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Quattro sindaci di Puglia accanto a Vito Bovino: «La tua priorità restino i cittadini»

La Redazione
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Quattro sindaci di Puglia accanto a Vito Bovino: «La tua priorità restino i cittadini»
Bovino: «dico grazie a tutti voi perché avete spogliato il ruolo del sindaco di quella lontananza che a volte si percepisce. I sindaci sono persone normali, capaci di indossare la divisa del grembiule a servizio della comunità»
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È «meraviglioso e al tempo stesso complicato» il lavoro del sindaco. Ieri lo hanno ribadito in tanti al Cinema Alfieri, arrivati in città per dare il proprio sostegno al candidato sindaco Vito Bovino e alla sua coalizione composta da Nuova umanità, Partito democratico e Bovino sindaco.

Quello del primo cittadino è un «mestiere – per alcuni il più bello del mondo – per cui c’è bisogno di attrezzarsi. I valori e il cittadino sono bussole imprescindibili» ha esordito Gianni Sportelli, moderatore dell’incontro.

«Credo molto nel confronto e nella partecipazione, nella capacità di fare rete anche tra i sindaci – ha detto Fiorenza Pascazio, sindaco di Bitetto ormai da 4 anni – La consapevolezza di non essere onnisciente mi ha aiutata tanto. Nessuno ti dà il vademecum il giorno dell’elezione invece i cittadini pensano che tu lo abbia, vorrebbero vedere risolti tutti i problemi il giorno dopo il nostro insediamento. Le difficoltà sono tante, sia quelle burocratiche che quelle legate alla scarsità delle risorse economiche.

Solitamente la cosa più facile da ricevere è la critica, ogni tanto arriva anche il “grazie”: è quello dà la carica per andare avanti. I cittadini devono sentirsi sempre attivi nella vita dell’amministrazione, non possono pensare di delegare completamente al sindaco ed ai consiglieri».

«C’è un consiglio che sento di dare a Vito Bovino, prossimo sindaco della città di Corato – ha aggiunto Pierapolo D’Arienzo, sindaco di Monte Sant’Angelo – È fondamentale che Vito continui a sognare la città come sta facendo ora, impegnandosi a realizzare i progetti senza farsi prendere dai problemi che di volta in volta dovrà affrontare. Nella mia città venivamo da un momento molto particolare, io sono stato catapultato in questa impresa. Noi giovani ci siamo resi conto di non poter più demandare ai nostri genitori che da tempo erano impegnati in politica, lo dico con convinzione visto che mio padre era sindaco. Circondarsi di una buona squadra è fondamentale perché un sindaco non può essere ovunque, la solitudine è una cosa davvero brutta».

A Rosa Melodia, sindaco di Altamura, Sportelli ha chiesto di raccontare l’esperienza vissuta in una città molto simile a Corato per quel che riguarda la zona industriale e le relative infrastrutture. «Sono stata eletta 11 mesi fa come sindaco di una città appena uscita dal commissariamento a causa dell’arresto del sindaco che mi ha preceduta – ha risposto – Oggi mi sento felice di poter dare risposte alla mia comunità, dopo essere stata per ben 8 anni tra i banchi dell’opposizione. Con gli imprenditori non ho stretto alcun patto. Mi hanno eletta perché si sono fidati della mia persona, da qui il mio primo consiglio a Vito: continua ad essere te stesso, non mostrarti diverso da quello che sei. La gente vuole incontrarti anche dopo l’elezione, è necessario andare e parlare con le persone: questo umanizza il ruolo».

«Anche perché tu Vito sei una persona per bene, me lo ha detto anche chi non condivide questa area politica» ha sottolineato Domenico Vitto, sindaco di Polignano a mare e presidente Anci Puglia. «Il giorno in cui diventi sindaco è come se ti sposi la seconda volta – ha aggiunto Vitto sorridendo – Ti devi connettere con le gioie e i dolori dei tuoi concittadini, diventi della comunità. La prima cosa che ho fatto è stata eliminare gli orari di ricevimento: ricevo tutti i giorni e a tutte le ore.

Una cosa è certa: ci sono tanti momenti in cui lo senti il peso di quella fascia, soprattutto quando non riesci a risolvere il problema di un cittadino. Spesso capita anche di emozionarsi, e per fortuna: solo chi si emoziona in modo genuino viene percepito bene dalla gente, non è un sintomo di debolezza. Nel Pd abbiamo bisogno di persone come te.

Io a Polignano ho investito sul turismo e sulla cultura: il mare lo hanno avuto tutti i sindaci che mi hanno preceduto. Non basta. Va detto che un supporto enorme l’ho avuto dalla Regione Puglia e dal vostro concittadino Aldo Patruno, direttore del dipartimento turismo e cultura: lui è stato il più bel investimento che la Giunta Emiliano potesse fare. Senza dubbio è necessario partire dalla pianta organica del Comune. L’invito che faccio a Vito Bovino, prossimo sindaco di Corato, è quello di avere subito le idee chiare su quello che vuole fare. Abbi il coraggio di dire “no” quando è necessario, non farti prendere dalla tentazione del dire “sì”: ti apprezzeranno di più. Il suo entusiasmo è l’ingrediente giusto per raggiungere il risultato».

«Dico grazie a tutti voi – ha risposto Vito Bovino – perché avete spogliato il ruolo del sindaco di quella lontananza che a volte si percepisce. I sindaci sono persone normali, capaci di indossare la divisa del grembiule, quella che ci fa essere al servizio della comunità. Siamo pronti ad osare, non abbiamo il mare ma tante altre risorse preziose: la scommessa è quella di un rinnovamento totale alla nostra città, Corato lo merita».

martedì 14 Maggio 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 19:30)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

Di tutto ciò che ho letto, una sola frase mi ha colpito: “…i cittadini non possono pensare di delegare…”. Qui si nota , mi sia permesso dire, tutta l'ingenuità di chi ha pronunciato queste parole. Un po' a digiuno di Storia, non sa che il popolo del sud, mai avvezzo all'autogoverno, ha sempre desiderato una persona “forte e decisa” che lo guidasse. Ci sono stati esempi positivi e negativi di tali “condottieri”, ma erano tutte persone assai determinate. Di questo occorre tener conto: saper comandare, agire con la propria testa, guadagnarsi la fiducia della gente con l'esempio, non pronunciare promesse strampalate, fare ogni tanto dell'autocritica, rimanere coi piedi per terra, gioire, se è il caso, solo a fine mandato e non prima, non approfittare mai della situazione.