Politica

De Benedittis si propone come candidato sindaco: «Sì alle convergenze, no alle coalizioni»

La Redazione
De Benedittis si propone come candidato sindaco: «Sì alle convergenze
Corrado De Benedittis
«Noi (Demos e Rimettiamo in moto la città, ndr) offriamo la nostra leadership, facciamo la nostra proposta e il nostro invito a tutte le forze politiche per creare una convergenza»
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Corrado De Benedittis «si propone, non si impone, come candidato sindaco». A dirlo, lanciando «un messaggio a tutti gli schieramenti politici» è stato lui stesso ieri sera, nel corso di una conferenza stampa organizzata nel suo comitato di via San Benedetto dopo il rinvio causa pioggia del comizio previsto in piazza Cesare Battisti.

«I recinti non funzionano, le categorie classiche sono andare in tilt» ha aggiunto. «La situazione nazionale (che a me non piace) come la chiamiamo? Non è centrosinistra e nemmeno centrodestra. Eppure c’è. Il ‘900 è finito, dobbiamo capire che bisogna mobilitarsi per aprire una stagione nuova. Bisogna mandare in soffitta i vecchi equilibri di potere ormai logori, i vecchi metodi.

Durante la scorsa campagna elettorale gli altri hanno aperto molti comitati e poi li hanno chiusi. Noi ne abbiamo avuto solo uno, questo in cui siamo anche oggi, e non lo abbiamo più lasciato. È stato aperto ogni giorno, a disposizione della città, anche il 15 di agosto. Sono passati di qui in tantissimi, per capire cosa stesse accadendo e per esprimere le proprie esigenze. In tanti ci hanno detto “siete voi i vincitori morali di questa competizione”. Dopo aver riflettuto a lungo ci siamo detti che abbiamo una responsabilità morale verso chi ci ha votati e chi no».n

Da tutto questo è nata “Cap 70033, la Casa della politica”: «per scegliere questo nome (e ringrazio Lella Povia per questa idea creativa) ci siamo chiesti cosa fosse questo luogo. Prima di tutto è una casa, uno spazio libero a disposizione di chiunque, è una specie di condominio che potranno utilizzare le forze politiche che si riconosceranno nella nostra scala di valori; un luogo di valori condivisi, prima di tutto aperto alle persone.n

Siamo diventati una presenza forte e costante, un punto di riferimento. Tanti ci dicono di unirci ad altri partiti, molti ci incitano ad andare avanti da soli. Io penso che tutte le strade siano da valutare bene. Noi abbiamo condotto la campagna elettorale in modo onesto: io sono un uomo libero e ho fatto un solo patto, quello con Demos (coordinato da Beniamino Marcone, ndr) e con Rimettiamo in moto la città (coordinato da Flavia Ferrante, ndr).n

Ho ottenuto circa 1.385 voti in più rispetto alle mie due liste: sono arrivati da tutto lo schieramento politico, dagli altri partiti. Sono voti puliti di cittadini liberi: voglio dirlo una volta per tutte. Speriamo che possa finire questa campagna dei veleni nei nostri confronti. A chi in qualche maniera ci ha offeso risponderemo sempre con affetto, amicizia e rispetto. Non offenderemo mai nessuno. Chiediamo lo stesso agli altri».n

La fotografia che De Benedittis ha descritto non lascia spazio a dubbi rispetto al suo modo di leggere il passato e il presente della città per costruirne il futuro: «lo schieramento di centrodestra è il solo responsabile delle crisi amministrative che abbiamo alle spalle. Dei motivi non dico che non mi interessa, come cittadino sento di avere il diritto di capirne le cause reali, ma non spetta a noi chiarire. Se il sindaco D’Introno non si è più riconosciuto nella maggioranza o viceversa, fa poca differenza. Di fatto abbiamo assistito ad una vera e propria pornografia della politica, senza avere il pudore di far partire un’amministrazione.n

Noi non ci siamo mai spostati di un solo millimetro: deve governare la città la maggioranza uscita dalle urne, va rispettato il risultato elettorale. Abbiamo detto “no” al “ribaltone” e alla firma delle dimissioni dei consiglieri comunali. Era il centrodestra che doveva assumersi la responsabilità di mandare a casa il sindaco che aveva eletto qualche settimana prima.n

La situazione di deperimento della città è sotto gli occhi di tutti. È diventato un problema anche avere la corrente elettrica per le bancarelle dei mercatini. E per non parlare della crisi delle infrastrutture della città, delle strade, del comparto olivicolo (siamo fuori dai tavoli di contrattazione). Questa città non ha più bisogno di burattini e di un burattinaio che muova i fili. I candidati sindaco non si cercano a tavolino, puntando a “chi ha la faccia pulita”. Chi si candida per diventare primo cittadino deve brillare di luce propria, o c’è perché emerge oppure non è un candidato sindaco».n

E sempre pensando alla prossima competizione elettorale, De Benedittis ha chiarito le intenzioni di Demos e Rimettiamo in moto la città: «non vogliamo più usare il termine “coalizione”, proponiamo la parola “convergenza”. Le coalizioni costruite dalle segreterie nel chiuso delle stanze del potere quando perdono non le ricorda più nessuno. Vogliamo incontrare le cittadine e i cittadini, le persone, non le delegazioni ma i tesserati. Noi non ci imporremo mai, tutta la nostra politica la faremo sempre nelle piazze, vogliamo un governo popolare. Il comizio in programma per oggi (ieri sera, ndr) è solo rinviato.

Vogliamo vedere se ci sono le condizioni per costruire una convergenza: desideriamo stimare le persone con cui correremo per governare la città. È un appello che lanciamo a tutte le forze politiche che si riconoscono nei valori che trovate scritti in questo luogo: centralità della persona, etica e legalità, multicultura/uguaglianza, responsabilità, solidarietà, tutela dell’ambiente, rifiuto del totalitarismo.n

Vogliamo mettere da parte i tatticismi di cui Corato è vittima. C’è il maestro delle tattiche che vince sempre e poi c’è chi tenta di attuarne altre. Noi non vogliamo farne. Siamo i “vincitori morali” come ci hanno definito dopo le scorse elezioni? Bene, allora ci assumiamo la responsabilità morale di offrire alla città una leadership, la disponibilità a candidarci e guidare la città. Vedo il nuovo segretario del Pd, Attilio Di Girolamo, lo saluto con stima e rispetto. E lo stesso vale per gli esponenti di Italia in Comune che vedo presenti.n

Noi offriamo la nostra leadership, facciamo la nostra proposta e il nostro invito a tutte le forze politiche per creare una convergenza. È importantissimo l’avvicinamento dei giovani alla politica, ma non possiamo proporre loro la “pornopolitica” a cui abbiamo assistito nei mesi scorsi».

La visione politica del professore di storia e di filosofia chiarisce anche la linea da seguire per la formazione del governo cittadino: «non abbiamo interessi, viviamo del nostro lavoro. La proposta sia intellettualmente onesta e la convergenza si fondi su regole chiare.

Vogliamo una Giunta che si basi solo sulla competenza di chi la compone, abbiamo bisogno di assessori che siano dei giganti nel ramo che andranno ad amministrare. Il consiglio comunale deve essere forte: negli anni scorsi c’è stata la resistenza di tanti, penso a Renato Bucci, a Valeria Mazzone, ad Aldo Fiore, a Tommaso Loiodice e tanti altri. Per i prossimi anni vogliamo un consiglio in cui tutti possano stimarsi, mai le vicende politiche devono mettere in discussione i rapporti personali. Nessuno deve poter sconfinare negli abusi di potere».

lunedì 25 Novembre 2019

(modifica il 18 Novembre 2022, 10:56)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

I giovani e la politica: tasto dolorosissimo, che coinvolge tutta la popolazione, non solo i giovani. Parlo specialmente del popolo del sud, con la sua storia completamente diversa da quella del centro nord. I comportamenti di molti politici meridionali, che hanno capito, nonostante le promesse elettorali mai mantenute, che la gente di qui rimarrà indifferente a qualunque assurdità o controsenso essi vorranno esplicare, sono emblematici del contrasto fra la realtà di uno squallore, giovani compresi perché distratti da altri obiettivi, e il fervore di chi crede che qui ci sia il Bengodi dell'impegno e della coscienza politici. Ho parlato con Corrado: lo trovo un “puro”, forse un idealista, e so che gode di un buon credito, fra i “moderati”. Sentiremo poi, gli altri candidati, e commenterò.

Amedeo Strippoli
Amedeo Strippoli
4 anni fa

Finalmente una persona che si propone senza tanto infierire sugli avversari.
Spero, che alle parole seguano i fatti, cioè i programmi del fare e del come risollevare la Città di Corato dall'apatia e lo sconforto in cui è sprofondata. Un consiglio senza presunzione: meno discorsi filosofici e più contatto diretto con la popolazione; per essere credibili bisogna scendere dalle torri d'avorio in cui si è trincerata, in questi anni, una certa parte della politica italiana.
ps: Diamo più fiducia ai giovani e forse non li vedremo più partire.
Cordialmente

Nica TESTINO
Nica TESTINO
4 anni fa

Il professore è stato chiaro: chi mi vuole mi segua!
Rispetto alla scorsa tornata elettorale, si inverte il sistema delle primarie: definito il candidato sindaco, si apre alla composizione delle liste dei suoi sostenitori.
Il programma, mi chiedo, quando e chi lo scriverà e definirà? Perché sarà quello il vero PROGETTO POLITICO.
Sulla base di cosa si costruiranno le convergenze?

L'état c'est moi!

Ciccio
Ciccio
4 anni fa

Condivido con Nica Testino.
Il professore professa la politica del NOI, ma in realtà vuole attuare la politica del IO. Ma IO chi?

Stancosubito
Stancosubito
4 anni fa

Un discorso onesto e sincero, privo di alcuna critica o di attacchi verso gruppi politici all'opposizione. Tutto il contrario di quanto avvenuto a parti inverse dove si sono sprecati colpi bassi, forme velenose di rancore e meschine cadute di stile.
L'analisi sullo stato di degrado e di abbandono in cui versa la città fa temere un futuro prossimo di vuoto generazionale… nemmeno più la luce elettrica… non stupiamoci della fuga dei giovani o di cerca il meglio altrove.
Buon pomeriggio.

nerdrum
nerdrum
4 anni fa

quello che difficilmente sopporteremo sino alle votazioni, sarà il “diluvio” di parole che ci sommergerà. tanti candidati, tante teorie x arrivare a maggio annichiliti dall'ovvio, dalle banalità elevate a teorema politico. a corato il grande villaggio girò (1992) “io speriamo che me la cavo” film profetico…. x tutti noi.