Cultura

Diritti umani e accoglienza, Kader Diabate e Giancarlo Visitilli parlano agli studenti del Tannoia

La Redazione
Kader Diabate al Quirinale: consegna a Mattarella il suo libro "La pelle in cui abito"
L'occasione è data dalla presentazione del libro "La pelle in cui abito", edito da Laterza. Saranno presenti gli autori Kader Diabate e Giancarlo Visitilli: con loro dialogheranno i ragazzi e i docenti delle seconde e terze classi
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Si parlerà di diritti umani, del valore della cultura e dell’importanza dell’accoglienza domani, 11 dicembre, alle 11 all’Itet “Tannoia”.

L’occasione è data dalla presentazione del libro “La pelle in cui abito”, edito da Laterza. Saranno presenti gli autori Kader Diabate e Giancarlo Visitilli: con loro dialogheranno i ragazzi e i docenti delle seconde e terze classi.

L’appuntamento è organizzato dal Presidio del libro di Corato, in collaborazione con il Tannoia.

Il libro. Un ragazzo di quindici anni si mette in viaggio dalla Costa d’Avorio per raggiungere l’Europa. Il suo nome è Kader Diabate. In questo libro ci racconta la fuga da casa e l’attraversamento del deserto, l’incarcerazione in Libia e il viaggio nel Mediterraneo, fino all’arrivo in Italia. Ma soprattutto ci racconta la sua voglia di libertà e la sua ribellione contro l’arroganza e l’ingiustizia degli uomini. Perché la sofferenza vissuta è diventata il carburante per alimentare la sua lotta pacifica, nutrita dalla passione per i libri e la cultura. Oggi Kader ha poco più di vent’anni. È un attivista per i diritti umani che rivendica la propria appartenenza a un popolo che non è solo quello d’origine ma anche quello di cui fanno parte tutti gli uomini e le donne privati dei propri diritti. Ha deciso di affidare la sua storia alla penna di un insegnante scrittore, Giancarlo Visitilli.

«Sono nato in una casa senza porte. La sua forma è sempre stata quella di una U, che è una lettera simile alla O ma non è chiusa, permette di uscire ed entrare, abbraccia e tiene. Proprio come la mia casa, che accoglieva tutti quelli che vi entravano e uscivano a piacimento, come è nella tradizione africana.»

martedì 10 Dicembre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 9:36)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

Ho già esposto altre volte il mio pensiero. Sono solidale, per principio, con coloro che vengono da noi, ma propizio un annullamento dello Stato italiano: primo, perché chi è favorevole al loro arrivo, non può esigere che lo Stato si sostituisca, con tutti i benefici che esso offre (a lui per primo), al suo desiderio di accoglienza; secondo, perché chi non è d'accordo e non fa alcunché per ostacolare l'arroganza di chi pretende di sostituirsi a lui nella scelta, deve anch'egli capire che la sua indifferenza ha un costo; terzo, perché anche chi viene, deve avere le stesse possibilità degli altri, partendo da zero. L'Italia e le variegate tribù che la compongono, hanno bisogno di un riallineamento (“resettaggio”, per coloro, ormai tutti, eccetto me, che usano gli inglesismi).

Gianfranco Mazzoni
Gianfranco Mazzoni
4 anni fa

Questo libro mi ha fatto apprezzare un giovane uomo che attraverso sofferenze indescrivibili ha saputo mantenere l'amore anche verso ii suoi torturatori insegnandoci che lamore…vince sempre. Bravo Kader!