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L’appello del sindaco alle donne coratine: «Riprendiamo il cammino di emancipazione»

La Redazione
Mimosa per la festa della donna
«Questa festa è una giornata di lotta, che è, ancora, tutta aperta, mai definitiva, mai conclusa. La condizione sociale, economica e culturale delle donne è un indicatore del livello di civiltà generale raggiunto da una comunità»
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«Questa festa è una giornata di lotta, che è, ancora, tutta aperta, mai definitiva, mai conclusa. La condizione sociale, economica e culturale delle donne è un indicatore del livello di civiltà generale raggiunto da una comunità. Anche nella nostra città, dobbiamo riprendere un generale cammino di modernizzazione».

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Lo afferma il sindaco Corrado De Benedittis in occasione della festa della donna che si celebra oggi. Di seguito il messaggio integrale.

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«Questo appuntamento annuale – scrive il primo cittadino – ha le sue origini nell’impegno che tante donne ebbero, in tutta Europa, nella lotta contro i vecchi regimi autocratici del tardo ‘800, in vista, di una generale emancipazione sociale, che riconoscesse, in modo universale, i fondamentali diritti civili e politici. Le donne socialiste, comuniste e borghesi lottarono contro ogni subalternità sociale, maschile e femminile. Il movimento di emancipazione delle donne ha sempre segnato la crescita e la modernizzazione di tutta la società.

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Nel nostro Paese, questa giornata fu celebrata, per la prima volta, il 12 marzo 1922, su iniziativa del Partito Comunista d’Italia. Dopo la lunga parentesi della dittatura e della Seconda guerra mondiale, nacque l’Unione Donne in Italia (UDI) per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d’Azione, alla Sinistra Cristiana, alla Democrazia del Lavoro. Fu l’UDI che indisse, per l’8 Marzo 1945, la celebrazione, nelle zone dell’Italia libera, della Giornata della donna. La mimosa fu adottata come suo simbolo. Tale data sarebbe, poi, divenuta internazionale, in modo definitivo, per decisione delle Nazioni Unite.

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Questa festa è una giornata di lotta, che è, ancora, tutta aperta, mai definitiva, mai conclusa. La condizione sociale, economica e culturale delle donne è un indicatore del livello di civiltà generale raggiunto da una comunità. Anche nella nostra città, dobbiamo riprendere un generale cammino di modernizzazione. Troppi sono gli stereotipi di ruolo che ostacolano la libertà di determinarsi, in piena autonomia, così come sono inaccettabili le discriminazioni salariali, per cui una donna, a parità di lavoro, guadagna meno di un uomo. Troppo poche sono, inoltre, le denunce di violenza. Spesso tante donne subiscono in silenzio. Devono, invece, trovare sponda e forza in una comunità civile emancipata e in Istituzioni che tutelano e proteggono.

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Il mio appello è alle donne di questa nostra città, in modo particolare alle più giovani: riprendiamo, insieme, questo cammino di emancipazione politica, civile e umana. Ce n’è un grande bisogno. Buona festa e buona lotta».

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lunedì 8 Marzo 2021

(modifica il 3 Agosto 2022, 10:30)

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Nica Testino
Nica Testino
3 anni fa

Grazie Sindaco.
In questo giorno a noi dedicato, desidero ricordare il primo ministro donna che la nostra Repubblica ha avuto, nel 1976: l'Onorevole Tina ANSELMI, formatasi nel movimento femminile della Democrazia Cristiana.
L'emancipazione femminile ha tutti i colori politici.

Xxxx
Xxxx
3 anni fa

Che noia questa festa della donna!