Politica

Consiglio metropolitano: al centrosinistra 15 seggi su 18

La Redazione
La sede della Città Metropolitana
Due seggi sono andati alla lista del centrodestra, uno al Movimento 5 Stelle
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Il centrosinistra fa il pieno alle elezioni del Consiglio metropolitano che si sono svolte domenica dalle 8 alle 20 per eleggere i 18 consiglieri.

Alle urne, aperte dalle 8 alle 20 di domenica, sono intervenuti complessivamente 640 su 680 elettori (sindaci e consiglieri) rappresentanti dei 41 comuni dell’Area metropolitana di Bari (la differenza di votanti è dovuta al commissariamento di alcuni municipi): si tratta, quindi, di elezioni di secondo livello, in quanto i consiglieri sono votati da sindaci e consiglieri già eletti.

Tre le liste in corsa: Città Insieme (lista del centrosinistra), Centrodestra Metropolitano e MoVimento 5 Stelle. Al termine delle operazioni di scrutinio delle schede, in piena notte, al centrosinistra sono andati 15 seggi, 2 al centrodestra e 1 al M5S.

Questi gli eletti. Città insieme: Michele Abbaticchio (sindaco di Bitonto), Alessandra Anaclerio. Marco Bronzini, Domenico Cardascia, Giuseppe Caringella, Dario De Robertis, Giovanni Facchini, Giuseppe Giulitto (sindaco di Bitritto), Felice Indiveri, Michele Laporta (sindaco di Cellamare), Anita Maurodinoia, Francesca Pietroforte, Antonio Stragapede, Elisabetta Vaccarella, Domenico Vitto (sindaco di Polignano). Centrodestra metropolitano: Francesco Leggiero, Giovanni Mastrangelo (sindaco di Gioia del Colle), Fabio Romito. Movimento 5 Stelle: Giuseppe Patrono.

lunedì 7 Ottobre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 12:24)

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Umberto Galassi
Umberto Galassi
4 anni fa

Posso dire di essere soddisfatto per l'esito delle votazioni ma non delle votazioni: mi sembra l'esito di una mangiata tra amici. I Cittadini sono esclusi come del tutto sono esclusi I cittadini delle citta' commissariate come Corato: votazioni di secondo livello, cittadini sconosciuti

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

Il centrosinistra va col vento in poppa, così come andava la destra poche settimane fa: è il destino, più o meno glorioso, dei partiti, vittime della, o privilegiati dalla moda del momento. E' difficile ora rendere più marcate le differenze tra i due schieramenti, e talvolta, per evidenziarle, si fanno scelte più ideologiche che razionali. Diciamo che, volendo azzardare un accostamento con gli strumenti musicali, mentre si dovrebbe governare col sottofondo dei violini, i nostri politici usano la grancassa, amplificata dall'intenso presenzialismo in tv.