Dalla dama con l’ermellino fino al bacio di Hayez. Sono oltre 100 le immagini che compongono la collezione di opere d’arte viventi contenuta nel video “Il museo a casa mia” per CO-Immunity 20.0, museo virtuale della resilienza.
Bambini, mamme, papà e maestre dell’Istituto Comprensivo Tattoli-De Gasperi si addobbano, si camuffano e si mascherano per assomigliare a quadri famosi.
«Uno dei lavori più intensi e corali che potessimo desiderare ospitare in CO-Immunity 20.0 – spiegano gli organizzatori – realizzato da bambini di quinta elementare e dalle loro famiglie durante il periodo del lockdown, in modalità didattica a distanza.
Un bellissimo gruppo di bambini, parenti, maestre, che scoprono nell’Arte e nella creatività un linguaggio alternativo per rimanere vitali e connessi e mettere in moto comuni passioni, sentimenti, visioni.
Esattamente quello che stiamo provando a fare noi di CO-Immunity 20.0 con la nostra idea piuttosto folle e improbabile di mettere in connessione un’intera comunità cittadina con i canali della cultura e dell’arte. Ci fa davvero piacere scoprire a Corato un mondo sommerso di eccellenze e di persone disposte a mettersi in gioco con progetti di questo valore.
Questi bambini non potranno avere la loro recita di fine anno, non potranno abbracciarsi e fare tante cose, ma di sicuro hanno tratto dal Covid una formidabile lezione per la loro crescita umana e culturale. E noi siamo davvero felici di dar loro una casa museo, anche se virtuale, dove potremo conservarne ricordo e memoria, a beneficio di tutti».
Il progetto è stato curato delle insegnanti Pia, Angela, Francesca, Rosanna, Teresa, Rosa, Mariapia, dagli alunni e dai genitori delle classi quinte A, B, C e D, con la partecipazione in prima persona anche della dirigente Maria Rosaria De Simone.
«È stato un arcobaleno di sentimenti, un arcobaleno dai colori velati dalle incertezze, dall’incredulità, dalla tristezza che è subentrata man mano che la speranza per il ritorno alla “normalità” si è affievolita e poi annullata completamente» raccontano le maestre. «E allora abbiamo voluto riaccendere in loro i colori, l’energia, coinvolgendoli con attività didattiche, sì, ma anche con attività ricreative e creative affinché la noia non prendesse il sopravvento e non potesse sciupare le opere d’arte quali loro sono.
Ed è così che è nata l’idea di farli diventare “opere d’arte viventi” in cui i protagonisti sono diventati loro. Si sono scoperti attori, interpretando in maniera più o meno precisa ma sicuramente creativa, alternativa, in chiave moderna, alcuni quadri famosi. In ogni loro libera interpretazione abbiamo potuto cogliere un sottinteso desiderio, l’ironia, la voglia di sentirsi liberi, la scoperta di altre bellezze come lo stare con la propria famiglia che, ancora una volta, è stata coinvolta nelle loro esperienze quotidiane».
Complimenti. …una bella idea che abbraccia ….la cultura….a 360 gradi…i ragazzi rappresenta do i quadri hanno sicuramente appreso….il loro valore..!