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Loizzo: «La ratifica dei revisori? È un atto politico»

La Redazione
Paolo Loizzo
«Per questo, in accordo con i gruppi che rappresento (APE, Sinistra Democratica e Italia in Comune), non parteciperò all'atto di ratifica della relativa Delibera per i Revisori dei Conti»​ afferma il consigliere comunale
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«Un atto tecnico? No, un atto politico! Per questo, in accordo con i gruppi che rappresento (APE, Sinistra Democratica e Italia in Comune), non parteciperò all’atto di ratifica della relativa Delibera per i Revisori dei Conti»

Il consigliere comunale Paolo Loizzo chiarisce la sua posizione in merito alla ratifica dei revisori dei conti e, nel contempo, ribadisce che «non sosterremo alcuna intesa con amministrazioni caratterizzate dal sostegno di rappresentanti di forze politiche come FdI e frange leghiste» e chiede al sindaco di dimettersi.

La nota di Loizzo:

«Avevo asserito, durante il consiglio comunale dello scorso 12 agosto, che non ne avrei preso più parte se, prima, non fossero stati normalizzati in esso i principi di funzionalità democratica. Non rinnego quanto detto ma, quest’oggi, ho assistito in sala consiliare all’ennesimo scempio politico. Un vero oltraggio per la nostra città!

Ancora una volta un consiglio comunale invalidato, vero, dall’assenza di numerosi consiglieri ma soprattutto dall’ostinazione perniciosa del Sindaco e della sua giunta.

Caro Sindaco, partirei proprio dal pluri-invocato ed evocato “Senso di Responsabilità” delle minoranze/opposizioni cui Lei fa continuamente accenno, quasi che fossero proprio queste le responsabili dello sfacelo amministrativo in cui Lei si è ficcato! Ripetiamolo, Lei è partito con una maggioranza apparentemente solida, granitica che si è poi dissolta nel nulla.

Incomprensioni? Tattiche? Personalismi? Ritorsioni? Nulla ci ha detto e glielo dissi, quasi si muovesse in un atteggiamento di omertà funzionale. Ma funzionale a chi? Non ha più quella maggioranza che avrebbe dovuto garantirgli la possibilità di amministrare la città. Non ne cerca una, almeno ufficialmente, ma si appella unicamente e sterilmente all’invocato “Senso di responsabilità” degli altri. Ma dov’è il suo?

Ha gettato alle ortiche la sua maggioranza, ha finto vacue dimissioni nel tentativo di un verosimile “ricatto politico” per alzare l’asticella delle sue richieste. Ma nulla! Eppure, con un alto, altro senso di responsabilità avrebbe potuto realmente dimettersi. Ci pensi, se non avesse ritirato le dimissioni, oggi avremmo già il commissario ed il Collegio dei Revisori dei conti.Insomma avrebbe risolto lei stessa, che ne è causa, i problemi della Città.

Vede, probabilmente, la sua inesperienza politica associata al non essere supportato da efficaci consigli, le ha impedito approcci verso altre soluzioni. Se avesse voluto realmente rompere col suo recentissimo e brevissimo passato politico di empatia con i suoi vecchi alleati, avrebbe dovuto spiegare in aula consiliare le reali ragioni, i veri motivi insiti alla questione. Non dico quelle suggerite generiche denunce per eventuali pressioni ricevute.

Se avesse veramente voluto, avrebbe dovuto cercare in aula consiliare, in modo pubblico una qualche intesa con le opposizioni. E invece il nulla, nulla oltre quel “senso di Responsabilità”!

Certo non poteva pensare di stabilire segrete trattative con solo alcune delle minoranze, bensì doveva avviare legittime e solari trattative con tutte le opposizioni attraverso un tavolo di concertazione su un programma minimale, su alcuni punti essenziali per la città. Si sarebbe potuto parlare di Tasi, Tari, di variazioni di bilancio, di impegni economici inerenti l’avvio dell’anno scolastico, dello stato di salute dei suoi cittadini e potrei continuare di molto altro. Ma nulla!

Certo, anche l’intesa ipotetica non poteva che passare per un indiscutibile e imprescindibile azzeramento della sua giunta. Considerazioni che, forse, le avranno impedito ogni velleità di confronto. Dunque, non si appelli solo e costantemente al “senso di responsabilità” delle minoranze/opposizioni. Si appelli al suo “senso di responsabilità” e si chieda se alla nostra città, ai nostri cittadini, lei ed i suoi stiate arrecando un vantaggio o solo dei danni.

E veniamo alla necessità di concertarci sulla tanto auspicata ratifica della Delibera dei Revisori dei Conti. Un atto tecnico? No, un atto politico! Intanto, si chiede di bypassare il primo punto dell’odg, ossia la nomina del Presidente del Consiglio, andando a seguire un parere ministeriale, non dunque un obbligo, ed in barba al nostro regolamento e statuto comunale.

Tenuti a visionare e approvare bilanci o le sue variazioni, più altri giudizi, i revisori dei conti nel sistema odierno hanno, a mio parere, la loro imparzialità inficiata dall’essere pagati da colui il quale devono controllare. Mancano a mio parere le condizioni per poter lavorare in modo completamente indipendente e imparziale.

Dunque, la ratifica della Delibera sul Collegio dei Revisori che lei richiede ha un suo valore politico. Le dico di più, l’operato dei Revisori, che esprimano il loro parere favorevole, si completa con l’approvazione in Consiglio Comunale dei bilanci o loro variazioni, atti sui quali vige la responsabilità penale del singolo consigliere. E perché mai un consigliere di opposizione dovrebbe positivamente partecipare ad un simile atto non condiviso? Ecco il valore politico di ratifica della Delibera del Collegio dei Revisori e non solo tecnica come inopinatamente diffuso. Ed è per questo che, in accordo con i gruppi che rappresento APE, Sinistra Democratica e Italia in Comune non parteciperò all’atto di ratifica della relativa Delibera per i Revisori dei Conti.

Mi perdoni, Sindaco, l’insolenza, ma credo che, proprio per quell’onestà interiore che la caratterizza, Lei debba presentare più motivate dimissioni. Probabilmente, prima ancora, preservando la sua dignità, che altre forze politiche presentino una mozione di sfiducia nei suoi confronti ovvero se ritiene, prima ancora, che intervenga, in maniera conseguenziale, il Prefetto con un commissariamento.

Voglio anche concludere, per maggiore chiarezza, ribadendo che non sosterremo alcuna intesa con amministrazioni caratterizzate dal sostegno di rappresentanti di forze politiche come FdI e frange leghiste che hanno diffuso nel nostro Paese il sentimento dell’odio verso l’altro, forze che hanno al loro interno una tendenza a derive autoritarie, forze che hanno al loro interno il progetto di affermazione della Autonomia Differenziata con cui si potrà aggravare la sperequazione economica già presente tra le regioni del Sud e del Nord, determinando un ulteriore impoverimento della nostra Sanità, delle nostre Scuole e della nostra Sicurezza».

venerdì 23 Agosto 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 14:38)

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