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La lunga notte dei comizi: l’appello al voto dei 9 candidati sindaco

La Redazione
La lunga notte dei comizi: l'appello al voto dei 9 candidati sindaco
Tre le piazze della città in cui si sono svolti i comizi: piazza Sedile, piazza Vittorio Emanuele e piazza Cesare Battisti
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È iniziata giovedì sera la lunga notte dei comizi, quella in cui i nove candidati sindaco insieme alle loro squadre hanno fatto “l’ultimo” appello al voto. Tre le piazze della città in cui si sono svolti i comizi: piazza Sedile, piazza Vittorio Emanuele e piazza Cesare Battisti.

Il primo è stato Nico Longo (Movimento 5 stelle) che non ha potuto fare a meno di parlare di «Ferrotramviaria». Elencati i possibili rischi del sottopassaggio che si realizzerà in via Trani, Longo ha ribadito: «viene meno la centralità del cittadino, non possiamo consentirlo». Poi ha aggiunto: «stiamo valutando di cambiare slogan, da “se lo diciamo lo facciamo” a “non votare tuo cugino”. Perché i “riempi lista” non hanno possibilità di diventare consiglieri, sono stati messi lì per frammentare le famiglie. Il 4 marzo 2018 ben 12mila persone hanno votato Bruna Piarulli: vogliamo vedervi coerenti. Se anche non dovessimo vincere, sicuramente saremo in consiglio comunale e faremo vedere “le carte”: se gli eletti dureranno tre mesi, sarà tanto».

«Guardando questa piazza sento di dire che la vittoria è quasi vicina – ha esordito Vito Bovino, circondato sul palco da tutta la sua squadra (le liste di Nuova umanità, Pd e Bovino sindaco) – In questi tre mesi ho camminato in lungo e in largo, nelle aziende e nelle case: tutti mi avete raccontato una città spenta e rassegnata. Ho sentito candidati che hanno pensato di andare con la carriola a sistemare le strade: Corato ha diritto a tutt’altro. Per questo, e per ogni settore di competenza dell’amministrazione, serve un piano preciso e oculato. Solo con le nuove assunzioni in grado di rafforzare l’organico dei Comune si potrà dare risposte ai cittadini in maniera più rapida. Io non ho mai chiesto il voto, facendolo mi sembra di offendere le intelligenze. Dico solo una cosa: quando andrete a votare, guardatevi intorno. Tutto è una richiesta di coraggio, di rinnovamento, di speranza per il futuro. A quella richiesta io voglio rispondere “presente”».

«Dovete sapere che noi ci saremo senz’altro – ha affermato Cataldo Mazzilli (Movimento nazionale per la sovranità) – Io sono interessato alla città a differenza di qualcuno che ha provato a coinvolgermi e non ci è riuscito. In giro c’è qualcuno, legato all’azienda ex municipalizzata, che dice agli elettori: “ci saremo anche noi (al governo ndr) e dopo il lavoro chi ve lo dà?”. È una persona che conosciamo bene, ha cambiato tutte le bandiere di questo mondo e diventa il lecchino di chi governa. Faremo un concorso per 40 operatori ecologici e lui dovrà stare al suo posto. Queste elezioni si decideranno al ballottaggio, noi ci metteremo a disposizione a fianco di chi ci riterrà importanti per la città, altrimenti faremo opposizione che è importante quanto governare. Punterò il dito verso chi sbaglia, senza paura, Palazzo Gioia docet».

Emanuele Lenoci (Altra Corato, Indipendenza Civica, Nuove strade per Corato, Orgoglio per Corato, Rinnovamento Corato) dopo il suo esordio “solitario” sul palco, ha parlato di alcuni suoi contendenti che «si erano fatti presentare» da esponenti politici nazionali: «noi non abbiamo bisogno di fare cabaret, noi sappiamo benissimo di cosa ha bisogno la nostra Corato. Di valorizzare l’agricoltura e in particolar modo la “cultivar coratina” e dei nostri prodotti dell’agroalimentare. E poi per le strade abbiamo già fatto vedere realmente una soluzione che in poco tempo e con i macchinari giusti, risolverebbe in gran parte l’attuale situazione. Strutture sportive da fare e completare, educazione sportiva e alimentare dovranno essere introdotte a partire dalle scuole primarie. Ambiente, salute e ospedale, sono temi per noi tra quelli prioritari e che devono riunire e non dividere la nostra città».

Quella che ha fatto Corrado De Benedittis (Rimettiamo in moto la città, Demos) nel suo appello al voto è «una proposta forte, che ha una visione chiara con cui dare risposte ai problemi di Corato e, nello stesso tempo rilanciare la vita economica, sociale, culturale e politica della città. Ci proponiamo come interlocutori di tutto l’elettorato – ha detto – e, per questo, abbiamo parlato alla cittadinanza senza porre barriere né di tipo ideologico, né di carattere partitico. Abbiamo fatto una campagna elettorale fondata sulla autenticità delle nostre storie, senza sperpero di denaro parlando direttamente a tutta la città. Daremo vita ad una giunta di alto profilo, nominando assessori di grande competenza e di grande fiducia. Portiamo in politica un nuovo metodo all’insegna della indipendenza e delle competenze».

«Dei programmi abbiamo parlato tanto – ha esordito Claudio Amorese (Udc, Sud al centro, Nuova Democrazia Cristiana Europea, Puglia Popolare, Corato nel cuore) – Ora voglio ripercorrere la campagna elettorale in cui ho conosciuto tanta gente, aziende sfiduciate, associazioni di volontariato in difficoltà, anziani, impiegati del Comune, gente comune e i giovani. Stiamo concludendo questa campagna elettorale in pace con noi stessi e con i nostri avversari: l’abbiamo fatta con correttezza e fair play ma non sempre siamo stati ripagati con la stessa moneta. Non fa niente perché noi siamo moderati e democratici. Noi parliamo di programmi, non offendiamo gli avversari che saranno risorse come lo saranno i nostri consiglieri comunali. Quando avremo vinto queste elezioni mettete fuori dai vostri portoni un fiocco rosa o azzurro perché questa campagna elettorale una gestazione elettorale. Metteremo al mondo una nuova creatura, faremo rinascere Corato».

Pasquale D’Introno (Direzione Italia, Fratelli d’Italia, Idea) ha cominciato il comizio «con il verbo “dedicare”. Perché chi svolge il compito di amministrare una città deve dedicarsi ad essa: questa è sempre stata la mia forza e sarà la base del mio mandato. Dedico il comizio alle persone che ho incontrato in questo periodo, specialmente a chi è più in difficoltà. Quale la missione mi attende? L’obiettivo principale sono le persone, il cuore delle nostre comunità sono le famiglie: ve lo prometto, a loro saranno indirizzati i nostri sforzi. Partiamo dalle cose semplici, dai giochi per i bambini, dalla sistemazione del cimitero, dalla nuova sede dell’istituto professionale da realizzare in via Trani; insieme agli esercenti rivedremo la ztl; e poi capiremo come portare avanti la gestione del teatro comunale: potremo avere più bellezza in cui far vivere i nostri figli, loro non devono più andare via».

Paolo Loizzo (Ape, Italia in Comune, Sinistra Democratica) ha scelto di chiudere la campagna elettorale presentando la sua squadra di governo: «è una scelta di trasparenza, la scelta di giocare a carte scoperte, fino in fondo. I loro nomi, i volti, la storia di ciascun componente di questa squadra dice tutto: niente giochi politici o questione di poltrone, ma trasparenza e competenza. Queste sono le mani sicure per il futuro della città, che inizia oggi». Con Loizzo sindaco gli assessori sarebbero: Renato Bucci, sindaco di Corato nel 2013, con delega all’Urbanistica, alla legalità e alla trasparenza; Giuseppe “Pino” Caldara alle Politiche agricole e all’ambiente; Vincenzo “Enzo” Del Vecchio alla Programmazione culturale e per il tempo libero; Valeria Mazzone alla Pubblica istruzione e alle politiche per la scuola; Monica Rotunno allo Sviluppo economico; Francesco Edmondo Stolfa alle Politiche del personale.

«Servono due mandati per giudicare un sindaco» ha detto con convinzione l’ex primo cittadino Massimo Mazzilli (Città Nuova). «La verità è che ora ci siamo depurati di quelle zavorre politiche che affossano l’attività amministrativa. Comporremo la giunta senza dover dipendere dai “mal di pancia” di qualcuno. Sappiamo esattamente come riannodare quel filo spezzato del governo cittadino e lo vogliamo fare con delle regole uguali per tutti, anche per le pratiche urbanistiche: tutti, senza badare al colore politico, devono avere la possibilità di vedere evase le pratiche utili all’avvio di nuove attività. Il consenso noi non lo aumentiamo con i favori. Se il mio vecchio centro dentro non mi avesse voltato le spalle tante cose si sarebbero fatte: tutte cose negate alla città, non a me. Pasquale D’Introno è una brava persona ma la coalizione che lo sostiene non è alla sua altezza».

sabato 25 Maggio 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 18:42)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

C'è sempre un particolare “quid” che mi colpisce: le lamentele della gente, delle quali riferiscono molti candidati. Questi ultimi le considerano come stimoli ad andare avanti, inviti a fare qualcosa di diverso. Sono invece campanelli d'allarme sulla predisposizione ad essere queruli, incontentabili, speranzosi solamente nel “miracolo” altrui, che ci si aspetta debba, sistematicamente, avvenire…

M.M
M.M
4 anni fa

UN CONSIGLIO MEGLIO TRASFERIRSI DA CORATO .UN PAESE SENZA FUTURO

Francesco TARRICONE
Francesco TARRICONE
4 anni fa

Bovino, forse ti sfugge che di impiegati comunali, senza fare nulla, ne abbiamo in abbondanza

nerdrum
nerdrum
4 anni fa

li ho ascoltati tutti durante questa campagna elettorale. tanta retorica, senzai riferimenti al concreto. ambiente, lavoro, salute, trasporti, lavori pubblici, sviluppo economico, personale, scuola, servizi sociali, agricoltura, sicurezza, tributi, urbanistica… senza mai dire COME e QUANDO è di una vacuità assoluta. i cittadini vogliono capire nn essere illusi.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

Nessuno ha chiesto che cosa pensano di fare di quello spiazzo recintato posto all'ingresso, partendo dal Corso, di via Cappuccini, e di quell'altro, all'inizio di via Bove, diventate ormai indecenti boscaglie? Peccato.

GINO
GINO
4 anni fa

La mia sensazione è sempre più forte,”SETE DI POTERE”