«Né con il centrodestra, né con il Polo di centro, ma ci saremo» aveva scritto oggi in una nota il movimento politico Città Nuova, in riferimento alle prossime elezioni. Più nel dettaglio, aveva precisato che «non potrà affiancarsi al “Polo di Centro” per la presenza, al suo interno, di una forza politica che, nella scorsa amministrazione, ha, prima di altri, fatto mancare il sostegno al Sindaco».
Il riferimento, neppure troppo velato, è rivolto al Movimento Schittulli, oggi migrato in Sud al Centro, che a sua volta ha replicato a stretto giro con una nota a firma del coordinatore cittadino Mario Matteo Malcangi.
«Consapevoli che il continuo riferirsi a vicende ormai passate possa essere stucchevole per chi legge, siamo stati ancora una volta “tirati in ballo” per cui doverosa è una nostra precisazione» scrive Malcangi. «Dopo aver letto il comunicato di Città Nuova subito ci è venuto in mente il detto “il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Massimo Mazzilli e il suo gruppo hanno nuovamente confermato la filosofia della loro azione politica: far ricadere sempre sugli altri le responsabilità proprie.
Facciamo chiarezza! È stata Città Nuova a chiedere di avviare colloqui con la Coalizione di Centro (di cui Sud al Centro è stato uno dei fondatori); Noi non abbiamo anteposto nessuna pregiudizievole nei loro confronti poiché convinti che oggi unico obiettivo da raggiungere sia quello di offrire alla città una coalizione forte e autorevole che sappia governare bene per 5 anni. Il gruppo dirigente di Città Nuova, invece, ha partecipato ad alcuni incontri per poi scoprire di non poter aderire perché “erano presenti forze politiche che per prime avevano fatto mancare la fiducia al sindaco Mazzilli”. Lo sapevano sin dall’inizio che Sud al Centro componeva questa coalizione per cui ben avrebbero fatto, visti i pregiudizi nutriti verso lo scrivente movimento, a non partecipare a tale tentativo di aggregazione.
Per noi l’esperienza con il sindaco Mazzilli si concluse nel novembre 2017 (uscendo dalla maggioranza ma non determinando la caduta della sua amministrazione) e da quel momento il nostro intento è stato quello di creare una nuova proposta amministrativa. Altri invece sono rimasti chiusi in un rancore che nasconde solo (e male) l’incapacità di guardare con “occhi nuovi” al futuro della nostra Città e forse speravano di poter barattare il loro ingresso nella Coalizione di Centro imponendo nuovamente la candidatura a sindaco di Massimo Mazzilli.
Infine, alcune considerazioni vogliamo rivolgerle all’avv. Francesco Stolfa (assessore nel Comune di Ruvo, ndr) che prontamente (con una sua nota personale) ha voluto commentare la decisione di Città Nuova». (Esternando un’opinione personale in merito alla vicenda, Stolfa sui social ha scritto: “Città Nuova comprende personalità politiche e tecnici di primo livello, ed esprime posizioni politiche che nella parte finale della consigliatura trascorsa hanno saputo tenere il punto a tutela della legalità dell’azione amministrativa, pagandone un prezzo molto alto, fino alla caduta dell’amministrazione; che non è derivata tanto dall’azione dell’opposizione bensì dal “fuoco amico” delle forze che avrebbero dovuto sostenerla. Città Nuova è una risorsa della democrazia cittadina che può essere reindirizzata e riutilizzata nell’ambito di in un disegno riformatore e di cambiamento. Lo dico per esperienza diretta: con il sindaco Mazzilli l’amministrazione di Ruvo ha sempre avuto un proficuo rapporto di collaborazione (opinione personale)”).
«È sempre bene esprimere giudizi su circostanze di cui si abbia piena conoscenza e lasciare invece i “commenti da bar” a chi vuole relegare la politica ad un semplice pettegolezzo» continua la nota di Malcangi. «Non crediamo, sinceramente, sia questo l’intento dell’avv. Stolfa per cui imbarazzante ci è sembrato il suo riferimento a Città Nuova come una forza politica che “ha espresso posizioni politiche che (nell’ultima parte della consigliatura) hanno saputo tenere il punto a tutela della legalità dell’azione amministrativa” … quasi facendo intendere che in precedenza, abbia regnato la più sfacciata illegalità. Tali accuse devono essere sostenute con fatti altrimenti si rischia di scivolare nella calunnia che, come insegna Gioacchino Rossini nel Barbiere di Siviglia, è “un venticello assai gentile… che le teste e i cervelli fa stordire”.
Se fosse stato realmente convinto della bontà della amministrazione Mazzilli ben avrebbe potuto adoperarsi per non far firmare al suo partito (PD) la mozione di sfiducia al sindaco Mazzilli (non pervennero notizie di un suo intervento in tal senso) e anzi cercare di convincere il centrosinistra a sostenere la traballante coalizione di centrodestra… Auguriamo a tutti (ma proprio tutti) una campagna elettorale serena, ricca di progetti per il futuro e nel pieno rispetto delle persone e delle idee altrui».
Tutti, che vogliono mettere le mani, nella marmellata..
Manco li cani!!
La suscettibilità, la permalosità, la retorica, la litigiosità, inserite nella politica, non fanno fare alcun passo avanti. Ho ascoltato, forzatamente (abito di fronte al palchetto), il primo comizio: lo stile volutamente enfatico ed intriso di drammaticità (specie quando parlava di Salvini ed alludeva ai giovani che vanno via), riscaldava gli astanti, che applaudivano con entusiasmo. Credo che tutti i comizi preincarico siano e siano stati infarciti di buoni propositi. Poi tutti vogliono, alla tornata elettorale seguente, “voltare pagina”: segno che quella precedente, nonostante la buona volontà espressa nei comizi, è stata piuttosto fallimentare. E' lo scontro continuo tra utopia e realtà.
“A proposito di politica che si mangia oggi ?” Antonio De Curtis, in arte Totò, principe della risata. E principe veramente…
Vorrei continuare, riferendomi ad ieri sera, parlando della scelta degli argomenti in un comizio. E' chiaro che occorre mirare ad obiettivi che facciano presa su chi ascolta. Ecco quindi tirare fuori il “nemico comune” (Salvini): è un sistema antico, usato per propiziarsi i favori della gente, facendola sentire compartecipe. Poi si è passati ai ragazzi che vanno via: nessun accenno però al fatto che, morto l'apprendistato, meccanizzatasi l'agricoltura, fermatasi l'edilizia, latente l'artigianato, mancante l'imprenditorialità turistica ed altro ancora, sono decenni che il fenomeno avviene, ormai con rassegnazione. Infine la lotta alla burocrazia: porte al pubblico sempre aperte, sindaco a completa disposizione della gente, numero verde per i cittadini. Questo, è stato detto ieri.
Domanda: È quando la finiamo di andare a fare,le prime donne in televisione e i leoni della tastiera…
Bla,bla,bla.