È in programma per giovedì 24 ottobre, alle 18.30, il terzo incontro pubblico di formazione dal titolo “Autonomia differenziata e Costituzione Italiana”. Ad organizzarlo è il Comitato per l’unità della Repubblica di Corato, nell’auditorium del liceo artistico “Federico II Stupor Mundi”.
Michele Capriati, docente di Politica economica e Marina Calamo Specchia docente di Diritto costituzionale della Università degli Studi di Bari, terranno due lezioni aperte a tutti i cittadini per chiarire il significato dell’autonomia regionale differenziata sia dal punto di vista della Costituzione italiana sia dal punto di vista economico. Ha annunciato la propria presenza la senatrice Bruna Piarulli. I moderatori della serata saranno il prof. A. Marcone e l’avv. F. Stolfa.
«È necessario essere chiari – scrivono gli organizzatori – dietro il nome “autonomia differenziata” si nasconde la divisione del Paese. L’autonomia differenziata liquida definitivamente (attraverso le 23 materie che saranno devolute alle regioni, materie nevralgiche per la nostra vita quotidiana) tutto ciò che è “pubblico”, cioè finalizzato all’interesse generale, destinato a diminuire le differenze tra ricchi e poveri: istruzione, sanità, ambiente, infrastrutture.
Principi e diritti sociali previsti nella prima parte della Costituzione di fatto vengono annullati. Ogni Regione farebbe da sé, con i propri fondi, trattenendo la maggior parte del proprio gettito fiscale. Rivolgiamo un accorato invito a tutti i cittadini e le cittadine di Corato a partecipare a questo importante momento di formazione».
…ma ci sarà un contraddittorio ufficiale..? Altrimenti, a che serve? Il servizio pubblico è positivo quando ci sono i presupposti (educazione, rispetto, senso del limite, correttezza, onestà, puntualità, dedizione) da parte delle persone, sia erogatrici che fruitrici di tale servizio. Noi italiani siamo in possesso di tutto ciò per poter parlare, come anche in questo articolo, solo di “diritti”?
Ringrazio per l'invito, ma non amo la difesa dello “status quo”: ci ha portati a diventare il fanalino di coda dell'Europa. Vorrei ricordare che nel luglio scorso, ben 13 regioni a statuto ordinario su 15, con esclusione dell'Abruzzo e del Molise, hanno dato incarico ai loro presidenti di iniziare le trattative col governo, per l'autonomia differenziata. Qual è quindi il problema? Sostituirsi ai consigli regionali? Comunque questa famigerata autonomia, con la Lega scomparsa, non si farà mai.