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Elezioni, il debutto di D’Introno: «Ho accanto persone con grande esperienza»

La Redazione
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Ieri sera, nel comitato di piazza Sedile 3, si sono radunati i rappresentati di Forza Italia, Lega-Salvini, Direzione Italia, Fratelli d'Italia e Idea. «Puntiamo su su unità e coesione»
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La coalizione di centrodestra punta «sull’unità e sulla coesione» per le elezioni amministrative del 26 maggio con il candidato sindaco Pasquale D’Introno.

Ieri sera, nel comitato di piazza Sedile 3, si sono radunati i rappresentati di Forza Italia, Lega-Salvini, Direzione Italia, Fratelli d’Italia e Idea. A fare gli onori di casa Filippo Tatò, assessore negli ultimi cinque mesi della giunta Massimo Mazzilli.

«Adesso comincia la vera sfida» ha detto il coordinatore regionale di Direzione Italia, Francesco Ventola. «Siamo una forza politica leale e coerente, sicura di poter chiudere la partita al primo turno. Questo darebbe a Pasquale D’Introno la possibilità di mettersi al lavoro immediatamente: speriamo che altri simboli si identifichino in lui. Per noi Pasquale è la scelta più opportuna che si possa fare».

Sulla stessa linea la voce del deputato pugliese Rossano Sasso, coordinatore regionale della Lega Salvini, che – dopo aver ringraziato Marcello Mastromauro e Luigi Menduni per essersi impegnati nelle primarie della coalizione – punta già alle regionali: «anche da Corato deve partire la spinta per liberare la Puglia da Emiliano».

Più legato alle vicende politiche del passato non troppo remoto, l’intervento del deputato di Fratelli d’Italia, Marcello Gemmato: «è un piacere vedere qui tutta una classe dirigente che negli anni ha segnato la vittoria del centrodestra in Puglia e nel nord barese» ha detto guardando Gino Perrone.

«Sulla serietà, sulla competenza e sulla professionalità» di D’Introno ha fatto leva Francesco Losito, coordinatore regionale di Idea: «saremo alleati sinceri – ha detto – sono certo che il 27 maggio festeggeremo».

«Siamo tutti mobilitati a sostenere la candidatura dell’amico Pasquale» ha aggiunto Nicola Marmo, consigliere regionale di Forza Italia. «Corato per tradizione è legata a Gino Perrone. Trasferire al Palazzo di città quello che si è imparato in cantina, anche dagli agricoltori, è quanto di meglio si potesse chiedere. Per questo a Pasquale, esponente della società civile, va dato un impegno doppio da parte nostra».

«Sono molto emozionato anche se sento di vivere questa esperienza in famiglia, tra le persone che conosco da sempre – ha esordito Pasquale D’Introno – Per me è un impegno importante, Corato esprime grandi valori, ha un popolo lungimirante. I contadini, mi piace ricordarlo, hanno piantato gli ulivi pensando ai loro nipoti.

Mi sento tranquillo perché ho accanto persone che hanno maturato una grande esperienza. Quando li ho visti come assessori, sindaci, consiglieri, li ho visti sempre a servizio della comunità. Hanno creato una speranza ed è questo che dobbiamo ricominciare a fare per i nostri giovani. Siamo nelle prime fasi della campagna elettorale e un applauso io la farei a tutta la coalizione che ha raggiunto questa unità anche utilizzando lo strumento delle primarie. I 3.200 cittadini che hanno votato sono un numero importante, sono il segno del desiderio di qualcuno che governi il paese».

Riferendosi alle foto che lo ritraggono tra artigiani, contadini, volontari delle mense per i poveri e imprenditori, D’Intorno ha iniziato a parlare del programma: «stiamo delineando gli obiettivi di governo grazie all’esperienza di chi mi sta accanto, ma anche grazie agli incontri ed alle indicazioni dei cittadini. Da un lato della stanza c’è la foto che mi ritrae in falegnameria, racconta il passaggio delle competenze da padre in figlio; dall’altro l’agricoltura con gli operai intenti a potare gli ulivi. Ritengo che serva un programma di valorizzazione capace di unire il comparto artigianale che quello agroalimentare. Dobbiamo essere capaci di velocizzare i tempi della burocrazia per agevolare le aziende. In ultimo, pensando alla mensa per i poveri, ci tengo a dire che quello che i volontari fanno è quello che tutti gli amministratori dovrebbero fare: il programma prevede di investire molto dal sociale».

Quindi il riferimento «alle periferie, al verde pubblico, alla tutela dell’ambiente, alla cultura come elemento fondamentale della nostra città, agli eventi. Il teatro è un elemento caratterizzante voluto da una mente politica che ha guardato al futuro. E poi c’è l’arte contemporanea che non ha ancora molto spazio pur essendo un valido attrattore per i flussi turistici. Tutti ci hanno sempre invidiato. L’augurio è che Corato torni a risplendere. Siamo forti e abbiamo dei valori: dobbiamo solo attivarci, rimboccarci le maniche e andare avanti».

martedì 9 Aprile 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 22:02)

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I CORATINI LO SANNO
I CORATINI LO SANNO
5 anni fa

Tutta vecchia guardia, i soliti noti!!

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

…”abbiamo dei valori”… : rimanere nel vago, senza elencare ciò che si è fatto di bello ed anche di sbagliato (sperando che non sia una cosa che ricada sulla responsabilità di altri), non dà alcun valore aggiunto alla campagna elettorale. Anzi, il “già visto e sentito” è solitamente collegato a qualcosa di negativo, se non si dicono cose completamente nuove, come, ad esempio (e l'ho ripetuto spesso), rinunciare all'appannaggio da sindaco o dare le dimissioni a metà mandato, se non si realizzano, nel frattempo i primi punti del programma. Fare esclusivamente affidamento sulla tipologia media (assai conservatrice, politicamente impreparata e succuba, molto bigotta) dell'elettorato, non fa di certo onore a chi, chiunque egli sia, si presenta.

Peppino Lostesso
Peppino Lostesso
5 anni fa

“Il nuovo che avanza” pilotato dai “vecchi”.
Punto e a capo.

Ricdomy
Ricdomy
5 anni fa

” A volte ritornano”….???? No!! “Eppure ritornano”… Non i soliti noti ma i vecchi e soliti governanti.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Carlo (simpatico quell' “ogniuno” rinascimentale), certamente che abbiamo tutti dei valori. Solamente che occorrerebbe snocciolarli, e non darli per scontati, senza neppure menzionarne uno. Noto tra i commenti il solo desiderio di “demolire”, senza creare. Sarebbe interessante invece leggere qualche proposta particolareggiata su come gestire l'Italia o il Comune, dei suggerimenti sulle cose più impellenti da fare, senza pretendere l'impossibile. I contributi sarebbero più incisivi delle mere e sistematiche stroncature. Comunque questi candidati hanno qualcosa che noi non possediamo: il coraggio (non certo inteso come “faccia tosta”) di presentarsi. E per questo li considero già migliori di me, che mi limito a scrivere, scrivere soltanto. Ma forse perché sono troppo logico.

Ricdomy
Ricdomy
5 anni fa

Sono d accordo con ognuno di voi… Infatti nessuno vuole demolire ma creare…. Ma dobbiamo essere realisti. Come giustamente da detto il Sig. Salvatore ci vuole coraggio, ma questo non basta. Chi ascolterebbe una proposta di “uno qualunque?”.. Sappiamo bene che nella politica(ma oggi è così da per tutto) devi avere le spalle coperte..gli agganci giusti.. Ma questo si sa….!!

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Ricdomy (ti ringrazio per il “sig”, ma io sono soltanto: “Salvatore”) tocca un tasto delicato: la mancanza di appoggi in politica. Forse è anche vero, ma occorre innanzitutto saper “convincere”. E lì è il difficile. Infatti bisogna scendere tra la gente, persuadere sulla bontà delle proprie idee, avere quel carisma, anche se non sorretto da reali qualità, che riesca a trascinare. Mi sono infatti accorto che elencare le proprie pur valide credenziali, suggerire soluzioni assai innovative, dimostrare delle potenzialità, senza però creare un gruppo reale e tangibile col quale condividere il tutto, non serve ad alcunché. Ma bisogna essere capaci, e dipende dal carattere. Solo da quello. Gioia e dolore di ognuno di noi, retaggio di ciò che ci hanno regalato i nostri genitori. Cordialità.

Mario62
Mario62
5 anni fa

Io non voglio intavolare nessun discorso su quello che si deve fare o non,credo che c’era, c’è e ci sarà da fare tanto a Corato. Però vedere il candidato anzi uno dei candidati del centro destra mi domando ma è il gioco delle tre carte? Cioè lo candida FDI ma lo sponsor chi l’ha voluto è un’altro? E di che cosa sono orgogliosi questi politici? Non si rendono conto che i cittadini ne hanno piene le tasche?