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Sindaco D’Introno: «Non mi dimetto, vado avanti». Il video della conferenza

La Redazione
Il sindaco D’Introno
Lo ha detto il primo cittadino nella conferenza stampa convocata questo pomeriggio in Comune. Nessun passo indietro da parte sua, come alcuni si aspettavano. Ma, piuttosto, un appello alle forze politiche per andare avanti
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«Non mi dimetto, vado avanti. La crisi c’è, ma lavoriamo comunque. Attesto la mia volontà di risolvere la crisi con tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale, chiedendo loro il buonsenso e il rispetto del mandato dei cittadini». È, in estrema sintesi, il pensiero del sindaco Pasquale espresso nel corso della conferenza stampa convocata questo pomeriggio a Palazzo di città.

Nessun passo indietro da parte sua, come alcuni si aspettavano. Ma, piuttosto, un appello alle forze politiche per andare avanti. Il primo cittadino ha prima ricapitolato le tappe principali che hanno scandito questi 79 giorni di amministrazione, poi ha toccato temi di più stringente attualità.

«Ieri il consiglio comunale non ha voluto portare avanti i punti all’ordine del giorno. Avevamo la presenza del numero legale per discutere i punti, tranne quello relativo alla elezione del presidente del consiglio perché in seconda convocazione non possono essere adottate deliberazioni che necessitano di una maggioranza qualificata. Il parere del ministero ha consentito nella presenza del consigliere anziano la possibilità di andare avanti. La mancata nomina dei revisori è un elemento di fondamentale importanza in quanto la loro assenza impedisce al Comune di poter avviare la macchina amministrativa. Il prefetto mi ha sollecitato e mi ha chiesto di avere l’estratto del verbale del consiglio dal quale si evincesse la nomina dei revisori. Il 21 agosto scorso allora ho convocato la riunione dei capigruppo alla presenza del segretario generale e del dott. Leuci, funzionario della ragioneria. La discussione ha fatto cambiare posizione a quattro consiglieri comunali (Bovino, Lotito, Lenoci, Longo) inizialmente non propensi ad assicurare la loro presenza al consiglio, ma che poi hanno inteso esserci.

Questa mattina ho inviato una nota al Prefetto riferendo che il consiglio comunale non ha ancora deliberato la nomina dei revisori. Pertanto, non potendo garantire in tempi brevi la regolare nomina dei revisori ed essendo scaduti i termini della prorogatio, ho chiesto urgentemente la nomina del collegio straordinario del collegio dei revisori. Tra l’altro un collegio di revisori straordinari costa molto di più rispetto alle tariffe imposte dal ministero per quelli ordinari. La mancata nomina è stata determinata da inerzia di alcuni componenti del consiglio comunale che hanno posto in essere una condotta probabilmente omissiva. A tal fine mi riservo di produrre esposto, essendo consapevole che l’organo di revisione costituisce presidio di legalità e regolarità dell’azione amministrativa dell’ente. Chi ieri ha fatto di tutto per non interpretare in questo modo la norma, deve riflettere. Oggi, nello stesso tempo, mi è arrivato il provvedimento di diffida riferito alla mancata approvazione degli equilibri di bilancio. Domattina tornerò dal Prefetto. Poi vedremo chi dovrà approvarli, ma oggi dobbiamo nominare i revisori. La situazione andava definita entro il 31 luglio, ma c’è stato prima l’ostacolo dell’elezione del presidente e poi quella della nomina dei revisori. In questo senso credo che il parere del ministero sia autorevole. Nonostante tutto oggi stiamo lavorando con la giunta per il funzionamento ordinario della macchina comunale. Senza gli equilibri di bilancio non possiamo fare altro e dobbiamo avere buonsenso. Per esempio, l’anno scorso per la sola Estate Coratina sono stati spesi 104mila euro. Quest’anno il capitolo di spesa per la cultura aveva disponibili solo 28mila euro. Allora per la festa di San Cataldo abbiamo pensato di valorizzare i nostri giovani con il concerto delle band in piazza Di Vagno o il Kronos piano festival con limitati investimenti».

Quindi che succederà? «Attesto la mia volontà di risolvere la crisi con tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale. I consiglieri comunali rappresentano la collettività ed esercitano le proprie funzioni senza vincolo di mandato. Oggi sono impegnato con tutte le forze presenti e assenti in consiglio comunale a dover gestire un momento molto delicato di passaggio che sicuramente produrrà i suoi effetti in un senso o nell’altro. Ma lavorerò fino all’ultimo giorno fino a quando l’ultimo cittadino mi chiederà di risolvere un problema. Quindi non mi dimetto. Mi parlano anche di una raccolta di firme (per far decadere l’amministrazione, ndr) ma la cosa non mi preoccupa perché sono convinto che sia ben lontana la voglia di mandare a casa il primo cittadino, in quanto ho agito per il bene del Comune e ho avviato azioni di rinnovamento. Per esempio con la nomina del nuovo dirigente all’urbanistica che ha colmato un vuoto enorme».

Poi un riferimento al segretario generale Luigi D’Introno, di cui il sindaco ha annunciato la revoca. «Ringrazio il dott. Luigi D’Introno per il lavoro svolto per tanti anni. Il nuovo segretario generale darà oltremodo supporto all’intero consiglio comunale al suo sindaco. Non ho motivi di biasimo nei confronti del dottor D’Introno, ma la mia scelta tende a guardare lontano e a dare una svolta a Corato. È una facoltà del sindaco scegliersi il segretario e io sceglierò una persona molto vicina a quelli che sono i miei obiettivi di mandato e che mi consenta di svolgere agevolmente la mia attività.

Farò appello a tutte le forze politiche, anche a Direzione Italia e alle forze che hanno sostenuto la mia elezione, chiedendo loro il buonsenso e il rispetto del mandato dei cittadini. Mi appello anche alle forze che sono alla mia sinistra in consiglio comunale, chiedendo di svolgere il loro ruolo per la risoluzione di questo momento di difficoltà. La crisi è evidente ed è in corso, ma si sta lavorando in maniera diversa rispetto agli altri anni. Volevo rassicurare tutti i cittadini: la mia è una scelta a loro vantaggio e non per personalismi del sindaco. Il sindaco ha bisogno di uno staff di fiducia per amministrare il patrimonio che gli è stato affidato. Ieri c’era chi mi chiedeva di liberare la città. Io sono un mezzo per aiutare la liberazione della città da sistemi che hanno fatto il loro tempo e che oggi necessitano di una riorganizzazione per perseguire obiettivi nuovi che la città ci chiede. Diceva Conte in Parlamento: è democratico andare a votare, ma è irresponsabile andarci ogni anno. Ognuno rifletta su questi aspetti guardando negli le persone a lui vicine.

Sono convinto della capacità della nostra squadra di andare avanti e credo che sia un momento particolare di crescita. Credo che le attività di consultazione che ho avviato sin da oggi parlando con alcuni esponenti politici possano concludersi positivamente nei prossimi giorni e possano individuare la capacità di governo in grado di portare avanti la città nei prossimi mesi. Oggi ho iniziato parlando con Fratelli d’Italia e Idea, in più ho avuto contatti telefonici con altre forze rappresentate in consiglio. Tutti sono d’accordo che questa amministrazione debba andare avanti e siamo convinti di poter trovare una soluzione. Questa situazione che dura da 80 giorni forse è arrivata a un punto di svolta. Mi aspetto che tornino compatti in consiglio comunale, anche Direzione Italia» ha poi detto rispondendo a una domanda in tal senso. «Le porte non sono chiuse a nessuno».

Poi un passo indietro. “Ma cosa è successo la mattina del consiglio comunale in cui si è dimesso?” viene chiesto al sindaco. «È successo – risponde – che la sera ci eravamo incontrati per discutere su alcuni nominativi della giunta. Il mio pensiero era quello di andare in consiglio con una giunta, visto che erano trascorsi 45 giorni dall’elezione. Avevo lasciato liberi i partiti di indicare i nomi e invece il venerdì pomeriggio non avevamo ancora le rose dei nomi. Dovevo riflettere solo su alcuni nomi e allora la sera del sabato ho chiamato il segretario generale e gli ho presentato la mia lettera di dimissioni perché non intendevo andare in consiglio senza giunta e non intendevo accettare solo quei nomi. Quindi quella mattina, nonostante la riunione della domenica sera che è durata più di tre ore, ci ho ripensato, ho chiamato le persone per dire che non ero d’accordo. Poi la notte porta consiglio e la mattina presto sono venuto in Comune. Non è poi un fatto di poco conto che io abbia chiesto un parere al segretario che mi è stato dato la sera, ma che poi la mattina dopo era cambiato. Questa situazione mi ha portato a riflettere sul mio primo ingresso in consiglio. Questa è una delle motivazioni che mi porta a mettere in discussione i ruoli, non solo il segretario comunale, ma anche la giunta che deve avere la mia fiducia più ampia. Si può sbagliare, io ammetto l’errore, però molte volte questi errori possono far elaborare altre posizioni.

Sull’azzeramento della giunta chiesto da Direzione Italia. «L’azzeramento fine a se stesso non serve a niente, vorrei capire cosa succede dopo l’azzeramento e su questo non si hanno notizie. Nel momento in cui saprò cosa succede dopo l’azzeramento e questa situazione troverà il mio gradimento allora azzererò la giunta e nominerò la nuova. I nominativi sono fondamentali e devono avere la fiducia al sindaco. Io rispondo prima ai cittadini e poi alle segreterie. L’assenza di indirizzo politico in questi mesi ha generato il verde pubblico non curato, le strade non riparate, la mancata programmazione delle attività future e la non gestione di contenziosi in corso come per esempio quello di palazzo Gioia. Oggi il mio futuro è l’incontro di domani in prefettura: se avrò la possibilità di avere i revisori si aprirà un nuovo orizzonte. Anche perché la lettera di diffida della prefettura parla di 20 giorni dall’ultima notifica, ma poi vanno visti i provvedimenti che verranno presi perché non sono provvedimenti univoci ma possono essere diversi in base alla tipologia della problematica. Se io sono impossibilitato a presentare un progetto di riequilibrio di bilancio di cosa discutiamo? Di niente. Alcuni pensano che si debba andare sicuramente a votare, addirittura già ad ottobre, ma io sarei molto cauto in queste cose e inviterei tutti quanti alla prudenza».

“Se potesse tornare indietro si ricandiderebbe?”. «Mi hanno sempre detto che col senno di poi non si possono fare scelte. Chi si ferma è perduto e io oggi non mi devo fermare ma devo andare avanti».

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martedì 27 Agosto 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 14:29)

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Antonia Piccarreta
Antonia
4 anni fa

Benissimo…tutti con te per il bene del paese

Mario62
Mario62
4 anni fa

Io non ci capisco più niente; arriva un comunicato dalla prefettura dicendo di trovare la quadratura oppure tra 20 giorni il comune viene commissariato,ora sentendo la conferenza il sindaco dice che non si dimette e che sta dialogando con tutte le forze politiche e sono tutti d’accordo per andare avanti . Mi sono domandato, ma ieri ho assistito al consiglio comunale di Corato??

nerdrum
nerdrum
4 anni fa

allora è come dicevo ieri. il suo è un mandato divino e nn elettorale come in tanti hanno creduto.

Francesco TARRICONE
Francesco TARRICONE
4 anni fa

ahahahah, una tragicomica. Però carina. King mouse e chi doveva fare l'assessore pur essendo stato fatto fuori dai giochi starà rosicando. E questo lo trovo divertente. Meno divertente trovo il fatto che la città non sia amministrata. Ma comunque nulla di diverso che se ci fossero stati diciamo i vincitori delle elezioni. Avrebbero amministrato solo i loro interessi e quelli dei loro amici

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

Un articolo di una lunghezza impressionante, che rispecchia il barocchismo, la retorica, il bizantinismo di un settore d'Italia (ma ormai si potrebbe anche eliminare la parola “settore”) che si rifiuta di far parte di un'Europa dinamica, risoluta, moderna. Ho colto anche le solite accuse verso gli altri, responsabili di ogni scempio: mai un'autocritica, un “mea culpa”, un desiderio di apparire come un comune, stoico mortale, e non come un'eroica vittima sacrificale designata, quand'anche fossero veri gli eventuali complotti addebitati. Sicuramente le qualità personali saranno eccelse, ma vengono troppo nascoste e condizionate da un atavico modo di fare, non adeguato alle circostanze e alle esigenze di immediata reattività.

paolo
paolo
4 anni fa

anche se non ho votato questo sindaco, penso che le forze politiche, i consiglieri DEVONO appoggiare la proposta e non perdere quest'occasione. non continuate a fare l'errore ed ad aiutare chi questa situazione l'ha creata a suo vantaggio.

anna favaro
anna favaro
4 anni fa

Grazie

Pier Luigi
Pier Luigi
4 anni fa

Già ci pregustiamo lo scaricabarile generale che ci sarà al momento della resa dei conti finale!

Amedeo Strippoli
Amedeo Strippoli
4 anni fa

Aldilà di tutte le ragioni, giustificazioni, ect.,ect. una carica giuridizionale, eletta con libere elezioni ha il sacro dovere di trovare una soluzione, altrimenti era meglio non candidarsi. E non venitemi a dire che non si era conoscenza delle forze che l'avrebbero sostenuta e di conseguenza degli interessi che esse rappresentavano.