Politica

Città Nuova: «Corato ostaggio di uno scontro tra sindaco e maggioranza»

La Redazione
Da sinistra
«Lo scontro deriva da tradimenti di accordi, pretese degli uni rispetto agli altri, rendite da attribuire per i prossimi anni. È improcrastinabile presentare la mozione di sfiducia» afferma il movimento dell'ex sindaco Mazzilli
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«Corato è ostaggio di uno scontro tra il Sindaco insieme a Fratelli d’Italia e Idea, contro Direzione Italia che a sua volta rappresenta anche Forza Italia e Lega: scontro che deriva da tradimenti di accordi, pretese degli uni rispetto agli altri, rendite da attribuire per i prossimi anni. Di certo, alla base, non c’è nulla che abbia a che fare con gli interessi dei cittadini. È improcrastinabile presentare la mozione di sfiducia al Sindaco e alla Giunta».

È la lettura della crisi amministrativa espressa dal movimento Città Nuova che, in una nota, spiega come potrebbe essere sbloccata la situazione.

La nota integrale:

«”La città sotto assedio”. Sarebbe questa per noi la sintesi degli ultimi due mesi appena trascorsi dal turno di ballottaggio, che ha casualmente assegnato la vittoria al Sindaco D’introno e a quella che sembrava essere la coalizione di centrodestra.

Città Nuova si era espressa sul quadro politico amministrativo locale con il comunicato stampa del 27 Luglio, all’indomani del blitz del Sindaco sulla nomina di un pezzo di Giunta Comunale: senza falsa modestia, avevamo previsto gli effetti di quella mossa azzardata e incoerente. Fiumi di parole e scorrettezze istituzionali, nonché l’improbabile e disperato ritiro delle dimissioni del Sindaco a valle di un quadro politico deteriorato si sono manifestati rispetto al giorno in cui le rassegnò, ma nulla di buono è accaduto per la Città.

Risultato? Corato è ostaggio di uno scontro tra il Sindaco insieme a Fratelli d’Italia e Idea, contro Direzione Italia che a sua volta rappresenta anche Forza Italia e Lega: scontro che deriva da tradimenti di accordi, pretese degli uni rispetto agli altri, rendite da attribuire per i prossimi anni. Di certo, alla base, non c’è nulla che abbia a che fare con gli interessi dei cittadini.

Adesso l’assedio va rotto o l’assediato deve capitolare. Sia ben chiaro: Città Nuova ritiene che l’assediato siano Corato e i suoi abitanti, gli assedianti il Sindaco e la coalizione con cui era socio e ha vinto!

Per rompere l’assedio, vista la totale irresponsabilità degli assedianti (fanno amaramente sorridere gli insulsi post social coi quali si vorrebbe attestare l’inutile e sconosciuto lavoro della Giunta, durante la calura…), noi riteniamo che se gli assedianti non trovano l’accordo su come spartirsi il bottino di guerra, il ruolo lo debba prendere la Città e le forze democratiche (di maggioranza nei fatti, noi compresi) che la rappresentano: è improcrastinabile presentare la mozione di sfiducia al Sindaco e alla Giunta, che riteniamo essere un atto dignitoso e rispettoso verso la Città. Considerato che Sindaco ed ex-coalizione di Cdx hanno adottato la tattica del mutismo, tutti noi che siamo maggioranza dell’elettorato, ma minoranza dal punto di vista Amministrativo, dobbiamo rompere l’assedio con comportamenti chiari e coerenti.

Per questo motivo, Città Nuova è critica nei confronti anche dei comportamenti non coerenti e solitari di alcuni consiglieri comunali in occasione delle sedute: nell’ultima del 12 agosto, si è assistito al mancato abbandono della seduta da parte di un consigliere di minoranza, in distonia rispetto alla decisione degli altri. Invitiamo anche la minoranza ad essere chiari e coesi, dato che in giro si parla di accordi e tentativi sottobanco tra esponenti della politica locale dei vari schieramenti, anche in vista delle prossime elezioni regionali e politiche nazionali. Ieri, timidamente, alcuni consiglieri comunali hanno iniziato a parlare di mozione di sfiducia: bene, Città Nuova chiede che si vada fino in fondo perché adesso è vitale liberare Corato e restituire ai coratini, dopo quasi un anno di commissariamento, una Amministrazione che pensi al futuro e si occupi dei problemi che i si stanno accumulando che nessuno se ne occupi».

giovedì 15 Agosto 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 15:22)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

Già che a parlare di “Città nuova” sia un esponente della “vecchia guardia”, è un controsenso completo. Infatti, in generale, il problema consiste proprio nel voler ripresentare volti che di nuovo hanno forse il dopobarba.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

C'è da operare un ulteriore approfondimento sul “ricambio” degli uomini politici: partendo dal principio secondo il quale “nessuno è indispensabile”, si può benissimo dedurre che ogni politico può essere sostituito. Ma perché in Italia è così difficile attuare la cosa? Perché nel nostro carattere c'è la ritrosia nell'impegnarsi, dovuta alla millenaria impreparazione alla democrazia, vi è il timore di sbagliare, il credere di non essere capaci. Se esistesse una legge che vietasse di ricandidarsi, a molti, e non sempre agli stessi, toccherebbe il gravoso ma prestigioso onere di espletare il compito amministrativo. Ed ogni remora sull'inidoneità, verrebbe fugata.