Si è svolto l’altra sera in largo Plebiscito l’incontro-dibattito sul referendum costituzionale del 20 e 21 settembre prossimo, sulla riduzione del numero dei parlamentari, organizzato dal comitato cittadino per il No.
«Sono state analiticamente esposte le ragioni del No dalle Proff. sse Isa Ventura e Marina Calamo Specchia, quest’ultima docente di diritto costituzionale comparato presso l’Università degli Studi di Bari e dal prof. Tonino Marcone – fanno sapere dal comitato – i quali hanno evidenziato tutti i pericoli derivanti dall’eventuale vittoria del si poiché cambia notevolmente il rapporto elettori/eletti, diminuendo la rappresentanza dei territori e in misura diseguale fra le regioni, in quanto ci sono regioni come Abruzzo e Sardegna che perdono quasi il 50% dei Senatori e il Trentino Alto Adige che ne perde solo il 14%.
Inoltre, dal difficile confronto con le altre nazioni europee, poiché hanno una forma di Stato e di Governo diversa dalla nostra che, ricordiamo, è una Repubblica parlamentare, diventeremmo ultimi in termini di rappresentatività, con un evidente attacco alla democrazia.
Il Parlamento, così ridotto solo numericamente, non sarebbe più efficiente e rapido nelle sue decisioni perché non viene intaccato il bicameralismo perfetto, per cui è impensabile che lo stesso lavoro possa essere svolto con 345 parlamentari in meno. Anzi, paradossalmente, potrebbero essere assunti più assistenti che dovremmo pagare, per cui quel risparmio economico, così sbandierato dai sostenitori del si, potrebbe essere riassorbito. Si calcola, infatti, che il risparmio con la riforma sarebbe di solo 95 centesimi per italiano all’anno, cioè meno di un caffè.
Con questa riforma, non si riduce neppure la corruzione, perché questa non dipende dalla quantità dei parlamentari ma dalla qualità, dalla loro competenza e soprattutto dalla loro indipendenza dai partiti che si ottiene con una riforma della legge elettorale e con il restituire ai cittadini la possibilità di eleggere direttamente e non tramite le segreterie dei partiti, i propri rappresentanti.
Si tratta, in definitiva, della vittoria della casta poiché il potere si concentra ancora di più nelle mani dei parlamentari, sfuggendo al controllo democratico, con le campagne elettorali che, a causa delle più ampie circoscrizioni, diventerebbero molto più costose e sempre più appannaggio delle segreterie dei partiti.
Dell’incontro è disponibile la diretta facebook sulla pagina del suo rappresentante Prof. Eliseo Tambone, organizzatore dell’evento che ringrazia tutti coloro i quali lo hanno reso possibile».
e già perchè fino ad ora siamo stati rappresentati alla grande …
Non voglio essere rappresentato non l’hanno fatto fino ad ora. Io voto si.
Bisognerebbe dare spazio anche a chi discute per il SI per par condicio anche per smentire le false paure