«Perché con l’Asipu oggi è difficile comunicare?» A domandarlo è il circolo di Sinistra Italiana di Corato che, «raccogliendo alcune lamentele di cittadini utenti dell’azienda municipalizzata» chiede all’Asipu attraverso una lettera aperta «di conoscere le ragioni dell’isolamento nelle comunicazioni con il pubblico».
«Alcuni utenti – scrivono dal partito – lamentano il mancato funzionamento della linea fax attraverso l’inoltro di comunicazioni alla numerazione 080.3580119 (un tempo indicata sul sito istituzionale). Anche il servizio di protocollo aziendale per le comunicazioni in entrata a detta di taluni non risponde alle esigenze dei cittadini, in quanto il personale preposto accetta le comunicazioni, senza rilasciare la ricevuta del protocollo in entrata.
Spulciando il sito istituzionale attraverso la digitazione dell’indirizzo www.asipu.it e cliccando la voce contatti, agli occhi del comune cittadino non compare né il numero di telefono, né il fax né l’ indirizzo di posta elettronica. L’unico sistema che il cittadino ha per ottenere un dialogo costruttivo con l’azienda è l’inoltro di raccomandate a/r con dispendio di risorse economiche.
Qualcuno suggerisce l’inoltro di comunicazioni di posta elettronica certificata all’indirizzo “pec” aziendale, ma tale strumento risulta nella disponibilità solo di pochi: per lo più aziende di un certo livello o liberi professionisti addetti ai lavori.
Può un’azienda che svolge un’attività di pubblici servizi, svolgere il suo importantissimo ruolo, con la chiusura dei canali comunicativi verso i cittadini contribuenti?»
E una violazione dei diritti del cittadino sono soldi pubblici soldi dei cittadini
L'affabilità, la disponibilità, la cortesia non sono fra i requisiti richiesti nell'assunzione di una persona. Essi dovrebbero però essere ritenuti primari nel caso in cui quella data persona si dovesse poi interfacciare con la gente. Nello specifico, fanno da contraltare la correttezza e la professionalità degli operatori che, sulle strade e nel piazzale della sede, sono in prima linea nel tener pulita la città. La sinistra si lamenta della mancanza di dialogo. Ricordo quando essa giunse quasi al punto di superare la DC: io, impiegato a Roma (città assai, assai “calda”) e studente di Politica all'Università, trovavo un muro nel colloquiare con chi “improvvisamente” si era scoperto comunista: loro erano il “verbo”, gli altri non capivano alcunché.