Comizi di chiusura

Il comizio finale di Longo: «Fronte comune contro il centrodestra. Perrone come Cadorna»

La Redazione
Nico Longo
Da largo Plebiscito dichiara "guerra" al centrodestra chiamando a raccolta i "soldati del cambiamento" ovvero i suoi attivisti e le coalizioni di De Benedittis e Bovino
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Nico Longo, assieme a Giuseppe D’Ambrosio e la senatrice Piarulli, chiude nella stessa piazza dove ha iniziato la sua campagna elettorale. Da largo Plebiscito dichiara “guerra” al centrodestra chiamando a raccolta i “soldati del cambiamento” ovvero i suoi attivisti e le coalizioni di De Benedittis e Bovino. La metafora bellica ben si sposa con l’incipit del candidato sindaco pentastellato che mette a confronto Luigi Perrone e il generale Cadorna, responsabile della famosa sconfitta di Caporetto.

«Cadorna è passato alla storia per aver sbagliato la pianificazione della battaglia, per aver dato la colpa della sconfitta ai suoi soldati e, nonostante questo, per aver avuto l’onore di avere strade e piazze intitolate. Anche Perrone ha portato alla disfatta i suoi soldati, dando la colpa ai sindaci che lui stesso ha sostenuto e, strano a dirsi, nella memoria di tanti coratini è celebre». L’attacco al candidato del centrodestra è appena iniziato. «Purtroppo a Corato c’è ancora chi gli crede, che crede alla frase che spesso utilizza: “Siete passati tutti da viale Cadorna”. A loro mi rivolgo. Voi, per i prossimi anni, volete tornare a chiedere i favori a viale Cadorna?».

E ancora: «Parla di esperienza, ma dov’è l’esperienza? Guardate la città. Dice che sistemerà le periferie, il rione Belvedere ma in trent’anni di governo perché non l’ha fatto? Oggi ha detto che le strade si allagano perché hanno costruito sulle lame e chi ha dato quelle concessioni? Ricorda di aver sistemato piazze, strade e centro storico ma dov’è l’edilizia popolare? Dove sono i servizi? Dov’è la programmazione? Se la prende con chi non garantisce stabilità lavorativa ai giovani ma parliamo dei custodi del palazzetto dello sport, tenuti lì 20 anni in proroga senza mai stabilizzarli. Quando è arrivato il commissario prefettizio che ha constatato la situazione, quei poverini si sono ritrovati in mezzo alla strada. Ecco la provvisorietà, per andare avanti devi passare da viale Cadorna».

Poi Longo si occupa della larga coalizione del centrodestra. «Quest’anno è riuscito a fare una grande riunione di vecchi amici. Sono tornati tutti dal padrone. In questa compagine c’è chi, l’anno scorso, con lui e D’Introno è andato al ballottaggio lanciandosi fango per 15 giorni. La campagna di D’Introno era “votate i meno peggio”. Quest’anno, tutti insieme, sono il super peggio. Poi c’è la Lega. Mi fa sorridere e anche un po’ schifo vedere un simbolo come quello in una città come Corato, del Sud Italia. Dov’è finita la dignità di noi coratini? La coalizione che si fa chiamare centrodestra non ha niente a che vedere con i valori della destra. Uno come Almirante si starà rivoltando nella tomba».

Longo dubita anche della stabilità di un eventuale governo Perrone. Solidità che rappresenta uno dei punti di forza dichiarati dallo stesso Perrone durante la campagna elettorale. «Lo scorso anno si volevano bene – incalza – ma al momento di fare la giunta non hanno trovato la quadra e hanno tenuto in ostaggio la città. Questo è quello che sanno fare e questo è quello che rischiamo quest’anno, perché ai consiglieri che stavano l’anno scorso si sono aggiunti altri candidati che non hanno condivisione né di programmi, né di ideali. Mi piacerebbe chiedere ai candidati delle otto liste se conoscono il programma. Sappiamo che quella coalizione è piena di malpancisti, è piena di candidati consiglieri che chiederanno il voto disgiunto. Perché a Gino Perrone non lo vogliamo più».

Da qui parte il grande appello a De Benedittis e Bovino, già annunciato in occasione del confronto pubblico alla chiesa San Francesco. «Passiamo per chiusi e integralisti. Non è così. Abbiamo lanciato un messaggio di coalizione. Vogliamo un fronte comune perché la battaglia non è tra destra, sinistra e Movimento ma tra vecchio e nuovo. Guardate alla scheda delle amministrative come a quella del referendum. La domande è “volete ancora Gino Perrone, sì o no? Vi piace Corato oggi, sì o no? A me non piace, quindi metterò una croce sul simbolo del Movimento. Ma se non vi piace il Movimento votate per gli altri candidati del cambiamento. Resistete, portiamolo al ballottaggio e vinciamolo».

Longo chiede anche partecipazione e unità. «Andate a votare. – esorta Longo – Non è assolutamente una partita chiusa e questa percezione in città ce l’abbiamo tutti. È una partita che si può e deve vincere. Lo dico a tutti gli amici del M5S e a tutti i candidati che propongono il cambiamento. Non mollate di un metro. Non facciamoci fregare da litigi interni, dai bisticci. Invito qualche piccolo movimentuccio a non aizzare i propri gruppi l’uno contro l’altro perché così non state facendo il gioco del cambiamento. Il nemico è uno, si chiama centrodestra, si chiama Gino Perrone».

«Cambiamo Corato. – conclude Longo – E a voi, simpatizzanti e attivisti dei Cinque Stelle, vi dico già grazie perché state lottando una battaglia storica. Farete parte di quelli che hanno rottamato Gino Perrone e la vecchia politica, lo racconterete ai vostri figli e ai vostri nipoti. Io tornerò a parlare dopo il primo turno, ve lo assicuro».

venerdì 18 Settembre 2020

(modifica il 20 Luglio 2022, 21:15)

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Piero Fulco
Piero Fulco
3 anni fa

Certo che andare da soli ha penalizzato il Dott. Longo…tra le persone più adatte a ricoprire cariche istituzionali…la competenza, la pacatezza e l'umiltà sono la giusta alchimia per chi potrebbe governarci e farci uscire dal medioevo politico di questi ultimi vent'anni (e forse più)…speriamo solo che la gente una volta in cabina elettorale si metta la mano sul cuore e lo faccia per se stessa e per le future generazioni a dare il giusto voto per la svolta…senza perdere MAI la dignità di persona LIBERA. Complimenti Dott. Longo, è sempre un piacere ascoltarla! E ripeto, merita davvero molto ma molto di più!

Maurizio
Maurizio
3 anni fa

Bene, bravo…..ma i programmi per Corato da parte sua quali sono? …..forse solo la macchina del fango? E poi un po’ di dignità: uniamoci?! Non crede che Bovino e De Benedittis se avessero delle visioni uguali non starebbero già in coalizione con Lei ricreando anche a Corato un governo giallo-fucsia.

Aldo P.
Aldo P.
3 anni fa

Poveri illusi, il programma elettorale poi è pieno di nuove idee e iniziative per il rilancio di Corato: basta centrodestra con fango al seguito. Bellissimo programma, davvero una bella illusione. Andate a votare domenica ma con la libertà di credere che quando non si ha nulla di concreto da proporre per ” sfamare ” il bisogno di cambiamento l'unica cosa da fare è gettare fango su chi seppur sbagliando ha dato tanto a questa città, poi nessuno è perfetto e mente colui che urla di avere la soluzione a portata di mano.

Michele Strippoli
Michele Strippoli
3 anni fa

Ma non ha fatto parlare neanche per un minuto il padre, ex consigliere di Perrone?

Mario lupo
Mario lupo
3 anni fa

Bravissimi, il programma non è mai esistito l’hanno scorso abbiamo ascoltato il possibile programma è il vincente della tornata elettorale non l’ha potuto attuare o meglio non l’hanno fatto attuare ,perché non era quello il programma che erano interessati . E non sbaglia quando parla di Almirante . Signori questa è la politica io sono meravigliato dei candidati consiglieri che in certi partiti sono dei numeri, in altri porta spesa e altri già eletti e scommettete che sono sempre i soliti?