Lunedì 21 ottobre, alle 19, nella libreria Secopstore avrà inizio “acCURAtamente – decliniamo la cura educativa”. L’iniziativa rivolta agli adulti e ai giovani adulti, con l’aiuto dei libri, intende promuovere l’educazione declinata nelle varie sfumature della vita; il dibattito sarà trasmesso in diretta Facebook sulla pagina dell’Associazione Culturale Fos.
Tanti ospiti e un ricco programma, articolato in sei incontri, a cadenza mensile: lunedì 21 ottobre “violenza fisica e psicologica sulle donne”; lunedì 18 novembre “identità e diritto al nome”; lunedì 16 dicembre: “etica e bellezza”; lunedì 20 gennaio: “gestione del conflitto”; lunedì 24 febbraio “disabilità e inclusione”; lunedì 23 marzo: “capitale umano”.
Il primo incontro dal titolo “Quando il vuoto di parole”, realizzato in collaborazione con Secop edizioni, Associazione Riscoprirsi e Università Popolare Santa Sofia, verterà sul tema della violenza fisica e psicologica sulle donne e si inserisce tra le iniziative, organizzate a livello nazionale, in occasione del mese del benessere psicologico. L’incontro intende accendere una luce sullo spazio che esiste tra parola e gesto, uno spazio fatto di incomunicabilità, che il vuoto di parole riempie con la gestualità e la parola violenta.
Interventi: Marianna Strippoli (psicologa del Centro Anti-violenza/Associazione Riscoprirsi – Corato), avv. Matilde Cafiero (avvocato civilista dello stesso Centro), Donato Marinelli (autore del libro “In volo senza rete”, Secop edizioni), Mariella Strippoli (autrice del libro “Legati in un muto abbraccio”, Fos Edizioni). Modera Raffaella Leone, introduce Gabriella Basile. Info: 080 8727960.
La violenza sulle donne ha sempre costituito un problema sociale, ma proprio perché mai risolto nei secoli, sembra che sia un fatto del tutto normale. La galanteria è fuori moda, o appare solo quando all'uomo interessa una certa donna, e la copre di attenzioni. Molte ragazze, nel loro comportamento, sembrano più un'accozzaglia di maschietti discoli, e mettersi al pari loro significa poi pagarne le conseguenze, o farle pagare alle donzelle che non c'entrano alcunché, ma vengono considerate, nella cultura maschilista, simili alle prime. Certo, crescendo cambiano, diventando quasi donne “normali”, ma la frittata è ormai fatta. Anche il ragazzo violento si nota subito: è inutile sperare che col tempo cambi, può solo peggiorare, e prima di mettersi insieme, è meglio ascoltare i propri genitori.
Purtroppo non si può far finta di nulla: i cosiddetti Centri antiviolenza sono finiti nell'indagine giudiziaria di Bibbiano per fondi ricevuti ad affido diretto dai Comuni e perché erano il tramite per il business delle case famiglia.