Cultura

​Inaugurata la mostra “Il Volto del ‘900”: tra valorizzazione del territorio ed esigenza di far rete

Angela Iannone
Un momento della presentazione
Il progetto mira alla promozione e valorizzazione della cultura come strumento chiave per rilanciare il vasto patrimonio del territorio pugliese
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È stata inaugurata nella serata di ieri la mostra “Il Volto del ‘900 – secondo atto”, organizzata dal Tempio di Serapide e grazie alla collaborazione di molte aziende e associazioni coratine e della Regione Puglia. Il progetto mira alla promozione e valorizzazione della cultura come strumento chiave per rilanciare il vasto patrimonio del territorio pugliese.

La mostra allestita presso la Cantina Sociale, nonché emblema di opificio ottocentesco è stata districata lungo cinque sezioni della cantina, tante quante le tematiche trattate. Dopo un ingresso che propone una carrellata di articoli targati “Corriere della Sera”, che riportano le notizie più importanti degli anni ’70, ’80 e ’90 (dall’omicidio di Aldo Moro, alla nomina del Papa Giovanni Paolo I, fino al massacro di Borsellino), la mostra si apre in un Historical Room che accoglie letteratura, musica, arte storia del cinema e sport.

«Il secondo atto de “Il Volto del ‘900” nasce da ciò che si ricrea nella mia mente quando ripenso a quegli anni» ha detto curatrice Anna Maria La Monica. «Conoscere, approfondire e ricercare sono caratteristiche che mi riguardano e mi consentono di esprimere la mia arte. Da qui, nasce l’esigenza di realizzare una nuova mostra, una sorta di evoluzione del primo capitolo, prendendo in considerazione proprio gli anni ’70, ’80 e ’90. Ho voluto coinvolgere molte associazioni coratine e della regione, perchè credo nella potenza del far rete. Ampliare gli orizzonti, aprirsi al confronto con altre realtà della Puglia, consente alla nostra città di interagire e crescere. Movente di questo aprirsi alla novità è la cultura, sicchè la stessa è sinonimo di crescita, di civiltà, un modo per ridurre la grettezza. L’allestimento della mostra è stato complesso, ho dovuto cambiare molte cose.

La musica ad esempio non sarebbe dovuta essere amplificata così, ma si era pensato di offrire delle cuffie ad ognuno affinchè si potesse ascoltare i propri dischi preferiti. E la sezione di letteratura doveva essere una consultazione personali di libri, con la scelta di frasi. Ma non è stato possibile. Rispetto le limitazioni previste dai decreti ministeriali, ma credo anche che chiudersi a livello psicologico rende ulteriormente difficile la situazione. Abbiamo bisogno di caricarci, e l’arte la cultura ci aiutano e ci danno la forza di affrontare questo periodo difficile. Ed è questo l’augurio che faccio al nostro paese, all’alba di una nuova era amministrativa. Che Corato possa vivere di arte, musica, letteratura, che possa essere riconosciuta fuori per la bellezza e l’importanza di queste iniziative».

Durante la serata, moderata dall’avvocatessa Luisa Addario, sono intervenuti Giuseppe Caldara, presidente della Cantina Sociale, che ha espresso la sua piena disponibilità a creare una sinergia tra le varie realtà agricole e il territorio; il neo sindaco Corrado De Benedittis, il generale Giuseppe Nicola Tota, il dirigente scolastico dell’Istituto Professionale Alberghiero Tandoi, Angela Adduci, e il dirigente scolastico del Liceo artistico Federico II, Savino Gallo, il direttore generale Turismo e Cultura Regione Puglia Aldo Patruno, il prof. Pierfrancesco Rescio e il presidente della sezione coratina dell’associazione Archeoclub Iacovelli.

«Durante gli anni ’70, ’80 e ’90 il nostro paese ha assistito a una crescita demografica, economica e sociale, parallelamente, però ad una serie di ferite al patrimonio urbano e artistico – racconta il sindaco Corrado De Benedittis – I movimenti studenteschi e degli operai che si sono susseguiti negli anni e che hanno investito tutta la nazione, purtroppo non sempre hanno avuto il giusto sostegno e la possibilità di esprimersi pienamente, per diventare un soggetto capace di orientare il Paese.

Il distaccamento cronico dalla cultura, ha ulteriormente amplificato il divario con la piena crescita del paese. Ed è questo il motivo dell’instabilità del nostro millennio, che ha generato una terribile crisi. Questo è il momento, dunque, affinchè anche la nostra città si riconnetta con la cultura, affinchè vengano ripristinati queli valori etico- morali. Non c’è crescita economica, se non c’è anche quella culturale. Corato deve ristabilire un rapporto anche con il suo passato e ripristinare la sua vera identità, per affrontare il futuro. Una politica pedagogica deve essere l’indirizzo per una città. È da qui che voglio ripartire,
promuovere le nostre ricchezze senza devastare il territorio e ricucire il tessuto urbano e le fratture periferiche in un processo di rigenerazione urbana.»

«Ciò che blocca la crescita di un paese ricco di risorse come Corato è la difficoltà nel fare squadra, un problema che accomuna tutto il Sud, d’altronde. – aggiunge il Generale Giuseppe Nicola Tota – Esportiamo la nostra Coratina negli Stati Uniti, ma non abbiamo una presenza politica capace di essere costante e orientare un paese verso l’interazione e la collaborazione con altri paesi d’ Italia, verso un obiettivo comune: la sua crescita».

Inoltre, in un territorio fiorente dal punto di vista enogastronomico, come il nostro, un grande valore aggiunto è offerto proprio dalle scuole. Infatti il dirigente dell’Istituto Professionale Alberghiero Tandoi Angela Adduci sostiene: «Iniziative come queste rinnovano quel prezioso legame tra scuola e territorio. La realtà di un paese così ricco di aziende agroalimentari, ha rappresentato una preziosa occasione di sviluppo della nostra realtà scolastica. La scuola non è un’entità astratta, ma deve penetrare e collegarsi con il territorio, da cui deve trarre l’energia necessaria per creare una condizione lavorativa positiva in futuro.» «Riprendere il passato, significa ripristinare l’identità di un paese. – aggiunge Il dirigente del Liceo Artistico Gallo– E l’arte si pone l’obiettivo di raccontare il passato per delinearne i cambiamenti, ma facendone emergere la bellezza.»

«In questi ultimi anni Puglia ha affrontato diverse sfide per uscire dall’anonimato. In passato la Puglia era quella dei film di Lino Banfi, oggi è quella che vede una scena di 007 girata sul ponte di Gravina, quella di Pinocchio di Matteo Garrone, e la casa di Checco Zalone. Abbiamo lavorato tanto per la valorizzazione del territorio pugliese, e l’abbiamo fatto attraverso il turismo culturale, che ha sensibilizzato la comunità. Anche solo il semplice cittadino temporaneo, affinché nella sua permanenza si sentisse parte integrante del territorio. Abbiamo preso consapevolezza di quanto la cultura produca economia e di quanto grazie all’economia della cultura si riesca a vivere. Corato deve ricongiungersi a questo flusso.»

Infine, il prof. Pierfrancesco Rescio e il presidente della sezione coratina dell’associazione Archeoclub Iacovelli hanno presentato l’opera dal titolo “Corato sulle tracce del passato”. «Un progetto di analisi e ricerca durato dieci anni e scritto in un anno e mezzo. Abbiamo individuato e analizzato il complesso sistema di tratturi che si districa per tutto il territorio, e che rappresenta un importante testimone di tutta la nostra storia. Il nostro obiettivo è dimostrare che il passato è risorsa e stimolo per ripensare la valorizzazione economica e sociale territoriale, attraverso i canali di trasmissione e di attraversamento da un luogo all’altro.»

A seguito della cerimonia inaugurale, gli alunni dell’Istituto Professionale Alberghiero Tandoi hanno allietato i presenti con loro piatti, assieme all’esposizione dei prodotti tipici del territorio.

domenica 25 Ottobre 2020

(modifica il 20 Luglio 2022, 19:20)

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Ares
Ares
3 anni fa

Bella iniziativa, è la prova che Corato e tante Città possiedono altre possibilità spesso oscurate da avide associazioni retrograde e casereccie con persone e obiettivi spesso personali. La Cultura deve far crescere. Grazie

Giuseppe
Giuseppe
3 anni fa

Orari di apertura?