Politica

Siglato a Roma il primo patto federativo tra tutti gli eredi della Dc

La Redazione
Siglato il primo patto federativo tra tutti gli eredi della Dc
Ad annunciarlo è il coordinatore cittadino della Dc, Sergio Cannillo
2 commenti 913

È stato siglato a Roma il primo patto federativo tra tutti gli eredi della Democrazia Cristiana. Ad annunciarlo è il coordinatore cittadino della Dc, Sergio Cannillo.

Per volontà di alcuni sostenitori e, in particolare, dell’avv. Palumbo Filiberto – coordinatore Dc di Bari e Puglia, quale principale promotore dell’iniziativa – venticinque organizzazioni hanno aderito a tale patto dandosi come programma «la preparazione di un nuovo soggetto politico unitario per superare la diaspora e le divisioni che in questi lunghi anni hanno compromesso una presenza culturale e politica nel nostro Paese».

L’assemblea, riunitasi il 30 ottobre scorso, ha approvato il documento con cui nasce la federazione di centro sottoscritto dagli onorevoli Lorenzo Cesa (Udc), Mario Tassone (Ncdu), Renato Grassi (Dc), Gianfranco Rotondi (Forza Italia), Publio Fiori (Rinascita popolare), Paola Binetti (Etica e Democrazia), Ettore Bonalberti (associazione liberi e forti) unitamente a parlamentari, e rappresentanti di associazioni, movimenti e gruppi dell’area cattolica, del volontariato e della famiglia.

«La nuova formazione – si legge in una nota – si ispira ai valori dell’umanesimo cristiano e vuole inserirsi a pieno titolo nel Ppe, in alternativa alla deriva nazionalista e populista. Prende, cosi, finalmente avvio un progetto di ricomposizione dell’area politica cattolica popolare, aperta alla partecipazione di movimenti, che si ispirano al popolarismo per la difesa della Costituzione.

I firmatari del documento costituiscono il comitato provvisorio della Federazione. Nei prossimi giorni verranno organizzate in tutta Italia iniziative regionali e locali per presentare l’iniziativa e strutturarla sul territorio, mentre i membri promotori lavorano ad un’assemblea costituente che approverà il programma, il nome, il simbolo e gli organi dirigenti della Federazione a conclusione delle adesioni nazionali e territoriali».

martedì 5 Novembre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 11:14)

Notifiche
Notifica di
guest
2 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Franco
Franco
4 anni fa

Ogni volta che ti sente o dove direzioni qualcuno si preoccupa di riesumare la DC

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

Ribadisco il concetto: non c'è più spazio, in Italia, per un “centro”. Perché avvenga, occorrerebbero una tranquillità economica e sociale della nazione, una forte incidenza della Chiesa, un elevato “candore” fra gli elettori, una paura degli estremismi, una diffidenza nei confronti delle “stravaganze politiche, un “bisogno”, da parte degli elettori, degli stessi politici. Questi parametri, che hanno permesso, nei primi decenni della repubblica, l'egemonia della DC, ormai non esistono più. Almeno, in larga parte… Consiglierei invece ai meridionali che si vogliono avventurare lungo questo assai accidentato cammino, di creare una realtà politica locale ma con ambizioni nazionali e, più che altro, originale.