Cultura

In paupertate splendor, in una monografia ​la storia dell’ex complesso conventuale Cappuccino

La Redazione
Chiesa dei Cappuccini
La chiesa e il convento dei Cappuccini a Corato tra memoria storica e prospettive future. Nei prossimi giorni la pubblicazione sarà disponibile presso le librerie della città
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L’orizzonte del nostro presente può risplendere a volte dei bagliori riflessi da luoghi sopravvissuti allo scorrere del tempo. E il tempo che passa modifica quei luoghi lasciando segni indelebili negli spazi, nelle architetture e nelle cose che li abitano.

L’ex complesso conventuale dell’Ordine cappuccino di Corato custodisce in sé oltre cinquecento anni di storia le cui tracce – documentarie, architettoniche ed artistiche – sono oggetto di studio della recente monografia dal titolo “In paupertate splendor. La chiesa e il convento dei Cappuccini a Corato tra memoria storica e prospettive future”. Pubblicata da Ed. Insieme, grazie al sostegno di Forza Vitale Laboratorio Fitoterapico, si avvale del patrocinio dell’assessorato all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia.

A cura di Angela Paganelli, con il contributo di Ada Loiodice, Tiziana Monterisi, Michela Petrizzelli, Serena Petrone e Maria Pia Sardano, corredata dalle foto di Domenico Messa e affidata alla grafica di Lella Povia, l’opera è frutto di un lungo lavoro di studio e di ricerca e si propone di valorizzare il patrimonio storico-artistico e archivistico-documentario riconducibile all’ex complesso cappuccino quale testimonianza da comprendere e proteggere e sulla quale costruire la coscienza e l’identità di quel luogo.

Edificato alla fine del Cinquecento per accogliere la comunità monastica del francescanesimo riformato, a partire dal XIX secolo il complesso cappuccino è stato convertito in sede di opere di pubblica utilità grazie all’impegno dell’Arciconfraternita del Sacro Monte di Pietà e al prezioso supporto della Congregazione delle Suore di Carità dell’Immacolata Concezione d’Ivrea. In tempi più recenti lodevole è stato l’impegno del volontariato solidaristico opportunamente formato dal sacerdote don Luca Masciavè, cui l’opera è dedicata.

Nel cospicuo patrimonio, costituito da documenti, dipinti murali, tele, argenti e tessuti liturgici, e nella lunga storia che esso testimonia si riflette con continuità e con limpidezza l’originaria paupertas francescana, libera e rigorosa scelta dei religiosi di rinunciare ai beni per offrirsi alla comunità cittadina in piena relazione con tutte le forme organizzate di vita sociale.

Nei prossimi giorni la pubblicazione sarà disponibile presso le librerie della città.

sabato 21 Novembre 2020

(modifica il 20 Luglio 2022, 17:36)

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