Giornata della disabilità

Sindaco e giunta: per una città che rispetti le fragilità «dobbiamo sentirci tutti coinvolti»

La Redazione
Sindaco e giunta: per una città che rispetti le fragilità «dobbiamo sentirci tutti coinvolti»
L'assessore Addario: «Lavoreremo sulla costituzione di una rete, di qualità. I problemi sono tanti e le risorse sono scarse, per questo è necessario mettersi insieme e diventare una massa critica»
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Giunta comunale quasi al completo questa mattina nella sala consiliare del Palazzo di città, con sindaco e assessori radunati attorno ad un unico tema: la disabilità.

«È un chiaro segno politico – commenta il sindaco Corrado De Benedittis – La disabilità non è un tema di cui deve sentirsi responsabile solo l’assessorato alle politiche sociali. Dobbiamo sentirci tutti coinvolti in prima persona».

L’incontro è stato organizzato nell’ambito della settimana dedicata alla disabilità per «rendere pubblici gli orientamenti culturali e programmatici dell’amministrazione comunale sul tema» precisa l’assessore alla Città Solidale, Felice Addario.

«Ci è sembrato interessante fermarci in questa giornata simbolica istituita nel 1981 con tre obiettivi: conoscenza e sensibilizzazione sui temi della disabilità; inclusione sociale; lotta alla discriminazione. Sono tre questioni chiave e tutti i documenti internazionali che le affrontano parlano di “ricostruire”, come se si fosse nell’anno zero. Il primo obiettivo di oggi – prosegue Addario – è quello di incontrarci, per questo abbiamo scelto di vederci qui nonostante le difficoltà. È stato difficile anche individuare tutte le associazioni, mancano delle mappature che ci permettano di avere un quadro chiaro delle realtà presenti sul territorio.

Come assessorato lavoreremo sulla costituzione di una rete, di qualità. I problemi sono tanti e le risorse sono scarse, per questo è necessario mettersi insieme e diventare una massa critica capace di affrontare le difficoltà. È la sfida da cui dobbiamo sentirci tutti ingaggiati. Potremo ragionare sugli appuntamenti da organizzare, sui vari aspetti da affrontare, sull’opportunità dello sport. Dobbiamo lavorare sui pregiudizi, sulle costruzioni mentali: il disabile “non può lavorare, non può uscire di casa”, sentiamo dire spesso per esempio; sono limiti che in certi casi potrebbero essere superati. Incontrarsi serve a ridurre le distanze e comprendere nuovi linguaggi. I problemi specifici vanno affrontati in profondità e con strumenti adatti ma, dall’altro lato, dobbiamo combattere la ghettizzazione.

Altro grande tema è quello dei servizi, aspetto per cui le associazioni e le famiglie sono molto più esperte di me: interroghiamoci insieme su quali ambiti necessitano di maggiori risorse; ragioniamo sulla questione dell’accessibilità, in tanti sono esclusi dai servizi – anche regionali – perché magari non sanno nemmeno che esistono; in ultimo la questione dell’integrazione socio-sanitaria, dobbiamo capire come rafforzarla. L’autonomia si costruisce anche attraverso il lavoro, è una sfida difficilissima ma dobbiamo affrontarla. Proveremo a dialogare con le cooperative ed intercettare tutte le risorse a disposizione, a coinvolgere le fondazioni».

«Non possiamo ragionare per compartimenti stagni, dobbiamo sentirci comunità – aggiunge Beniamino Marcone, assessore alle politiche scolastiche, culturali e sportive – Per riassumere il concetto centrale dell’inclusività voglio citare una frase del 2014 di Papa Francesco: “la mancanza di salute e la disabilità non sono mai una buona ragione per escludere, o peggio per eliminare, una persona”. Il concetto di inclusività assume ancora più importanza nella situazione che stiamo vivendo a causa del Covid: una città a misura di una persona fragile è una città più vivibile per tutti, dobbiamo partire da un approccio mentale che metta al centro la fragilità.

Tutto deve partire dalla scuola, con molto coraggio Corato deve farsi promotrice di un cambio di pensiero; la nostra città deve diventare protagonista di un progetto educativo e pedagogico che ci porti a ragionare in maniera nuova, aperta. Lo sport, grande strumento terapeutico, deve rientrare in questo modo di pensare. L’idea della banda sociale, per esempio, fa rientrare il più ampio mondo della Cultura nello stesso discorso. L’obiettivo è che tutto diventi uno strumento utile a trasformare le differenze in ricchezze».

«Tutti stiamo percorrendo la stessa strada, quella del processo di cambiamento dei comportamenti personali e collettivi – afferma Vincenzo Sinisi, assessore ai lavori pubblici – Per me non esiste la disabilità, esiste la normalità. L’ho vissuta in famiglia, i miei parenti dopo alcuni incidenti sul lavoro hanno dovuto fare i conti con delle difficoltà. Ho sempre cercato soluzioni ai problemi della quotidianità. È doveroso dire che dovremo scegliere le priorità volta per volta, gli interventi non si potranno fare tutti insieme. Siamo fortemente motivati ad attuare questa stagione dei diritti e siamo pronti ad accettare i suggerimenti delle associazioni».

«Dobbiamo pensare ad un ingranaggio in cui tanti elementi funzionano come in un ecosistema, nella stessa direzione – spiega Antonella Varesano, assessore alla qualità urbana – Puntiamo ad elevare la qualità urbana, a tenere alti i livelli di qualità degli elementi fisici (per esempio dell’aria), a controllare che i livelli di inquinamento e di elettromagnetismo restino bassi; a gestire la sicurezza delle strade, degli edifici e degli spazi. Il titolo della giornata – “Ricostruire meglio verso un mondo post covid” – ci ricorda che il virus ci sta portando ad avviare profonde riflessioni su tante cose. Ci siamo accorti, per esempio, che le nostre case e le nostre scuole hanno qualche problema, così come gli spazi pubblici. Il rapporto tra spazi privati e spazi pubblici, tra luoghi aperti e luoghi chiusi, va rivisto. Dobbiamo imparare una lezione: serve riflettere insieme sugli spazi, se funzionano per le persone fragili, funzioneranno per tutti».

«Deve finire la stagione in cui le associazioni o i genitori dei ragazzi devono andare mendicando servizi – precisa il sindaco – Si deve aprire la stagione dei diritti, ciò che spetta si deve dare. È un impegno morale e politico, non solo elettorale. Dobbiamo smettere di parlare di cittadini disabili, dobbiamo parlare solo di cittadini. È il limite che crea la disabilità». Pensando al tema della didattica per bambini e ragazzi disabili, la linea dell’amministrazione è chiara: «vanno ascoltati i genitori, ad ogni alunno vanno assicurate le ore di assistenza specialistica che spettano. Non dobbiamo ridurle, piuttosto vanno aumentate. Già durante l’amministrazione Bucci si affrontò questa questione, la stiamo riprendendo».

giovedì 3 Dicembre 2020

(modifica il 20 Luglio 2022, 17:20)

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franco
franco
3 anni fa

partecipazione dei cittadini in ogni forma e misura.- comunicazione trasparente dell'amministrazione nei confronti della città e recepire più progetti dalle attività dei cittadini e cercare di attuare quelli più sensati e/o urgenti

Pio Pio
Pio Pio
3 anni fa

Servirebbe solo un po' più di civiltà e rispetto delle regole. Sarebbe un fran traguardo.

RIBELLE
RIBELLE
3 anni fa

ANCORA BUIO NELLA CITTA' DOVE SIETE?

Geremia
Geremia
3 anni fa

Brava amministrazione, bravo Beniamino. Sono contento perchè sta cambiando il linguaggio, tendente all'inclusività come mai si era ascoltato fino ad ora. Mi auguro che cambi anche la nostra mentalità di cittadini nel non parcheggiare davanti alle zone preposte ai diversamente abili, nel non parcheggiare con false autorizzazioni, nell'intervenire quando qualcuno ingiuria i piu deboli della città. E, soprattutto , educhiamoci a richiedere diritti grazie alla Costituzione e non perchè qualcuno ci deve “fare il favore”. Evolviamoci nella conoscenza.