Politica

Corato e la Murgia, la questione ambientale arriva al Parlamento Europeo

La Redazione
​I coratini Corrado De Benedittis e Giuseppe Caldara relatori per un’analisi della situazione ambientale della puglia e di Corato
​I coratini Corrado De Benedittis e Giuseppe Caldara relatori a Bruxelles per un'analisi della situazione della Puglia e di Corato durante l'incontro "Sudèuropa. Beni comuni e giustizia ambientale: Europa<->Puglia"
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Si è parlato di Puglia, Murgia e anche di Corato nella sede del Parlamento Europeo di Bruxelles, durante l’incontro “Sudèuropa. Beni comuni e giustizia ambientale: Europa<->Puglia” organizzato nei giorni scorsi da Eleonora Florenza, deputata al parlamento europeo per il gruppo GUE/NGL. Tra gli altri, hanno relazionato, anche i coratini Corrado De Benedittis (rappresentante dei Comitati Alta Murgia) e Giuseppe Caldara (perito agrario).

Lo sguardo sulla Puglia aveva il chiaro fine di connettere “le tante questioni di giustizia ambientale e di gestione dei beni comuni – che insistono sul mare e sulla terra di Puglia – con quel filo rosso rappresentato dalla loro valenza europea e con le ricadute che il quadro europeo ha su tutte le questioni territoriali. La questione meridionale è oggi una questione europea, e uno dei profili attraverso cui è necessario affrontarla è il problema della giustizia ambientale”.

Durante i suoi due interventi, avvenuti nell’ambito del convegno “Beni comuni e giustizia ambientale: connessioni tra Europa e Puglia” e durante la conferenza stampa conclusiva, Corrado De Benedittis ha ribadito la necessità di una rinnovata attenzione sulle tematiche che riguardano il territorio murgiano: dalla riqualificazione ambientale, alla valorizzazione del patrimonio storico culturale, al rilancio dell’economia di tutta l’area murgiana attraverso l’incontro tra vecchie e nuove generazioni, così da fare incontrare tradizione e innovazione nell’ottica di un’agricoltura di qualità amica dell’ambiente, del paesaggio e della salute, evidenziando la mancata nomina da parte di Regione e Ministero dell’ambiente del nuovo presidente dell’Ente Parco: «assente da più di un anno per fine mandato, bloccati dalle solite logiche spartitorie mentre è necessario che guidi il Parco chi realmente conosce, vive e tutela questo territorio».

A tal fine, ha sottolineato la necessità che l’Ente Parco dell’Alta Murgia sia sbloccato dalle logiche di spartizione politica e diventi realmente il volano al servizio delle comunità dei 13 Comuni del Parco, tra cui Corato.

«È necessario – ha sostenuto De Benedittis – che l’Alta Murgia sia finalmente liberata dalle servitù militari, ben 3 poligoni attivi, che a detta di tutti gli operatori economici e culturali, costituiscono un limite oggettivo a un serio programma di rilancio della Murgia sia sul piano economico che su quello turistico. Ho ricordato, a tal proposito, che il Parco è stato concepito dai movimenti murgiani, dai CAM e in particolare dal Centro studi Torre di Nebbia, come parco di pace crocevia delle culture mediterranee».

Un occhio sulla grande sofferenza ed emergenza in cui si trova l’olivicoltura di Corato e del Nord barese, a seguito dell’epocale gelata dello scorso anno è stato il fulcro dei due interventi di De Benedittis:

«Tutt’oggi, il Ministero delle politiche agricole non ha riconosciuto la stato di calamità e che gli olivicoltori si ritrovano in una situazione drammatica, a fronte di una carenza di liquidità e della necessità di avviare i lavori di cura delle piante. In considerazione di tutto ciò, è necessario che le Istituzioni europee abbiano grande attenzione alle necessità agricole, ambientali e turistiche di Corato e del Nord barese».

A tal fine, ha anticipato «l’intenzione del Comune di Corato di avere, nella prossima stagione amministrativa, qualora ne dovesse avere la guida, un’interlocuzione diretta con le Istituzioni europee, in relazione ai grandi assi di sviluppo: agricoltura, ambiente, welfare, imprenditoria giovanile, innovazione, facendo entrare la nostra città nella dimensione dei network europei e delle iniziative comunitarie che interessano le città».

Alla crisi olivicola ha fatto anche riferimento la relazione di Giuseppe Caldara, nell’ambito del convegno “La terra di Puglia. Ulivi, pesticidi, xylella: quale agricoltura, quale politica commerciale?”.

Un intervento di carattere tecnico-politico, con dati alla mano che ha fatto luce su: «avanzamento della xylella fino a Monopoli e al sud barese, gelate 27 e 28 febbraio 2018 e protesta gilet arancione.Ho voluto evidenziare quelle che ritengo inefficienze istituzionali sopratutto di Regione e Stato in merito alla mancata declaratoria sugelate olivo a Corato, in provincia di Bari, Bat e sud di Foggia».

In una nota conclusiva, Andrea Mastrototaro del Coordinamento provinciale Rifondazione Comunista, supporto organizzativo dell’evento, ha spiegato che «questa idea, nata dall’Euro Deputato Eleonora Florenza, è stata accolta con entusiasmo dal partito per un’importante sguardo sui movimenti di lotta e di analisi sulle tematiche ambientali ed economiche della Puglia. Ho suggerito personalmente due temi fondamentali per il nostro territorio, la questione Xylella e quella ambientale del Parco dell’Alta Murgia nell’ottica sia di opportunità di lavoro che di importanza storico-culturale. I nomi di Corrado De Benedittis e di Giuseppe Caldara sono venuti spontaneamente per le loro competenze e il loro interesse ormai consolidato sui temi. Un’esperienza molto interessante – ha concluso Mastrototaro – per un alto livello di discussione, fatto di argomenti seri e di tematiche non solo europee ma anche locali».

venerdì 8 Febbraio 2019

(modifica il 22 Luglio 2022, 1:06)

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Gaetano Bucci
Gaetano Bucci
5 anni fa

Ottimo l'intervento di Corrado De Benedittis in sede comunitaria. Opportuno che le città pugliesi abbiano volontà e forza di interagire più direttamente con le istituzioni europee.
Va detto anche, ad onor del vero, che chi ha marginalizzato e svilito l'agricoltura pugliese negli ultimi quindici anni è stata proprio quella parte politica in nome della quale De Benedittis e Caldara hanno parlato.
Si vedano e si analizzino i dieci anni in cui Nichi Vendola ha guidato la regione Puglia e quale tipo di considerazione e investimenti essa abbia ricevuto. Per Vendola la campagna pugliese è stata poco più che set cinematografico e la Murgia ridotta a luogo per turismo più o meno di elites.
Politiche spartitorie? Ma lo spoil sistem anche nella direzione del Parco dell'Alta Murgia da chi fu fatto?