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Cataldo Mazzilli: «Da sindaco voglio essere un freno per ciò che danneggia la città»

La Redazione
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Cataldo Mazzilli
«Se riuscirò a diventare sindaco proverò ad essere come Gino Di Gennaro secondo. Era una persona straordinaria, chiedeva "per cortesia" ogni cosa, con grande galanteria» ha detto questa mattina presentando la candidatura
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Torna in campo come «anima critica che può fermare determinate situazioni» Cataldo Mazzilli, candidato sindaco sostenuto dal movimento nazionale per la sovranità.n

L’esperienza di un imprenditore come si traduce nella gestione di una città? A chiederlo a Mazzilli è stato il giornalista Franco Tempesta, questa mattina nella sala 2 del cinema Alfieri.

«Faccio politica per passione, avendo sempre bene in mente i fari che mi accompagnano da sempre, il professor Cataldo Leone, il preside Pasquale Fabiano, il sindaco Gino Di Gennnaro che ha rappresentato lo stop alla politica partitica. Quando si rappresenta l’istituzione ci si deve togliere la casacca del partito e guardare tutti nello stesso modo, senza pensare agli interessi particolari» ha risposto Mazzilli.n

«Voglio essere un freno per ciò che può essere un danno per la collettività – aggiunge Mazzilli – Non posso non pensare alla questione del Palazzo Gioia, esempio di incapacità di governare. A giorni il Tar dirà quanto il Comune dovrà rimborsare. Se riuscirò a diventare sindaco proverò ad essere come Gino Di Gennaro secondo. Era una persona straordinaria, chiedeva “per cortesia” ogni cosa, con grande galanteria. Per la mia squadra di governo voglio coniugare competenza e capacità politica. Da uomo di destra io punto alla competenza. Ai cittadini voglio dire una cosa: state attenti perché molti hanno una nuova maglia ma non hanno abbandonato le abitudini avverse al cambiamento».n

Perché alle spalle della candidatura di Cataldo Mazzilli non c’è una coalizione ma un solo partito?
«Abbiamo provato ad avviare un progetto con la Lega e Fratelli d’Italia per un polo sovranista ma ci hanno detto “no”. Siamo stati cercati poi dagli altri schieramenti ma non ci abbiamo visto chiaro sulle diverse persone in questione e per il momento stiamo andando da soli. Questa è la terza e ultima volta che si presenta».n

Cosa ha fatto fino ad ora?
«Sono stato prima consigliere comunale e poi presidente Asipu all’epoca del sindaco Di Gennaro; l’ho trasformata in azienda speciale. Eravamo il primo Comune in Puglia a fare una cosa del genere. Ho portato lì la mentalità dell’imprenditore. Corato è stata premiata per tre anni come Comune Riciclone, a Milano la prima volta e a Roma altre due. La città era una bomboniera».n

Come immagina il suo percorso da amministratore?
«Basato su efficienza, efficacia, economicità. Un punto a cui tengo è la costituzione di una squadra che sia in grado di intercettare le risorse dell’Europa, un ufficio dedicato che sia in grado di comunicare sempre con la Regione e con l’Europa. E poi l’agricoltura, insieme al tessuto imprenditoriale, sono i due cavalli di battaglia. Da altri candidati sento solo frasi fatte, ma non soluzioni pratiche. Io punto a far arrivare direttamente gli aiuti a chi coltiva e produce, perché mantenga il ciclo vitale dell’agricoltura. Solo questo permette di tutelare anche l’ambiente.

Corato da anni non cura più il verde. Mancano tante essenze arboree, altre bisognerebbe estirparle. Con Gino Perrone il costo è schizzato a 700mila euro e la città è meno bella di prima. Ad Altamura hanno piantumato circa 500 piante coinvolgendo le imprese: prendiamo esempio. A Corato siamo stati capaci di pagare 790 euro per ogni pianta di lagerstroemia piantata da via Trani a via Andria: ho controllato il listino, costano 95 euro. Ho fatto denuncia alla Procura della Repubblica ma sarà rimasta in qualche cassetto».

Un altro obiettivo da raggiugere riguarda lo sport.
«Sì, è essenziale per la vita. Punto a rimettere in movimento il centro sportivo che tutti abbiamo conosciuto come “Diamond” (il Nicotel, ndr): tra poco sarà un rudere. Si può pensare ad una società mista, il terreno è del Comune, l’immobile è di una società di Bari. Ho già messo insieme una cordata di persone che possono acquisirla, poi farei una partecipata con una gestione privatistica». Un’altra delle idee già sul tavolo punta a realizzare un’area che funga sia da parcheggio che da zona sosta autobus. La vorrei realizzare in viale Cadorna, dove una volta si imbottigliava il vino, oppure in una delle zone FI. Credo sia una priorità perché vedo quante difficoltà hanno i passeggeri per ripararsi dalla pioggia».n

Pensando al sociale, lo sguardo si rivolge agli anziani.
«Sono poco considerati. Abbiamo ancora persone con la possibilità economica di farsi assistere, ma non tutti i cittadini ce la fanno. Io vorrei creare quattro centri sociali aperti, una per ogni zona della città. Servirebbero per farli sentire vivi, con un angolino dedicato all’assistenza medica. Dialogare con il mondo del volontariato è importante».n

In ultimo, un accenno alla sicurezza e ordine.
«Ci sono delle regole. Quando c’è confusione e mancanza di indirizzi precisi, non si hanno chiare le responsabilità. Dobbiamo trovare una soluzione alla questione delle auto incendiate. Bisogna unire volontà e presenza».n

domenica 14 Aprile 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 21:46)

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M.B
M.B
5 anni fa

Forse sono troppo ingenuo ma le idee del signor Mazzilli non mi dispiacciono…….ma……sarà un 'impresa conquistare la poltrona di sindaco….

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Purtroppo il “danno alla collettività” se lo fa la collettività stessa. Ci sono persone, o meglio, popoli, quasi predisposti a farsi del male scegliendo, per farsi comandare, gente inadeguata, o uguale, purtroppo, a loro. Quindi la politica si può cambiare solo mutando la mentalità della gente alla quale un sistema politico deve essere poi applicato. Altrimenti è solo un girare a vuoto su se stessi. Un consiglio, a Cataldo: prospetti pure i suoi progetti, ma senza parlare degli avversari. Ne guadagnerà in tratto, e in originalità. Auguri.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Tonio, se la gente è intelligente, capisce già da sola come si deve comportare. Se non è intelligente e nel contempo anche poco istruita, non serve ad alcunché parlar male dei loro “beniamini”. Le persone “vie di mezzo”? Sono proprio quelle alle quali la politica non interessa affatto, e votano, con estremo qualunquismo, a casaccio. Quasi sempre in modo errato, perché considerano un “dovere” votare, ma non pensano che, innanzitutto, occorre avere il “dovere” di essere degni di meritarsi il voto.