«È tutto vero. È tutto rimasto finora nell’ombra. 1992: la mafia attacca il cuore dello Stato. 2022: trent’anni dopo, una ricostruzione inedita su quelle terribili stragi. Perché quella che fu una vera e propria guerra allo Stato è stata ideata con il contributo di una mafia segreta e intoccabile. Non solo: la strategia stragista di Cosa nostra servì al giovane boss Matteo Messina Denaro per attuare un ricambio generazionale e prendere il comando dell’organizzazione, facendo compiere un salto di qualità alla mafia e trasformandola in maniera profonda, con conseguenze che riusciamo a capire solo oggi».
È tutto nel libro "Matteo va alla guerra. La mafia e le stragi del ’92: come tutto ha inizio» appena pubblicato dal giornalista e scrittore Giacomo Di Girolamo. Non è la biografia di Riina o Messina Denaro, né un libro di storia, non si parla di depistaggi, di trattative. Questo libro individua un preciso momento storico, i primi anni Novanta, un preciso luogo, la Sicilia occidentale, e lì scava in profondità per capire e raccontare – per la prima volta – il punto cieco in cui nasce una delle pagine più nere della nostra storia recente.
Giacomo Di Girolamo è direttore del portale Tp24.it, della radio Rmc 101 e collabora con il quotidiano “Domani”. Per le sue inchieste su criminalità organizzata e corruzione ha vinto nel 2014 “il Premiolino”. È autore di vari libri: Gomito di Sicilia (Laterza, 2019) e per il Saggiatore: L’invisibile. Matteo Messina Denaro (2010, 2017), Contro l’antimafia (2016), Dormono sulla collina (2014), Cosa Grigia (2012, finalista al “Premio Piersanti Mattarella”).