passo importante per l’innovazione medica.

«Al corso sono stati affrontati tutti i temi che riguardano le malattie del pancreas, le malformazioni anatomiche, le indicazioni chirurgiche, le complicanze e la loro gestione. È stata utilizzata la proiezione in 3D che segna un passo importante per la formazione del chirurgo, in quanto consente di cogliere nel migliore dei modi tutti i particolari della tecnica chirurgica».

Come si è confrontata con gli altri colleghi e cosa ha rappresentato per lei essere tra le eccellenze italiane in ambito chirurgico?

«L’esperienza è stata per me estremamente utile e la stessa valutazione hanno dato gli altri colleghi con cui mi sono confrontata. Tutti soddisfatti per aver partecipato a questo corso avanzato di chirurgia pancreatica, che ha puntualizzato tutti gli aspetti tecnici e le strategie chirurgiche che si attuano per la patologia pancreatica.

L’esperienza maturata in questo corso può costituire una spinta a poter migliorare le performance di tutto il gruppo chirurgico foggiano di cui faccio parte, diretto dal dottor Fausto Tricarico. Colgo anzi l’occasione per ringraziare il professor Pederzoli e i dottori Giovanni Butturini, Roberto Girelli, Isabella Frigerio, Alessandro Giardino, Paolo Regi e Filippo Scopelliti, suoi fortunati collaboratori».

E proprio il dottor Butturini, responsabile dell’Unità di Chirurgia pancreatica dell’ospedale “P. Pederzoli”, sarà il prossimo 14 novembre nel Poliambulatorio clinico diagnostico e odontoiatrico di via Principe Amedeo a Bari, per un progetto nazionale che promuove il dialogo tra paziente, familiari e specialisti coinvolti nel trattamento del tumore al pancreas. «Il coinvolgimento di tutte le figure implicate nella cura del paziente come oncologi, radiologi, patologi, endocrinologi e gastroenterologi è per noi un metodo imprescindibile – ha detto in proposito il dottor Butturini -. Un approccio che mette in rete le competenze di tutti e dà al paziente risposte più precise e un’assistenza di alta qualità».

lunedì 29 Ottobre 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 5:58)

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