Cultura

La Fidapa restituisce alla città l’affresco di Santa Lucia

La Redazione
Il taglio del nastro dell'affresco di Santa Lucia
Il restauro, durato tre mesi, è frutto di un'iniziativa che ha preso il via ben quattro anni fa
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È stato svelato, dopo alcuni mesi di lavoro, l’affresco che rappresenta Santa Lucia nell’omonima chiesetta situata a 2 km dalla città. L’opera è stata riportata alla luce grazie ad un’iniziativa promossa dalla sezione coratina della Fidapa in collaborazione con la Mater Gratiae di Corato che ne detiene la responsabilità.

Un processo lungo, sovvenzionato dalle iniziative della parrocchia e della Fidapa ma anche da privati. «Un poco alla volta», ha spiegato Angela Quinto, past president dell’associazione, che nel periodo della sua presidenza aveva dato il via alle operazioni di recupero facendo conoscere al pubblico l’importanza dell’opera. Percorso proseguito da Francesca Maria Casamassima, attuale presidente (ancora per qualche giorno) di Fidapa Corato.

Un team tutto al femminile, in pieno spirito Fidapa, quello che ha lavorato al restauro del dipinto murale: l’architetto Anna De Palma, responsabile del progetto e socia Fidapa e le due restauratrici, Antonella Martinelli e Giovanna Corraine. Al loro fianco gli studenti del Liceo Classico “Oriani” e del Liceo Artistico “Federico II Stupor Mundi” di Corato che hanno potuto seguire da vicino il cantiere e imparare le tecniche di restauro.

Il dipinto si trova sulla parete del transetto della chiesetta di Santa Lucia che si trova lungo la via Francigena ed è un palinsesto. Alla raffigurazione di santa Lucia databile nel tardo cinquecento, è stata sovrapposta una falsa architettura barocca realizzata attorno al ‘700. La santa è rappresentata come una fanciulla bionda, vestita con abiti rinascimentali (una gamurra) e un peplo che rimanda alla romanità. Il piatto con gli occhi, classico dell’iconografia di Santa Lucia nella mano destra e una palma nella mano sinistra, simbolo di martirio.

«Non ne abbiamo certezza ma ci sono elementi che ricollegano la nostra Luisa – ha spiegato Anna De Palma – alle donne della casata Este di Ferrara. Così come non mancano i riferimenti alla nostra terra. Le colline alle spalle che ricordano la Murgia e alcune parti dell’apparato esterno simili alla breccia corallina di Castel del Monte».

Negli anni settanta il napoletano don Pietro Cianfoni, all’epoca sacerdote della Santa Maria Greca, notò un’aureola venir fuori dall’intonaco. Leggenda vuole che ad illuminarla sia stato un raggio di luce proveniente dalla finestra di fronte. Il primo intervento sull’opera, pare commissionata da una certa Michia Venitucci, fu eseguito in quegli anni e sono ancora visibili gli interventi fatti all’epoca.

Intervento proseguito nei mesi scorsi dalle sapienti mani di Antonella Martinelli e Giovanna Corraine. È stata rimossa la vecchia malta, ripulito il dipinto con una gomma speciale, iniettato il consolidante e altre operazione che oggi ci permettono di apprezzare ancora meglio l’affresco di Santa Lucia.

domenica 29 Settembre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 12:48)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

La spinta religiosa al “trascendentale”, nata già con i primi uomini, affascinati ed atterriti insieme dal mistero del mondo che li circondava e, ancor di più, dell'ignoto “post mortem”, ha fatto in modo che venissero alla luce opere assai pregevoli, “sentite” direttamente dall'artista o commissionategli. Il loro periodico restauro fa in modo poi che questi capolavori sembrino sempre nuovi, appena completati dall'autore. Apprezzare l'etica e l'estetica, racchiuse nel mondo dell'Arte, è un impegno sempre più sentito, ma rimane pur sempre di “nicchia”. Sensibilizzare quindi, in modo ampio, al bello, i cialtroni o addirittura i probabili e generici vandali, è compito quasi esclusivo della scuola. Un plauso alle iniziative di associazioni con queste alte finalità.