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Riecco Perrone sul palco: «Sono tornato per amore verso la città»

La Redazione
Riecco Perrone sul palco: «Sono tornato per amore verso questa città»
L'ex senatore ha presentato in piazza Vittorio Emanuele la sua candidatura rispondendo anche alle diverse domande rivolte dai giornalisti, dal vuoto amministrativo a palazzo Gioia
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Mancava da tempo, sul palco, Luigi Perrone, da protagonista. Ci è tornato ieri sera per presentare la sua candidatura a sindaco di Corato davanti ad un pubblico numeroso. Una ghiotta occasione per chiedergli alcune delle cose per cui è spesso tirato in ballo, non solo durante questa campagna elettorale.

L’ex senatore è apparso vivace, con la battuta sempre pronta e la stoccata nel fodero, pronta a colpire. È trasparita anche una certa sicurezza nel portare a casa il risultato pieno o perlomeno la consapevolezza di avere a disposizione un cospicuo vantaggio. «Ma quale ballottaggio? Stiamo scherzando? Guardate quanta gente c’è qui. Mi auguro che non ci sia così avremo 15 giorni in più per lavorare».

Dopo l’introduzione di Filippo Tatò, Perrone ha spiegato perché è tornato a concorrere per la poltrona di sindaco a 74 anni. «Sono ancora qua – ha detto citando Vasco Rossi – perché l’amore per la città ha prevalso. Volevo chiudere con la Regione ma quando la coalizione ha richiesto la mia candidatura, ho annullato tutto e sono andato dritto per questa strada».

«Da quando sono andato via, – ha spiegato non senza un velo d’emozione – la città è sprofondata. Qualcuno dice che ho contribuito? No, io queste responsabilità non me le prendo. La realtà è che nessuno ha evidenziato quello che ho fatto al Senato».

Sulla coalizione Perrone si è detto soddisfatto per il lavoro svolto dalle segreterie che hanno portato all’unione del centrodestra. «Qualcuno ha fatto un passo indietro, altri sono schierati su altri fonti, altri si aspettavano una mia chiamata. Abbiamo preferito rimanere in pochi e non allargare ulteriormente la coalizione».

Chiuso l’intervento è arrivato il turno delle domande dei giornalisti e qui il dibattito si è dilatato, andando a toccare diversi temi interessanti. Il primo riguarda la visita di Salvini. In quell’occasione era stato annunciato un sindaco leghista. Il segretario della Lega aveva indicato con un gesto Luigi Menduni, al suo fianco. «Salvini ha detto che si sarebbe chiamato Luigi – ha ribattuto Perrone – beh, io mi chiamo Luigi. Se è accaduto qualcosa? Non ero presente nelle segrete stanze».

Tanti i volti noti nelle liste dell’ex senatore. «Il rinnovamento c’è stato ma ricordo che una squadra non si cambia tutt’insieme. C’è chi intende il cambiamento con un togliti tu che mi metto io ma peccano di inesperienza. Nelle mie prime due giunte il rinnovamento c’era. Poi i giovani si sono montati la testa e i risultati sono quelli che si sono visti».

Sibillina la risposta alla domanda sulle responsabilità del centrodestra riguardo il vuoto amministrativo vissuto negli ultimi anni. «Le responsabilità sono da dividere. Un padre di famiglia (il riferimento sembra essere a D’Introno, ndr) non può pretendere che la sua famiglia lo segua se impazzisce. La fascia da sindaco a volte fa fare cose…».

Il secondo giro di domande vira sul programma e su come verranno risolti alcuni nodi importanti da risolvere che appartengono alle gestioni passate. «La prima cosa da fare è rimettere in moto la macchina amministrativa perché per chiudere le buche dobbiamo fare gli atti e serve personale. Poi dobbiamo riscoprire le progettualità passate come quelle già promosse dalla mia amministrazione, vedasi i finanziamenti per la riqualificazione del rione Belvedere. Durante i miei anni di governo ho sempre usufruito di tutti i finanziamenti e così spero che accadrà in futuro».

Sulla cultura: «Non dimentichiamo che il teatro e i due cinema li ho aperti durante la mia amministrazione (in realtà l’Alfieri e l’Elia hanno aperto nel 1998, durante l’amministrazione Di Gennaro ndr), il progetto del teatro era quello di un contenitore culturale che doveva entrare in un circuito di teatri stabili. Il teatro comunale deve ambire ad una dimensione più importante». Sull’elettrodotto: «Per me è una questione chiusa. Mi adoperai in commissione ambiente per velocizzare le pratiche di spostamento nei tempi utili, nonostante gli ostacoli. So che sta per essere fatta la gara di assegnazione dei lavori».

Su palazzo Gioia: «Se dovessi diventare sindaco chiederò all’amico Giovanni Roberto (proprietario dell’immobile, ndr) di incontrarci per trovare un’intesa. Anche pagando l’onere per danno ricevuto, la somma impiegata sarà nettamente inferiore al valore reale dell’immobile, per questo non capisco chi parla del palazzo Gioia come un problema».

Sui giovani: «Biblioteca e vecchio Liceo saranno luoghi dedicati ai giovani. Su di loro mi sono sempre prodigato affinché rimangano qui a Corato, sia per divertirsi che per lavorare».

Parlavamo di stoccate che non sono mancate per gli uomini che facevano parte, in passato, del suo schieramento ma anche per gli attuali avversari nella competizione elettorale.

Bovino aveva chiesto un confronto pubblico tra candidati. La risposta di Perrone è un fermo “no”. «Perché dovrei? Sono avanti. Inoltre non mi confronto con chi dice “senatore, avast” (Bovino sabato scorso ndr), Lo può dire il popolo, non lui. Non mi confronto con chi grida. Ma poi, quali sono gli interlocutori? Di che cosa dobbiamo parlare? Io rispetto l’urna. Se sarò eletto li coinvolgerò e se non accetteranno dirò qui in piazza che li ho convocati e non si sono presentati». E ancora: «Parlano di accordi per il ballottaggio. Ma perché non si sono accordati prima?».

Infine un consiglio diretto ai suoi candidati consiglieri per portare a casa il voto degli indecisi, che secondo Perrone si attesterebbero quasi al 30%: «Non cullatevi su quello che è stato detto qui oggi, rimboccatevi le maniche e lavorate porta per porta. La campagna elettorale si fa in questi venti giorni».

mercoledì 2 Settembre 2020

(modifica il 20 Luglio 2022, 22:10)

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Mario
Mario
3 anni fa

come diceva Totò: MI FACCIA UL PIACERE….

No Rip
No Rip
3 anni fa

Ricordiamo bene come è andata la questione dei ripetitori e dell'elettrodotto nella 167. Tante parole, ma i mostri sono ancora lì nonostante le disperate richieste dei cittadini.

Mario 62
Mario 62
3 anni fa

Qualcuno è stato condizionato a fare un passo indietro, qualcun’altro ha deciso di fare un passo al lato perché forse sa. Il paese ha sprofondato da quando ha lasciato lui? Credo che facesse parte dell’amministrazione Mazzilli e forse lo zampino per non dire la zampa all’amministrazione D’Introno . Poi a sentire quello che ha detto a Corato sta già fatto il terzo anello che è una cosa lasciato da parte già da anni , così come i tralicci dell’alta tensione, e il candidato parla che oggi ce vergogna di Corato!!! Oggi ci dobbiamo vergognare di chi ci ha amministrato e di chi né ha fatto parte.

Giorgio Diaferia
Giorgio Diaferia
3 anni fa

Spazio alla polizia dei giovani, è ora di ringiovanire la vecchia politica in tutti i sensi! Diamo fiducia ai nuovi candidati sindaci che certo non ci deluderanno!

Gerri Ferrara
Gerri Ferrara
3 anni fa

“rimboccatevi le mani” è bellissima 😀

Ayeye Brazorf
Ayeye Brazorf
3 anni fa

Perchè su Coratolive c'è costantemente (in alto, a destra e a sinistra di ogni articolo) la pubblicità di Bovino?

Tina Quatela
Tina Quatela
3 anni fa

Piazza Buonarroti, Non ne possiamo più di questi extracomunitari e non che bivaccano giorno e notte. Fanno le peggiori porcherie come drogarsi, ubriacarsi, fare i bisogni tra le bruttissime aiuole ecc. Al futuro sindaco lancio un disperato grido di aiuto, non si dimentichi di noi che viviamo in questo quartiere che una volta era vivibile ????

Angelo R.
Angelo R.
3 anni fa

Amore per la città, o amore per altro?

P. Diaferia
P. Diaferia
3 anni fa

Grande Gino non è retorico, ma sentire in giro da mesi e mesi “magari ci fosse Perrone” per riportare lustro a questa città è finalmente oggi realtà. Ieri si è assistito ad un comizio basato sui programmi e non sull’attacco personale e volgare udito da Bovino. È la stoffa che è diversa e pertanto massimo appoggio a Gino.

Maria
Maria
3 anni fa

che noia sempre le stesse facce, sempre i soliti sepolcri imbiancati….non se ne può più…ineffetti punto e basta, ci sta…

Umberto R
Umberto R
3 anni fa

Lodevole e saggia “autocritica” del senatore: “Mazzilli si è montato la testa, D'Introno era impazzito”.
Egli ha lasciato il comune e per lavorare per (gli amici de) il suo territorio , firmando l'emendamento anti flixbus, per estromettere il sud ulteriormente dal mondo http://giovaniadestra.it/2017/02/18/decreto-anti-flixbus-favore-amici/
(ci appositamente una fonte di destra)
Una briciola di umiltà, anche per sbaglio, sarebbe stato gradita.
E mentre il nuovo non avanza, il vecchio ci seppellisce tutti.

Tonico
Tonico
3 anni fa

” … sono tornato …” ma quando mai è partito!

Francesco Tarricone
Francesco Tarricone
3 anni fa

Questo ha ancora il coraggio barbaro di parlare di riqualificazione del rione Belvedere. 20 anni fa ha messo i 6×3 con cui in pompa magna, annunciava di aver ricevuto 5 milioni dalla regione per il progetto. Poi più nulla. Perrone dove sono finiti quei soldi???

Francesco S.
Francesco S.
3 anni fa

Per non parlare poi, altro vecchio della politica locale, che sicuro di prendere voti e ritornare in consiglio ora è in lista della Lega……..che vergogna!!!!

GINO
GINO
3 anni fa

Ricordati,caro Perrone che non tanto tempo fa,sei venuto nel nostro quartiere ( zona via Andria ) promettendo di risolvere il problema delle strade private ad uso pubblico, spero che questa volta sia la volta buona. Impegnati.

Victor
Victor
3 anni fa

Berlusconi è tornato per amore dell'Italia.

Lui torna per amore della città…

Mi viene da piangere per tutto questo
altruismo…

prova
prova
3 anni fa

Avrebbe potuto odiarci piuttosto che amarci

Gigi Gusto
Gigi Gusto
3 anni fa

La gente dovrebbe capire quando è il momento di andare in pensione

CLAUDIO FAVAZZO
CLAUDIO FAVAZZO
3 anni fa

E DA 38 ANNI CHE TUTTI GLI ANNI VENGO A CORATO, LE BUCHE NELLE STRADE C'ERANO E CI SARANNO SEMPRE. CORATO E' UNA GRAN BELLA CITTADINA MERITA LUSTRO QUELLO CHE NON SI VEDE CHIUNQUE ESSO SIA AL POTERE. SONO TUTTI BRAVISSIMI A CINCISCHIARE A PROMETTERE CIO' CHE NON POSSONO MANTENERE. LARGO AI GIOVANI CON GRANDE TEMPERAMENTO CHE A CORATO NON MANCANO