La senatrice coratina Angela Bruna Piarulli è stata eletta presidente della commissione d’inchiesta sul Forteto, sui casi di molestie sessuali e pedofilia che sarebbero avvenuti nella omonima comunità del comune di Vicchio in provincia di Firenze.
«Inizio il mio lavoro alla presidenza della commissione d’inchiesta sul Forteto – commenta la Piarulli – con la determinazione e la voglia necessarie ad affrontare il gravoso e importante impegno che ci attende. Mi auguro si possa fare un lavoro di squadra con tutti i colleghi di ogni gruppo parlamentare. È indispensabile fare piena chiarezza sui fatti drammatici avvenuti nella comunità toscana, su soprusi e violenze inflitti ripetutamente nei confronti dei minori, già colpiti dalle difficoltà incontrate nelle loro famiglie.
Ritengo sia nostro dovere affermare ovunque la legalità e, nel caso specifico, rafforzare il senso di responsabilità di tutti gli italiani rispetto alla vicenda Forteto e alla verità da ricercare con il massimo impegno. Voglio ringraziare sinceramente la senatrice Laura Bottici che con tutte le sue forze ha voluto l’istituzione di questa commissione d’inchiesta, è il risultato di una lunga e appassionata battaglia di civiltà».
«Noi tutti del Movimento 5 Stelle di Corato – si legge sulla pagina facebook dell’esponente pentastellato, Nico Longo – auguriamo buon lavoro alla nostra senatrice Angela Bruna Piarulli per la nomina a Presidente della Commissione Parlamentare sul caso Forteto. La delicatezza e l’inderogabilità dei temi da affrontare, siamo sicuri, troverà la necessaria competenza della nostra Senatrice per la ricerca della verità e delle soluzioni che devono impedire il ripetersi di tali abusi ai danni di chi non può difendersi».
Pedofilia: un fenomeno che è sempre esistito, e talvolta tollerato e tenuto, spesso in modo ipocrita, nascosto. Ora si è sviluppato ancor di più, a causa della precocissima e bruciante crescita dei ragazzi /e, dei mezzi di conoscenza sociale, delle loro sempre più pressanti esigenze economiche, del loro desiderio di uscire dagli schemi, che li/le spingono ad “offrirsi”. Come con la droga, il tabacco, l'alcol, il gioco d'azzardo e la guida pericolosa, la lotta è persa in partenza e, al contrario di questi, qui la responsabilità dello Stato non c'entra alcunché. Occorrono, se non si ha una repulsione spontanea, solamente una elevata sensibilità e un alto livello di auto persuasione, riguardo alla nocività o l'immoralità di tali piaghe, per tenersene lontani.