In una lettera, inviata al commissario prefettizio Paola Bianca Maria Schettini, diversi partiti e liste civiche (Indipendenza Civica, Orgoglio per Corato, UDC, Sud al Centro, Puglia Popolare,nRealtà Pugliese, Rinnovamento Corato, Corato nel Cuore) chiedono di poter dialogare sull’adozione del nuovo regolamento edilizio tipo.
«Gentile Commissario – si legge nella lettera – preliminarmente la ringraziamo per l’impegno e la passione che quotidianamente cinmette per far fronte agli innumerevoli problemi della nostra città in un momentondelicato della vita dei cittadini per la minaccia del Covid 19.nNel contempo non possiamo non comunicarle che arrivano, a noi forze politiche, danparte di imprenditori e categorie professionali preoccupazioni in ordine alla suandecisione di voler adottare il RET Comunale (Regolamento edilizio tipo)».
«Il Ret è uno strumento importante – continua la nota – che disciplinerà lo sviluppo edilizio dei prossiminanni nella nostra città per cui sarebbe auspicabile il massimo coinvolgimento delle forzenpolitiche, professionali ed imprenditoriali della nostra città, quindi attraverso unnpercorso democratico partecipativo, che fornisca il massimo coinvolgimento di tecnici,naziende e società operanti nel settore e non, associazioni di categoria e non, cittadinintutti».
«Coinvolgimento che in questo momento non sarebbe peraltro possibile per le giustenlimitazioni imposte dal governo finalizzate ad arginare il diffondersi del virus. Sarebbe utile ed opportuno che in questo momento delicatissimo si aprisse unnconfronto con le forze politiche sociali imprenditoriali professionali finalizzato allansottoscrizione di un protocollo d’intesa per la circolazione di persone fonte di contagionattraverso la chiusura temporanea di aziende, cantieri ecc.»
Ma….. Vi sembra il momento opportuno di parlare di ste cose.Boooò
Anche ai profani sembra che la richiesta delle forze politiche firmatarie non faccia una grinza: sarebbe logico e conveniente infatti che esse venissero coinvolte in un progetto così importante. Ma cosa spingerebbe la commissaria a forzare i tempi e ad agire in modo apparentemente inconsueto? Forse le scadenze burocratiche impostele? Forse la scarsa affidabilità della politica locale? Ecco, un'intervista alla dottoressa non sarebbe sbagliata. Altrimenti, come al solito, si annaspa nel vago, come il senso dell'articolo in questione.
Nella nostra città non funziona più nulla. Grazie a tutti i politici che l'hanno affossata. Ed ora in previsione di approvare nuove norme che riguardano il piano regolatore, molti si stanno svegliando da un profondo letargo. Che altruismo, non sarà x caso dettato da certi compari che spingono x paura di essere danneggiati