Politica

Anche a Torino “Rimettiamo in moto la città”: «Corato ritrovi dinamismo economico e culturale»

La Redazione
Anche a Torino “Rimettiamo in moto la città”
De Benedittis: «Un gruppo eterogeneo molto bello e interessante formato da giovani studenti e studentesse, dipendenti Fiat, giovani laureati inseriti nel mondo lavorativo, medici, insegnanti, educatrici, dipendenti pubblici»
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«Intorno a un grande tavolo». Così ci si è ritrovati ieri a Torino, per «discutere di Corato, delle sue potenzialità, dei suoi problemi e della necessità di voltare pagina e aprire una stagione politica completamente nuova per uscire dall’attuale e grave situazione di stallo». A raccontarlo è Corrado De Benedittis, il primo che ha sottoscritto l’appello “Rimettiamo in moto la città”.

Per quasi tre ore ha ascoltato i concittadini e concittadini di Corato residenti a Torino.

«Si è creato un gruppo eterogeneo molto bello e interessante – commenta De Benedittis – formato da giovani studenti e studentesse, dipendenti Fiat, giovani laureati inseriti in un dinamico mondo lavorativo, medici, insegnanti, educatrici, dipendenti pubblici.

Particolarmente significativa è stata la partecipazione di alcuni soci dell’Associazione “Quattro Torri” dei coratini a Torino, insieme al suo presidente Giuseppe De Palma. È stata anche una buona occasione per favorire l’incontro tra differenti generazioni.

Dal dibattito su Corato vista da Torino, è emersa la necessità che Corato si modernizzi recuperando un dinamismo economico e culturale; rilanciando il commercio, offrendo servizi alla persona più qualificati, in particolare per chi ha differenti abilità e per le rispettive famiglie; valorizzando le professionalità e competenze presenti sul territorio che invece tendono a fuggire; liberandosi da una vecchia mentalità clientelare che, oggi, di fatto, blocca le migliori energie della città.

Importante, in conclusione, l’appello del presidente dell’associazione “Quattro Torri” De Palma: dopo aver evidenziato i tanti sacrifici fatti dai coratini migranti e nello stesso tempo i tanti successi raggiunti nel lavoro e nella società ha sottolineato la necessità che Corato valorizzi chi vive fuori ricostruendo una rete di relazioni e collaborazione; “fate di noi gli ambasciatori di Corato nel mondo”, ha concluso. Dopo il “gruppo milanese” – conclude Benedittis – da ieri sera esiste anche il “gruppo torinese” per rimettere in moto la città. A tutti diamo appuntamento, a Corato, per il prossimo 28 dicembre».

lunedì 10 Dicembre 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 3:56)

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fiorenzo Spina
fiorenzo Spina
5 anni fa

Rilancio, mentalità clientelare, servizi, modernizzazione, valorizzazione delle competenze, cose che si ripetono da anni al peggior sordo che non vuol sentire.

fc
fc
5 anni fa

Evitate le chiacchiere, Corato è una città da rifondare e da modernizzare, cominciando dalla classe politica che è ferma agli anni '60.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

La “diaspora” è una caratteristica di quei luoghi dove il tasso di natalità è superiore a quello di occupazione, né si possono fare calcoli sulle probabilità che un proprio futuro figlio poi debba andar via per trovare lavoro, e tutto viene demandato alla “sensibilità” sociale dei genitori. Ma mentre prima l'allontanamento dalla propria terra era traumatico e spesso drastico, ora alcuni fattori lo mitigano, chiaramente nei limiti delle possibilità: la non più netta differenza (di accento, di zone di origine e provenienza) fra chi viveva, ad es., a Milano o a Torino, e chi vi va ad abitare; la facilità dei sistemi di comunicazione; l'agevolezza e la convenienza del mezzo aereo. Tutto ciò serve a mantenere vivo il legame tra chi resta e chi va via, creando una toccante continuità.