Le motivazioni

D’Introno: «Resto perché me lo chiedono i cittadini, non accetto imposizioni»

La Redazione
Il sindaco in consiglio comunale
​«Non intendo accettare imposizioni: è questo atteggiamento che ci ha portati alla situazione attuale. Se Direzione Italia continuerà a comportarsi così, si assumerà la responsabilità delle conseguenze»​
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«Cari concittadini, alla fine di questa mattinata lavorativa in Comune tesa a risolvere i veri problemi della nostra città, ho ritenuto opportuno ritirare le dimissioni. Ora più che mai Corato ha bisogno di “responsabilità”, oggi più che mai si ha bisogno di un Sindaco che tenga la barra dritta e proceda avendo in mente solo il “bene comune”. Chi vorrà essermi accanto in questo nuovo corso troverà spazi per esprimere le proprie idee e mettere in pratica la “buona politica”. Tutto il resto davvero non mi interessa».n

Così, dopo aver revocato le dimissioni, il sindaco D’Introno ha comunicato alla città la sua decisione. Su facebook, come sempre.n

«Come ho detto ieri – ha poi aggiunto ai microfoni di CoratoLive.it – in questi primi 50 giorni di mandato, sono state davvero tante le persone che ho incontrato e che mi hanno chiesto di andare avanti per il bene della città, nonostante il quadro politico così articolato».n

Il prezzo da pagare per andare avanti nell’amministrare la città è però l’azzeramento della Giunta comunale, come richiesto ieri da Direzione Italia.n

«Non ho nessun prezzo da pagare – ha risposto D’Introno e non intendo accettare le imposizioni di nessuno: è proprio questo genere di atteggiamento che ci ha portati a questa situazione. Se Direzione Italia continuerà a comportarsi così, si assumerà le responsabilità delle conseguenze».n

In aula, però, sono i numeri a fare la differenza.n

«Certo – prosegue D’Introno – ma è anche vero che Direzione Italia sta rimanendo sempre più isolata. Ieri Filippo Tatò, lasciato solo in aula dagli altri consiglieri del suo partito, ha detto di esprimersi anche in nome e per conto di Forza Italia e Lega. Io, però, sto interloquendo direttamente con i vertici regionali di queste due realtà politiche e sono fiducioso. Spero in un percorso politico che si va chiarendo».n

Se da un lato quindi finisce il conto alla rovescia rispetto alle dimissioni, dall’altro resta lo spettro dell’approvazione delle variazioni di bilancio.

«Spetta alla Prefettura stabilire i termini al di là dei quali il Comune di Corato sarà di nuovo commissariato – spiega D’Introno – Considerato il periodo estivo che stiamo attraversando, ci dovrebbe essere tempo fino a metà settembre. Se poi il consiglio avrà la lungimiranza di interpretare questa mia decisione come segnale di cambiamento, insieme si potrà realizzare un’azione a favore della cittadinanza. Adesso sta alle intelligenze dei consiglieri, e delle segreterie che li indirizzano, capirlo».

venerdì 9 Agosto 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 15:38)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

E' la situazione di partenza, e la stessa decisione poteva essere presa già da allora. Noto comunque che emerge il vecchio vezzo di dare la colpa agli altri: anche se fosse vero (ma il manicheismo non è mai un “verbo”), non è opportuno farlo. Per “tratto”, ma anche perché poi si irrigidiscono le posizioni, e qui l'intelligenza alla quale ci si appella, non conta alcunché. Infine, l'ennesima allusione agli “interessi della cittadinanza”: mi tocca ripetere che se succede tutto questo, è proprio perché alla gran parte del popolo inerte non interessa alcunché di quello che sta accadendo nelle stanze del “potere”, sia qui che a Roma.

Mario L
Mario L
4 anni fa

Lottare contro i mulini a vento………… è un discorso chiuso.