Politica

I “gilet arancioni” diventeranno associazione culturale

La Redazione
I "gilet arancioni"
«Gli aderenti si costituiranno in un laboratorio di idee e di proposte che servirà da stimolo e supporto alle nostre organizzazioni e alla politica per rappresentare al meglio le istanze dell'agricoltura»
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«Non possiamo disperdere l’entusiasmo che siamo riusciti a creare in questi mesi negli imprenditori e negli operai agricoli».

Parla così Onofrio Spagnoletti Zeuli, portavoce gilet arancioni, in merito al futuro del movimento.

«I gilet arancioni si costituiranno in associazione culturale, un laboratorio di idee e di proposte che servirà da stimolo e supporto alle nostre organizzazioni (Cia, Confagricoltura, Copagri, Italia Olivicola, Aifo, Unapol, etc.) e alla politica per rappresentare al meglio le istanze dell’agricoltura. Saremo accanto alle nostre organizzazioni e ai nostri dirigenti, che ringraziamo per aver creduto in questo progetto e per aver dato forza alla nostra azione di protesta.

Ringraziamo tutti gli agricoltori, i sindaci, i sindacati per i grandi risultati che abbiamo ottenuto tutti insieme, siamo convinti che solo la condivisione e l’unione di tutte le energie e di tutte le sensibilità possono permetterci di raggiungere traguardi e successi insperati per tutto il nostro mondo.

Adesso vigileremo affinché il decreto, per il quale siamo stati gli unici a lottare, venga immediatamente attuato con tutte le misure previste, specialmente quelle per la xylella che è il problema vero dell’olivicoltura pugliese ed italiana.

Dobbiamo continuare – concludono – nell’olivicoltura e negli altri settori, perché le problematiche sono tante, vengono da lontano ed occorre affrontarle con il massimo del coinvolgimento e dell’impegno».

lunedì 20 Maggio 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 18:51)

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Franco
Franco
4 anni fa

È gusto che studino tutti un po', in tal modo eviteranno in futuro di proporre terapie conto la xylella di nessuna utilità oltre che prive totalmente di basi scientifiche. La xylella viaggia su 30 diverse specie erbacee, radere al suolo migliaia di ulivi (spesso sintomatici cioè distaccati ma non infetti) o spruzzare pesticidi a gogo può essere utile solo per farsi un po' di pubblicità non certo per contrastare il fenomeno.