Cultura

“Come fili da riannodare”, nuovo incontro con il seminario “acCURAtamente”

La Redazione
Libri
Oggi alle 19 nella libreria Secopstore, in via Mercadante
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Oggi alle 19 torna l’atteso appuntamento con il seminario “acCURAtamente” dell’associazione culturale Fos, nella libreria Secopstore, in via Mercadante.

L’iniziativa, nata da un’idea dell’educatrice socio-pedagogica Gabriella Concetta Basile e dell’insegnante Raffaella Leone, vuole offrire un’ampia riflessione sull’importanza della cura educativa nel tessuto complicato e complesso della nostra attuale società, con la convinzione che l’educazione sia una necessità vitale, quasi una forma di resistenza.

«Si è soliti pensare all’educazione come ad un processo, e ad un obiettivo, che riguarda solo l’infanzia o gli adulti portatori di fragilità, e non anche gli adulti in generale – spiegano gli organizzatori – in quanto si ritiene che l’età adulta sia caratterizzata da stabilità e di conseguenza da processi educativi conclusi. L’adulto, invece, oggi non è più caratterizzato da stabilità e continuità, poiché la sua vita è sempre più interessata da trasformazioni e discontinuità, che riguardano tutte le sfumature dell’esistenza. Ecco che, in questo scenario, si fa sempre più strada l’educazione permanente, e anche l’età adulta diviene oggetto di lavoro educativo, per affrontare nel modo più adeguato i cambiamenti che la coinvolgono.

L’iniziativa “acCURAtamente”, declinando la cura educativa, si pone l’obiettivo di avanzare alcune riflessioni e proposte in ambiti, consolidati e nuovi, in cui si svolge il lavoro educativo.

Abbiamo bisogno di continue cure educative, oggi più che mai, perché, come ribadisce la Basile nelle sue note introduttive al progetto, “non si può più parlare solo di un processo educativo volto a stimolare e consolidare competenze e abilità cognitive, operative ed emozionali, per migliorare le nostre condizioni di vita e di salute e potenziare la nostra capacità di riutilizzare quanto appreso in precedenza in modo da migliorarci a livello di consapevolezza individuale e civica, ma c’è la necessità di guardare a tutte le problematiche della vita nella sua interezza”.

“Mai come ora, c’è bisogno di unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa – afferma Papa Francesco nel suo messaggio per il lancio del Patto Educativo del 19 settembre 2019. Un’alleanza educativa, continua – per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna. Il mondo contemporaneo è in continua trasformazione ed è attraversato da molteplici crisi. Viviamo un cambiamento epocale: una metamorfosi non solo culturale ma anche antropologica che genera nuovi linguaggi e scarta, senza discernimento, i paradigmi consegnatici dalla storia. L’educazione si scontra con la cosiddetta rapidación, che imprigiona l’esistenza nel vortice della velocità tecnologica e digitale, cambiando continuamente i punti di riferimento. In questo contesto, l’identità stessa perde consistenza e la struttura psicologica si disintegra.[…]”

Dopo i due incontri precedenti, in cui appunto si è parlato di violenza (Quando il vuoto di parole) e d’identità (Perché mi chiamo io), la terza tappa del seminario rivolge l’attenzione alla necessità della gestione del conflitto (Come fili da riannodare).

Con gli interventi della psicologa Angela Balzotti, del medico psicoterapeuta Silvana Mangano e dell’assistente sociale Maria Sforza, si affronterà l’interessante tema, sottolineando la differenza, spesso non adeguatamente percepita, tra guerra e conflitto, anche linguisticamente confusi o sostituiti come sinonimi, per dimostrare che educarsi alla gestione del conflitto, che presuppone apertura e dialogo, salva l’armonia delle relazioni tra le persone. Il conflitto prevede una possibilità di riannodare i fili che, al contrario, la violenza recide definitivamente».

Il seminario sarà anche trasmesso in diretta Facebook sulla pagina dell’associazione culturale Fos e sarà fruibile anche dopo la diretta.

lunedì 20 Gennaio 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 8:06)

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Maria P.
Maria P.
4 anni fa

Purtroppo come si evince dallo scritto, ormai anche a scuola ci si preoccupa più di “educare” che di istruire, tanto che vengono fuori giovani di scarsa istruzione ai quali però ci si sforza di inculcare ideologie.