Politica

Il Pd: «Si accertino i debiti complessivi dell’Asipu e poi si decida il suo destino»

La Redazione
La consigliera comunale del Partito Democratico Nadia D'Introno
«Al fine di una valutazione seria dell'appendice al piano industriale, ricordiamo a noi stessi che l'attuale legislazione non consente al comune di soccorrere finanziariamente la partecipata» afferma la capogruppo D'Introno
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Il 7 aprile scorso si è svolta l'attesa commissione bilancio per definire il futuro dell'Asipu. La seduta, pur lunga e complessa, non è stata in grado di chiarire tutti gli aspetti della vicenda. In attesa di una nuova convocazione, il Pd chiarisce la sua posizione attraverso le parole della capogruppo Nadia Gloria D’Introno.

«Notoriamente l’Asipu è conosciuta come la società a cui il Comune di Corato affidava il servizio di igiene urbana e di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Dal 01.08.2020 non è più così! Con delibera dell’allora commissario prefettizio, il servizio è passato in capo alla Sanb spa, ossia ad una società partecipata da cinque comuni del nord barese (Corato, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Molfetta). A causa di tale “passaggio”, già definito un’operazione scellerata sia dal sindaco sia dall’assessore al ramo, l’Asiup è diventata una scatola vuota. Oltre al citato servizio, alla Sanb sono stati trasferiti tutti i dipendenti nonché, con contratto di locazione con scadenza il 31.12.2022, tutti i mezzi di proprietà dell’Asipu. In definitiva la Sanb ha potuto beneficiare, e continua a beneficiare, del know how e dell’avviamento dell’Asipu (ossia tutta la parte “buona” dell’azienda) versando unicamente un canone di locazione. L’Asipu è rimasta in vita solo per eseguire residuali e minimi servizi (come ad esempio manutenzione del verde basso e servizi cimiteriali) e, priva di dipendenti, “è costretta”, a sua volta, ad esternalizzare i servizi. Nel corso della seduta è stata confermata la situazione critica in cui versa la società ed è emerso ancora una volta che:

1. L’Asipu è in uno stato di conclamata crisi: il capitale sociale, di euro 961.515,00 si è, di fatto, dissolto a causa delle ingenti perdite e l’ammontare dei debiti supera nettamente l’ammontare dei crediti (alcuni dei quali ritenuti per giunta di dubbia esigibilità). A ciò si aggiunga che dal 31.12.2019 manca del tutto un accertamento serio dei rapporti debiti/crediti  tra l’Asipu e il Comune di Corato. Quindi, ancora oggi, non è nota con chiarezza la situazione economica finanziaria dell’Asipu.

2. Le entrate di Asipu non sono sufficienti per saldare i debiti e coprire le perdite fin qui accertate. A tal proposito i revisori Asipu così dichiarano “la liquidità riveniente, sia dall’attività corrente (anche  comprendendo quella indicata dall’amministratore unico nel piano industriale 2022/2024) che dai pochi fondi disponibili, non sarà certamente sufficiente per rimborsare i debiti e far fronte agli impegni assunti in scadenza”. 

3. I revisori hanno nuovamente evidenziato che i bilanci passati dell’Asipu sono stati redatti utilizzando artifici contabili. Specificano, ad esempio, che i mezzi che la società quotidianamente utilizzava per l’esecuzione dei servizi ( autocarri, autospazzatrici ecc.) sono stati ammortizzati con un’aliquota del 2% anziché del 20%.
Nonostante tali espedienti, rimane di tutta evidenza la situazione deficitaria dell’Asipu.

4.Il piano industriale 2022/2024 presentato dall’amministratore unico a detta dei revisori dei conti dell’Asipu non è finanziariamente sostenibile. Per questo l’amministratore unico ha chiesto termine per integrarlo.

5. Da tempo i revisori hanno ribadito che solo una rinegoziazione dei rapporti con Sanb consentirebbe un rilancio della società, considerando le condizioni estremamente svantaggiose per l’Asipu attraverso cui il passaggio è avvenuto. Tuttavia, ancora oggi, nessuna novità vi è a riguardo.

6. Il presidente del collegio dei revisori del Comune, come già sottolineato in numerosi verbali, ha affermato che le perdite Asipu potrebbero incidere negativamente sugli equilibri del bilancio!

In conclusione, sia i revisori del comune che il collegio sindacale Asipu, invitano l’amministrazione comunale a mettere in liquidazione l’Asipu. Il Partito Democratico ritiene che nessuna decisione potrà essere responsabilmente assunta se prima non verrà accertata la situazione debitoria complessiva dell’Asipu, in particolare nei confronti del comune di Corato e se non si conosceranno gli esiti di eventuali trattative con la Sanb. Al fine di una valutazione seria dell’appendice al piano industriale, ricordiamo a noi stessi che l’attuale legislazione non consente al comune di soccorrere finanziariamente la partecipata. Ricordiamo a noi stessi che il Comune e la partecipata hanno vita e destino separati. Principi limpidi che non consentono espedienti. Il nostro impegno, speriamo condiviso, è quello di salvaguardare il bilancio comunale».

lunedì 11 Aprile 2022

(modifica il 10 Agosto 2022, 20:05)

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Mario Mazzilli
Mario Mazzilli
2 anni fa

L’Asipu per responsabilità delle passate amministrazioni ed in particolare del commissario prefettizio è in una profonda crisi. Non è nota l’esatta esposizione debitoria e creditoria, le uniche certezze sono che non ci sono dipendenti, non c’è una sede, il capitale sociale è negativo e per finire i revisori dei conti, nominati dall’Amministrazione in carica, invitano il Sindaco a porre in liquidazione l’azienda. E’ incomprensibile la posizione dell’amministratore unico, avv. Bucci, che solo contro tutti ha fiducia nel rilancio dell’Asipu infischiandosene dei rischi di natura penale a cui va incontro lui, il Sindaco e tutti quei Consiglieri Comunali che dovessero approvare il suo piano industriale.

nerdrum
nerdrum
2 anni fa

il punto 5. è di grande interesse x nn dire che è quasi tutto. l'assalto alla diligenza perpetrato da sanb nei confronti di asipu ci ha fatto fare l'affare del secolo qui a corato. nn solo, ma ha permesso agli autori del default asipu di essere promossi in sanb. di questo nessuno parla e si cerca… il leone bianco.