Cultura

“Raffaello” e il San Valentino con la cultura di Sgarbi

Enrico Tedeschi
"Raffaello" e il San Valentino con la cultura di Sgarbi
Tutto esaurito senza appelli l'appuntamento a Corato con lo spettacolo di Vittorio Sgarbi
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Regole ferree per chiunque, persino per i suoi amici pugliesi più fedeli ed intimi. È stato un tutto esaurito senza appelli l’appuntamento a Corato con il “Raffaello” di Vittorio Sgarbi.

D’altronde le premesse c’erano davvero tutte: dal sold out delle rappresentazioni già tenute altrove, agli imperdibili articoli a sua firma nella riuscita monografia a più voci Raffaello – ovvero «il più perfetto degli artisti» come ha voluto anche definirlo – e in edicola come allegato ai prestigiosi mensili Bell’Italia e Bell’Europa. Un successo più che annunciato, insomma, anche questo quarto capitolo che chiude la sua tetralogia sugli artisti più grandi di tutti i tempi ma che è, allo stesso, la narrazione intensa e puntuale del periodo che ha poi segnato tutta l’arte del mondo: il Rinascimento.

Ludendo docere” e in collaborazione col dinamico produttore pugliese Marcello Corvino, in definitiva un percorso iniziato nel 2015 con il “pittore maledetto” Caravaggio, per poi proseguire con Michelangelo fino ad arrivare alle due commemorazioni per i 500 anni dalla loro scomparsa di Leonardo da Vinci (il 2019) e, quest’anno, di Raffaello Sanzio (1483 – 1520). Impossibile descrivere in un articolo, l’abbiamo già ampiamente visto, cosa siano questi spettacoli – perché di questo alla fine si tratta – che, in realtà, sono delle vere e proprie lectio magistralis, ma in perfetto stile Sgarbi. Cioè seducendo letteralmente gli spettatori col racconto e le immagini, per poi proiettarli in una dimensione senza spazio né tempo, dove passato e presente finiscono col fondersi e confondersi in un tutt’uno. Quanto basta ed avanza per divenire pure una spiegazione del concetto di “contemporaneo”, partendo dalle emozioni che chiunque prova, come conseguenza diretta della percezione della bellezza universale, di fronte ad una vera opera d’arte. Antica o moderna che sia.

Tornando al “Raffaello”, eccoci dunque ad un vorticoso carosello di confronti tra artisti antichi e moderni con riflessioni a tutto campo, ma anche agli inediti e sorprendenti accostamenti che solo Sgarbi può riuscire a proporre: come per esempio la somiglianza tra “La Fornarina” (l’amore segreto di Raffaello) e un’icona internazionale di bellezza come la nostra Monica Bellucci. Salvo spingersi fino alle provocazioni più assolute, come quella contenuta nel suo ultimo libro “Leonardo” – appena uscito e a disposizione in teatro a fine spettacolo – dove, all’interno della casta copertina, viene addirittura mostrata un’inedita “Monna Lisa nuda”, ovvero una foto formato “cinemascope” della celeberrima “Origine del mondo”, il quadro che ha dato fama planetaria a Gustave Courbet.

Applausi entusiastici a fine spettacolo per un San Valentino da ricordare tra Corato, Giovinazzo e Barletta prima della sua conclusione in quella San Severo, capoluogo della Capitanata per quasi due secoli, dove Sgarbi ha ancora una volta entusiasmato il pubblico col suo spettacolo.

martedì 18 Febbraio 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 6:56)

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