Metti una sera a teatro con Mameli. O meglio, con Michele d’Andrea che racconta Mameli, portando portato a Corato “L’Inno svelato”, spettacolo realizzato in sinergia fra Comune ed Esercito e dedicato alla narrazione ironica e moderna della nascita di quello che è diventato l’inno nazionale, una chiacchierata attorno alle curiosità, agli aneddoti, alla storia dietro la nostra storia d’Italia.
D’Andrea, fra i massimi esperti di canto Risorgimentale e studi storici, un trascorso come dirigente in seno alla Presidenza della Repubblica in qualità di studioso di araldica e cerimoniale, ha scritto l’opera all’epoca della presidenza Ciampi e l’ha rappresentata al Quirinale in occasione del Progetto giovani. Ieri, la “Chiacchierata briosa sul canto degli italiani”, è giunta per la prima volta in Puglia, dopo esser stata inscenata nei maggiori teatri d’Italia.
Ad organizzare la giornata, che ha visto due repliche (una al mattino rivolta alle scolaresche ed una serale per il pubblico) sono stati il commissario straordinario del Comune di Corato, il Prefetto Paola Maria Bianca Schettini, e il Generale di Corpo d’Armata, Giuseppenicola Tota, comandante delle Forze Operative Terrestri di Supporto, il quale ha fortemente voluto che l’iniziativa si tenesse a Corato.
Il tricolore e l’inno degli italiani: i simboli dell’identità del Paese, in scena grazie al supporto dell’Esercito, a pochi giorni dall’anniversario delle Forze Armate il prossimo 4 novembre. Un’occasione che ricorda l’importanza della sinergia fra i corpi armati e la promozione culturale del territorio, grazie ad un evento dedicato alla celebrazione del canto che per antonomasia rappresenta l’unità di un popolo, di una bandiera, di un sentimento collettivo.
«Come Esercito abbiamo promosso ovunque questo spettacolo, da Roma a Palermo. Volevamo che fosse organizzato a Corato, anche per lasciare un messaggio importante ai giovani che non conoscono l’inno e la sua storia, affinché approfondiscano insieme a noi, come cittadini, questo sentimento di appartenenza, ed esserne testimoni», ha dichiarato il Generale Tota, introducendo lo spettacolo.
Un orgoglio ricordato anche nei saluti del Commissario prefettizio Schettino, che ha sottolineato l’entusiasmo di accogliere la “celebrazione” del canto degli italiani nella città di Corato.
Meglio cantarlo e basta l'inno di Mameli che spiegarlo, sennò dovremmo parlare di “fratelli d'Italia” e di tanti altri riferimenti massonici più o meno nascosti nel testo che la Costituente a suo tempo avrebbe dovuto solo cancellare.
Altro che “svelarlo”, sulle parole dell'inno di Mameli andrebbe steso invece un velo, pietoso.